Parma non era una trasferta facile. I precedenti li avevamo già elencati nel prepartita e tutto sommato in condizioni normali pareggiare in terra ducale poteva anche starci. Ma noi eravamo reduci da due sconfitte e soprattutto da un inizio di anno solare abbastanza negativo con un pareggio casalingo contro il Sassuolo e in mezzo alle due sconfitte già citate un’eliminazione ai quarti di Coppa Italia (seppur arrivata ai calci di rigore).
Insomma vincere a Parma era quasi obbligatorio. E alla fine siamo tornati dall’Emilia con i tre punti. Missione compiuta, direbbe qualcuno. Ma più dei tre punti quello che personalmente mi rincuora è la prestazione. È vero il primo tempo siamo stati abbastanza deludenti (per dirla in parole povere “abbiamo fatto cagare come al solito”), ma nella ripresa abbiamo finalmente visto l’Inter che ci aspettavamo e che volevamo vedere. Non possiamo negare che i secondi 45 minuti sono stati un monologo nerazzurro dove abbiamo attaccati con costanza e lucidità, dove abbiamo trovato un primo gol poi giustamente annullato per tocco di mano di D’Ambrosio e dove alla fine abbiamo legittimato la vittoria con un gran gol di Lautaro “il nuovo Gabigol” Martinez e un palo colpito da Vecino: et voilà i tre punti.
In quel di Parma finalmente abbiamo visto sprazzi del vecchio Naingollan, quello che a Roma faceva la differenza e che questa estate abbiamo pagato profumatamente. Non è ancora ai livelli del periodo giallorosso, ma per fortuna non è nemmeno il giocatore irritante delle ultime uscite. Discorso simile direi che va fatto per Ivan Perisic. Come ha scritto qualcuno, non è ancora l’Ivan il Terribile che terrorizzava le difese avversarie, ma non è nemmeno l’Ivan il Terribile che negli ultimi tempi faceva disperare i tifosi nerazzurri. Ho più volte scritto quanto sia importante recuperare questi due giocatori perché abbiamo bisogno come il pane di elementi come loro, capaci di fare la differenza e di dare una sterzata al gioco nerazzurro.
Il prossimo elemento che va urgentemente recuperato è Mauro Icardi. Il nostro capitano sta attraversando un periodo di flessione, non segna da quasi due mesi e spesso sembra il fratello scarso del fuoriclasse che abbiamo imparato ad apprezzare ed amare. Probabilmente la vicenda contratto non gli permette di essere tranquillo. Ma è anche vero che il suo primo pensiero dovrebbe essere quello di giocare bene e di segnare. Anzi la vicenda del mancato rinnovo dovrebbe essere uno stimolo in più per fare bene e dimostrare a tutti che lui merita ampiamente l’aumento dell’ingaggio. Onestamente le ultime prestazioni non sono certo un buon spot per farsi dare più soldi dalla società nerazzurra. L’Inter ha bisogno del suo capitano e dei suoi gol e mi auguro che già da domenica prossima contro la Sampdoria (sua ex squadra e tra le sue vittime preferite) riprenda il discorso con il gol.
Il nuovo Gabigol... |
Anche perché se non segna Maurito Icardi chi segna? Confidavamo tanto in Lautaro Martinez, ma purtroppo, secondo i grandi espertoni di mercato, siamo di fronte ad un nuovo Gabigol. In effetti il giocatore è scarso. Ha sbagliato gol facili con la Lazio e il Torino e pazienza se sabato scorso o nel boxing day contro il Napoli è risultato decisivo. Un vero bomber deve segnare in tutte le partite, avere una percentuale realizzativa impeccabile e possibilmente segnare ogni volta che tira in porta. Non può essere una giustificazione il fatto che se sbaglia il gol è anche segno che era al posto giusto nel momento giusto. Né tantomeno far notare che ha segnato più gol di giocatori decantati come Cutrone e Dybala, perché loro sono i nuovi Inzaghi e i nuovi Messi, mentre il nostro Lautaro è solo un nuovo Gabigol.
Detto questo, ci auguriamo che la vittoria di Parma sia l’inizio di una seconda parte di stagione dove riusciremo a consolidare il terzo posto e magari faremo molta strada in Europa League (molto difficile, ma non impossibile). L’Importante era ritrovare la vittoria. E ci siamo riusciti. Ora avanti così. FORZA INTER !!!
2 commenti:
Era importante ritrovare la vittoria, ma una rondine non fa primavera. Ci vuole continuità. Contro il Rapid Vienna giovedì in Europa League e domenica contro la Sampdoria vedremo se questa vittoria è un'oasi nel deserto o se il peggio è passato.
Io sono sempre del parere che vincere aiuta a vincere e perdere aiuta a perdere. Quindi benvengano i tre punti. C'è ancora qualcosina da sistemare ma intanto abbiamo trovato gol e punti.
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