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lunedì 27 maggio 2019

SOFFERTA, SUDATA, MERITATA: SIAMO DI NUOVO IN CHAMPIONS LEAGUE


E alla fine portiamo a casa la qualificazione in Champions League. Una qualificazione sofferta e sudata (molto sudata, vero popolo nerazzurro?). Ma anche una qualificazione meritata. Per come è stato l’andamento di tutto il campionato, credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che Roma, Milan e Lazio non la meritassero più di noi (al contrario, per esempio dello scorso anno, quando qualcuno poteva obiettare che la Lazio meritasse più di noi). Siamo stati nelle prime quattro posizioni in classifica per gran parte della stagione, quasi sempre stabilmente al terzo posto (e sfiorando anche il secondo) e dopo il girone d’andata avevamo un margine consistente sulle inseguitrici (vado a memoria, ma mi pare che fossero 7 punti sulla quarta e 8 sulla quinta). Insomma, tutto si può dire tranne che non meritassimo di giocare anche l’anno prossimo in Champions League.

Certo, per come abbiamo affrontato e (non) giocato certe partite meritavamo di rimanere fuori, o meglio, alcuni giocatori meritavano di rimanere fuori dalla Champions League. Penso all’insulso pareggio di Udine, ai punti sprecati contro Lazio, Roma e Atalanta in casa (due punti in tre gare, si poteva fare di più) o, volendo andare più indietro, alle prime tre gare del nuovo anno contro Sassuolo, Torino e Bologna.
Ma la questione è che chi avrebbe meritato di rimanere fuori dalla Champions League, di fatto l’anno prossimo non sarà più in nerazzurro. Icardi e Perisic (cito le due peggiori delusioni stagionali in casa Inter) l’anno prossimo, mi auguro, saranno altrove (e magari la Champions League l’avrebbero comunque giocata con un'altra maglia). E allora mi chiedo e vi chiedo: Handanovic, Skriniar, D’Ambrosio, Politano, De Vrij, Brozovic, Lautaro Martinez, giusto per citarne alcuni, meritavano di giocare in Europa League? No, secondo me no. E allora ben venga la Champions League.
Per il secondo anno consecutivo siamo in Champions League. Era dal 2012 (qualificazione all’Europa League) che non centravamo la qualificazione in una competizione europea per due anni consecutivi. E, aldilà dei tanti errori commessi, grande merito va dato a Luciano Spalletti. Ok, per molti ha fallito. Doveva centrare la Champions League in scioltezza e invece ce la siamo sudata fino al minuto 97 dell’ultima giornata. Ma vi invito a guardarla da una prospettiva diversa. Gli sono mancati 18 gol (non tre o quattro, diciotto!!!) di Mauro Icardi, gli è mancato il valore aggiunto che doveva dare Naingollan, si è ritrovato il gemello scarso di Perisic, ha avuto un centrocampo arrabattato, ha dovuto far fronte alla vicenda Icardi, gli sono stati scippati almeno 6-7 punti da decisioni arbitrali, da tre mesi vive con l’ombra di Conte sulle spalle. 
Eppure nonostante tutto questo (e qualcos’altro che ora mi sfugge) è riuscita a portare la nave indenne fino al porto e a centrare l’obiettivo che gli era stato chiesto (per la cronaca, l’ultimo a portarci due anni consecutivi in Champions League era stato un certo José Mourinho). E non pensate che fosse così semplice, perché tra dire e fare c’è di mezzo il mare. Verrà esonerato. E probabilmente è giusto così. Perché non sempre ha convinto, perché l’Inter ha bisogno di fare un passo in avanti, perché, come faceva notare qualcuno, chi gestisce la società preferisce avere un “suo” allenatore. Ma Conte che gli subentrerà avrà un bel peso da affrontare. Perché gli sarà chiesto di fare un salto di qualità in avanti. Perché dovrà partire da una doppia qualificazione in Champions League e migliorare. E questo, per quanto possa sembrare scontato, tutto è tranne che scontato. FORZA INTER !!!

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3 commenti:

Brother ha detto...

Credo che hai centrato pienamente il nocciolo della questione. Abbiamo meritato di andare in Champions League non perché siamo i più forti, ma perché siamo i meno peggio. Spero che questa estate si faccia un bel po’ di pulizia. A cominciare da Icardi e Perisic.

Matrix ha detto...

Fermo restando che, per i motivi che hai citato tu, l'esonero sia giusto, penso che quello di Spalletti sia uno degli esoneri più ingiusti della storia del calcio.

Entius ha detto...

@Matrix. Mi auguro che sia un'esonero dettato dal fatto che ci sia la necessità di passare ad uno step successivo. Un po’ come quando si passò da Mancini a Mourinho.