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lunedì 13 settembre 2021

UN BUON PUNTO IN UNA GIORNATA STORTA MA...

Un punto guadagnato o due punti persi? L’eterno dilemma si ripropone ad ogni passo mezzo falso della nostra squadra. Onestamente non saprei dare una risposta. Se penso alle occasioni che abbiamo avuto sono sicuramente due punti persi, se penso alla prestazione complessiva dei nostri ragazzi è un punto guadagnato. O meglio, è un punto. 
L’ho scritto anche ieri il pareggio ci sta ed è il risultato più giusto per quello che si è visto in campo. E’ vero l’avremmo potuta vincere, ma l’avremmo anche potuta perdere se D’Ambrosio non si fosse trovato al posto giusto nel momento giusto. Vi ricordo che la scorsa stagione tornammo da Genova a mani vuote e che comunque anche la scorsa stagione avevamo sette punti dopo tre giornate. Quindi teniamoci stretto questo punticino e guardiamo avanti, senza fare drammi e senza disegnare scenari apocalittici che sono totalmente fuori luogo. 
Non c’è dubbio che ci sono delle lacune che vanno colmate al più presto. A partire dalla situazione-portiere. Handanovic non offre più una sicurezza assoluta, sembra incerto anche lui e si ha la sensazione che ogni tiro indirizzato verso la sua porta possa essere un’occasione da gol. Il problema più grande è che questa sensazione non ce l’abbiamo solo noi tifosi, ma anche i giocatori in campo e non avere un portiere che ti dà sicurezza e fiducia non è certo una cosa positiva. Mercoledì col Real non è il caso, ma sabato prossimo contro il Bologna forse potrebbe essere una buona idea provare a lanciare Radu titolare. 
Ma anche a centrocampo abbiamo qualche problemino. Calhanoglu va a corrente alternata, azzecca una partita ogni tot gare. Non è una novità, era così anche al Milan. Ma questo rappresenta un problemino non da poco, noi abbiamo bisogno di gente che illumini il gioco, una giornata storta può starci, se diventa un’abitudine un po’ meno. A questo aggiungiamo l’annoso problema di Stefano Sensi. Giocatore di grande qualità, nessuno lo mette in dubbio, ma fragile come un vetro di cristallo. Possiamo affidare le nostre sorti ad un giocatore così delicato? La risposta è nei 20 minuti finali di ieri pomeriggio quando siamo stati costretti a giocare in inferiorità numerica per l’infortunio del centrocampista azzurro dopo che Inzaghi aveva esaurito i cambi. 
L’altra faccia della medaglia è rappresentata da un Niccolò Barella strepitoso, che ha giocato una gara superlativa (la progressione prima del cross vincente per il secondo gol è da applausi). Discorso simile anche per Lautaro Martinez che fino a quando è restato in campo ha offerto quantità e qualità. E permettetemi di sottolineare anche la prestazione molto positiva di Dimarco, un prodotto del nostro vivaio che dopo tanti sacrifici e tanta gavetta si sta finalmente affermando. 
In mezzo tante prestazioni un po’ così. Da Dzeko a Correa, da Dumfries a Brozovic, da Perisic a Darmian. Ci saremmo aspettati di più, ma non sempre possono dare il massimo. Se quella di ieri pomeriggio è stata una momentanea battuta d’arresto, può starci e ce ne faremo una ragione. Diversamente forse ci sarà da preoccuparci. 
Anche se bisogna sempre ricordarsi che abbiamo cambiato allenatore e 2-3 elementi fondamentali della rosa. Se per ora l’assenza di Lukaku è stata in qualche modo tamponata alla grande, non possiamo dire lo stesso per Hakimi (Dumfries è al momento un oggetto misterioso, sebbene riponiamo grande fiducia in lui) ed Eriksen (su Calhanoglu mi sono già espresso). E ovviamente Inzaghi non è Conte (e questo vale sia in negativo che in positivo).
C’è da avere pazienza. E pensare di partita in partita. Ora concentriamoci sul Real Madrid. Sarà importante partire col piede giusto in Champions League per centrare la qualificazione agli ottavi che ci è sfuggita nelle ultime tre stagioni. Al campionato ripenseremo giovedì. FORZA INTER !!!
     
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1 commento:

Nicola ha detto...

Decisamente due punti persi. Abbiamo dominato per più di un'ora.