Serie A 2021-2022 – 8^ Giornata
LAZIO - INTER 3 - 1
12' PERISIC (rig.) – 63’ Immobile – 81’ Felipe Anderson – 92’ Milinkovic Savic
LAZIO (4-3-3): Reina; Marusic, Luiz Felipe, Patric, Hysaj (21' st Lazzari); Milinkovic-Savic, Leiva (39' st Cataldi), Basic (21' st Luis Alberto); Felipe Anderson (39' st Akpa Akpro), Immobile, Pedro (30' st Zaccagni).
A disp.: Strakosha, Escalante, Luis Alberto, Vavro, Radu, Moro, Muriqi.
All.: Sarri.
INTER (3-5-1-1): Handanovic; Skriniar, De Vrij, A. Bastoni (22' st Dumfries); Dimarco, Barella, Brozovic, Gagliardini (22' st Vecino), Darmian; Perisic (22' st Correa); Dzeko (30' st Martinez).
A disp.: Radu, Cordaz, Kolarov, Ranocchia, Calhanoglu, D'Ambrosio, Satriano.
All.: S. Inzaghi.
Arbitro: Irrati
Arriva la prima sconfitta stagionale per l’Inter. E arriva al termine di una sfida decisa da un palese gesto di antisportività della Lazio che non butta il pallone fuori con un giocatore dell’Inter a terra. In precedenza c’era stato il vantaggio dell’Inter con Perisic su rigore (fallo di Hysaj su Barella) e pareggio sempre dal dischetto di Immobile (rigore generoso per un tocco di braccio involontario di Bastoni in elevazione in area). A chiudere i conti ci pensa Milinkovic-Savic in pieno recupero quando ormai la partita aveva preso la strada che doveva prendere.
Inzaghi lascia a riposo Lautaro Martinez. Perisic affianca Dzeko, Darmian e Dimarco sugli esterni e Gagliardini al centro del campo al fianco di Barella e Brozovic.
Il primo tempo è molto divertente. Le due squadre si affrontano a viso aperto e beneficiarne è lo spettacolo con occasioni da gol a ripetizione. La prima chance è per Pedro con una conclusione deviata dalla testa di Skriniar. La risposta nerazzurra è letale. Veloce ripartenza avviata da Dimarco, proseguita da Darmian e conclusa da Barella che in area avversaria viene travolto da Hysaj. È calcio di rigore. Sul dischetto va Perisic che spiazza Reina e porta avanti gli ospiti.
La Lazio spinge a caccia del pari. Basic sfiora il gol in due occasioni, prima di testa e poi con un rasoterra forte ma centrale su assist di Felipe Anderson: Handanovic chiude tutto e salva l’Inter. Al 34esimo è Perisic a sfiorare la doppietta con un bolide dal limite alzato oltre la traversa da Reina. Dall’altro lato Pedro trova uno spunto interessante con una conclusione rasoterra con palla a lato di poco.
Nella ripresa la sfida resta piacevole. La prima occasione arriva dopo dieci minuti con Basic decisivo nell’anticipare di testa Dzeko su un perfetto cross di Dimarco. Al 63esimo arriva la svolta sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Patric salta di testa e la palla sbatte sul braccio di Bastoni in elevazione. Per Irrati è di nuovo calcio di rigore: dal dischetto non fallisce Immobile che riporta la partita in equilibrio. Inzaghi leva Gagliardini e Bastoni oltre a Perisic per inserire Correa Dumfries e Vecino.
All’80esimo arriva l’episodio chiave del match. Dimarco cade a centrocampo dopo un contrasto con Leiva, l’azione prosegue con Lautaro Martinez che cerca una conclusione centrale bloccata da Reina. Il portiere fa ripartire subito l’azione con il difensore interista ancora a terra. I biancocelesti se ne fregano altamente della sportività e proseguono tranquillamente l’azione. Felipe Anderson se ne va sulla destra e mette in area un pallone per Immobile che tira in porta, Handanovic è bravo a deviare, ma sulla ribattuta è proprio Anderson il più lesto ad approfittarne per il gol del sorpasso.
A quel punto si scatena una furiosa rissa in campo con i nerazzurri che giustamente accusano il brasiliano di mancato fair play. Volano insulti e spinte con Irrati in evidente difficoltà nel gestire la situazione. In campo il nervosismo resta altissimo ma al 93esimo ci pensa Milinkovic-Savic di testa a chiudere il conto.
Finisce 3-1 per la Lazio. L’Inter ha giocato una buona gara, ma ha il demerito, il grosso demerito, di non aver chiuso i conti quando poteva. Il rigore (abbastanza dubbio) di Immobile ha rimesso la partita in equilibrio e la totale mancanza di sportività della Lazio ha fatto tutto il resto. Per i nerazzurri è una sconfitta totalmente immeritata, ma servirà da monito per le prossime gare e per il prosieguo della stagione. Bisogna essere più cinici sotto porta e sfruttare le occasioni che ci capiteranno. Altrimenti si rischia di essere beffati. E mi raccomando, la prossima volta guai a chi manda il pallone fuori con un avversario a terra. La sportività e l’onestà non paga. Non in Italia, il paese dei furbetti. FORZA INTER !!!
PILLOLE STATISTICHE
• Era da luglio 2020 contro il Bologna che l’Inter non perdeva un match di Serie A dopo essere andata sopra di un gol.
• Questa é sola la seconda sconfitta per l’Inter nelle ultime 30 partite di Serie A (l’altra contro la Juventus a maggio).
• La Lazio non perde da 17 partite consecutive in casa in campionato (15V, 2N) ed è dal 2002 che non fa meglio in Serie A: in quel caso i biancocelesti raggiunsero quota 22 gare interne di fila senza sconfitte.
• Cinque gol per l'Inter nel primo quarto d'ora di gioco in questo campionato: nessuna formazione ha fatto meglio in questo parziale (5 anche in Verona). Nessuna squadra invece ne ha subiti piú della Lazio (4) nei primi 15 minuti.
6 commenti:
Io l'avevo detto che bisognava stare attenti all'arbitro...
Servirà da monito per il futuro.
@Nerazzurro. Perché te la prendi tanto con l'arbitro? Ha regalato un rigore alla Lazio, non ha fermato il gioco con un giocatore a terra, ha usato metri di giudizio diversi con Lazio e Inter, ma per il resto è stato ineccepibile.
L'errore è principalmente nostro. Se l'avessimo chiusa prima, non avremmo assistito a questo finale. Il rigore... boh... ho qualche perplessità.
Quello che è vergognoso è il mancato fairplay biancoceleste. Anche se, ripeto, se stavamo 3-1 per noi era tutta un'altra storia.
I giocatori della Lazio non c'entrano nulla. É l'arbitro che in questi casi, se lo ritiene opportuno, decide di fermare il gioco.
A parte che i giocatori dell'Inter sono stati i primi a non fermarsi.
Concordo con Riccardo. Come ho già scritto in un altro commento è l'arbitro che deve fermare il gioco non i giocatori.
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