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giovedì 29 novembre 2018

NON SIAMO PIÙ PADRONI DEL NOSTRO DESTINO

“Alzi la mano chi a fine agosto immaginava che due mesi dopo avremmo avuto sei punti nel girone di Champions League e che la qualificazione agli ottavi non sarebbe stato un miraggio. (…) Ricordo i commenti pessimisti o, peggio ancora, disfattisti. Inseriti in quarta fascia, ci era toccato Barcellona, Tottenham e Psv Eindhoven. Addirittura qualche commentatore televisivo sosteneva che anche arrivare terzi e finire in Europa League poteva essere un buon risultato. Invece a metà girone siamo secondi con sei punti e Tottenham e Psv sono distanti ben 5 punti. Se nelle restanti tre gare non crolliamo miseramente, direi che la qualificazione è alla nostra portata. Evitando calcoli che ad oggi sono alquanto complicati credo che vincendo con Psv e pareggiando con Tottenham e Barcellona saremmo tranquillamente secondi nel girone. Insomma niente male direi.”

Questo è quello che scrivevo un mese fa, subito dopo la sconfitta al Camp Nou. L’Inter era saldamente al secondo posto e sembrava che avesse la qualificazione in pugno. Un mese e due partite dopo la situazione è ben diversa.

Due partite che hanno stravolto completamente la classifica e che ci vedono passare da una situazione di vantaggio ad una di svantaggio. Già, perché purtroppo non siamo più artefici del nostro destino, ma la nostra qualificazione dipenderà anche da ciò che avverrà in Barcellona-Tottenham.
Abbiamo buttato via una qualificazione? No, diciamo che abbiamo cantato vittoria troppo presto. Se riavvolgiamo il nastro e ripercorriamo il nostro cammino Champions ci accorgeremo che in fondo è successo quello che doveva succedere. Partiamo dal sorteggio, dove eravamo inseriti in quarta fascia e dove, purtroppo, ci è capitato un girone complicato con Barcellona, Tottenham e Psv Eindhoven. Le prime due partite col Tottenham in casa e il Psv in trasferta erano da vincere. E noi le abbiamo vinte. Poi la doppia sfida con Barcellona. Perdere al Camp Nou può starci? Sì, direi di sì. Pareggiare in casa contro i blaugrana è uno scandalo? Decisamente no, considerando che loro sono una squadra di campioni da anni al vertice del calcio europeo e noi una squadra “work in progress”. Un punto a Londra contro il Tottenham era fattibile, ma perdere contro gli Spurs non ha nulla di clamoroso. Quello che ci aveva illuso era il fatto di guardare la classifica dopo tre giornate senza considerare che gli inglesi avevano fino a quel punto perso con Inter e Barcellona e pareggiato in Olanda e che nelle successive due partite avevano in casa Psv e appunto l’Inter.
Ad agosto gli ottavi sembravano quasi un miraggio, ieri pretendevamo addirittura di qualificarci con un turno di anticipo. Troppa grazia. Per carità, per quello che si è visto in campo avremmo anche potuto portare a casa un punticino, ma non facciamone un dramma se non siamo riusciti ad uscire indenni da Wembley. 
Ci giocheremo tutto nell’ultima giornata, come è normale che sia. Con un calendario che sulla carta sembra più favorevole a noi che al Tottenham. Perché noi ospiteremo in casa il Psv Eindhoven mentre gli inglesi andranno al Camp Nou. Il Barcellona non perde in casa da cinque anni e mezzo (maggio 2013 contro il Bayern Monaco) e anche se è già qualificato non credo abbia intenzione di lasciare il passo al Tottenham. E comunque prima di preoccuparci della vittoria degli inglesi in terra catalana, dobbiamo preoccuparci di vincere noi la nostra partita. Battere il Psv Eindhoven deve essere un imperativo categorico. Noi dobbiamo fare il nostro, se poi il Tottenham riesce a vincere al Camp Nou, tanto di cappello e ci inchiniamo alla bravura degli uomini di Pochettino e accetteremo l’eliminazione. Noi avremo dato il massimo e se gli altri sono stati più bravi, pazienza. FORZA INTER !!!


2 commenti:

Matrix ha detto...

Analisi condivisibile. Però è anche vero che a Londra strappare almeno un punto non sarebbe stato difficile. Secondo me è mancato anche un po’ di coraggio, come diceva qualcuno.

Entius ha detto...

A 10 minuti dalla fine la partita dell'Inter era pressoché perfetta. Poi una disattenzione difensiva e una bella giocata dei padroni di casa ha scompigliato tutti i piani, ma non per questo siamo passati da eroi a coglioni.