Venerdì prima del derby. Pausa pranzo. Si parlava di calcio con i colleghi (in genere non parliamo quasi mai di calcio). “Eh, quest’anno lo scudetto è di nuovo dell’Inter” dice un collega. Io mi mantengo prudente “Non si può mai sapere, ancora ci sono tante partite. Tra l’altro domani c’è pure il derby”. “E vabbé, siete i più forti. Domani vincerete pure il derby” risponde un altro collega che in quanto juventino lo dice con tono gufatorio (si può dire tono gufatorio? Lo devo chiedere a quel tizio che spiega la lingua italiana il fine settimana di mattina su Rai Uno). “Non si può mai sapere – controbatto io – anche all’andata dopo il derby l’Inter sembrava spacciata e invece poi ha infilato un filotto di vittorie”. ⚽ Vota per CALCIOMANIA 90 su Blog Dell'Anno 2022 ⚽
Vi risparmio il resto della discussione perché superflua. Ho riportato questa discussione per due motivi. Primo: diffidate dai colleghi juventini perché sono dei maledetti gufi. Secondo: è un campionato strano dove tutto può succedere, una domenica sei lanciatissimo verso lo scudetto e quella successiva ti ritrovi dietro.
Detto questo, come interpretare il punto conquistato ieri? A mente fredda vi dico con assoluta certezza (vabbé facciamo con relativa certezza) che è un buon punto. È un buon punto perché conquistato su un campo molto insidioso, è un buon punto perché non abbiamo giocato una partita di quelle che ti fanno strabuzzare gli occhi e strappano applausi, è un buon punto perché strappato ad una diretta concorrente per lo scudetto.
Il Milan oggi ha vinto (1-0 gol di Leao dopo pochi minuti) per cui non siamo più in testa alla classifica. Almeno non momentaneamente, perché c’è pur sempre un Bologna-Inter da recuperare e soprattutto perché ancora ci sono 13 partite da giocare. E, come abbiamo già visto, in tredici giornate può succedere tutto e il contrario di tutto.
Nel frattempo ci siamo messi alle spalle un inizio di girone di ritorno da incubo. In sei giornate abbiamo già affrontato Lazio, Atalanta, Milan e Napoli, con risultati tutto sommato positivi. Una vittoria, due preziosi pareggi a Bergamo e Napoli e un derby perso dopo aver dominato per 70 minuti. Delle cosiddette big sono rimaste solo Roma e Juventus (in pratica le due più deboli, lo possiamo dire?). Al contrario delle nostre avversarie. Il Milan ha affrontato solo Roma, Juventus e Inter, mentre il Napoli ha giocato solo contro Juventus e Inter. Che poi fare un confronto sui big match è del tutto relativo considerando che, per esempio, sia Milan che Napoli hanno perso in casa contro lo Spezia. Segno che magari vinci tutti i big match e poi è la squadra di metà classifica a incularti (scusate il francesismo).
Ma ritorniamo al pareggio di ieri pomeriggio. Un pareggio che ci dice che De Vrij non è in un momento di forma eccezionale (ingenuo il fallo su Osihmen), che Dzeko ha ritrovato la via del gol, ma gli attaccanti fanno molta fatica, che Handanovic viene spesso criticato (giustamente), ma qualche volta ci salva il culo (e chissà perché a sottolineare gli errori siamo sempre bravissimi tutti, mentre a riconoscerne i meriti son sempre pochi), che Dumfries non è Hakimi, ma neanche Jonathan o Cedric Soares, che il contratto di Perisic andrebbe rinnovato immediatamente, che abbiamo un centrocampo di qualità e quantità, che non siamo in un momento di splendida forma, ma che come le grandi squadre siamo sempre duri a morire.
Da stasera non siamo più la capolista, ma ciò che conta è essere primi a maggio, non a metà febbraio e possiamo tranquillamente riprenderci la testa della classifica nelle prossime settimane. Abbiamo ampiamente dimostrato di potercela fare. Dobbiamo passare dalla teoria alla pratica. FORZA INTER !!!
3 commenti:
Tu ancora parli di calcio con i juventini? Io ho smesso da un pezzo.
É un punto importante e prezioso. Lo spreco è stato fatto nel derby.
@Brother. Come darti torto? In realtà, i colleghi parlavano tra di loro e hanno trascinato me nel discorso.
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