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sabato 7 agosto 2021

STORIE DI BIDONI – JORGE PAULO CADETE

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno. 

JORGE PAULO CADETE 
Luogo di Nascita: Porto Amelia (Mozambico) 
Data di Nascita: 27/08/1968 
Ruolo: Attaccante 
Squadra: Brescia 

Nato da coloni portoghesi in Mozambico, Cadete inizia la sua carriera calcistica con le giovanili del Santarém nella stagione 1983/84, a quindici anni, segnando la bellezza di 43 reti in appena 18 partite. Il suo exploit non passa inosservato, e lo Sporting Lisbona lo tessera, facendolo esordire in prima squadra nel 1987. Viene quindi inviato in prestito al Vitória Setubal dove gioca da titolare. La buona stagione trascorsa lo riporta rapidamente alla Sporting, dove resta fino al 1996 diventando uno dei giocatori più emblematici. Segna anche tanti gol, ma l’unico titolo che conquista è la Coppa nazionale, nel 1995. 
Il rapporto si incrina e, dopo tre fugaci apparizioni all’inizio della stagione, nel Novembre del 1994 va in prestito al Brescia per 160 Milioni di Lire, senza riuscire a fare nulla di buono. Segnò un solo gol in 13 apparizioni (al Cagliari), con la squadra lombarda che scese in Serie B all’ultimo posto con una caterva di reti incassate, pochissimi gol realizzati, una valanga di sconfitte e la miseria di appena 2 vittorie raccolte in tutto il campionato. 
Ritorna allo Sporting ma sapeva bene che non ci sarebbe rimasto per molto: rescinde il contratto con i portoghesi nell’Aprile 1996 e firma per il Celtic Glasgow. Il suo debutto avviene all’Aberdeen Celtic Park, in una squillante vittoria per 5-0, dove segna l’ultimo gol. In questo scorcio di stagione realizza 5 reti in sei apparizioni. 
La stagione seguente sembra rigenerato, tanto che disputa senza dubbio la più grande annata della sua carriera. Ciononostante, non riesce a vincere il titolo di Lega e quando l’allenatore del Celtic Tommy Burns viene sostituito da Wim Jansen lui, citando problemi di salute mentale e di un mancato adeguamento alla vita in Scozia chiede il trasferimento. 
Passa dunque nella squadra spagnola del Celta Vigo ma nel Gennaio 1999 torna in Portogallo al Benfica dove ritrova il suo ex compagno al Celtic, Pierre Van Hooijdonk. Poi si trasferisce nella Premier League inglese, precisamente al modesto Bradford City in prestito, ma sarà una delusione. Viene quindi restituito al Benfica, che gli concede lo svincolo: si trasferisce all’Estrela Amadora, dove segnerà appena 3 gol. 
Resta inattivo per una stagione, poi a 35 anni riesce a spuntare un ingaggio in Scozia col modesto Partick Thistle, che non gli rinnova il contratto. Cerca disperatamente un ingaggio in Scozia, in Giappone e in Qatar, ma invano. Solo una squadra dilettante portoghese è disposta a prenderselo, e anche lì non farà granché. Dunque, finalmente, nel 2005 si arrende e decide di lasciare il calcio giocato, dopo che il calcio giocato lo aveva già abbandonato da un po’ di tempo.

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1 commento:

Ciro ha detto...

Bidone totale sia in Italia che all'estero.