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lunedì 3 settembre 2018

CHE FIGURA DI M***A: VERGOGNATEVI !!!

Avrei voluto raccontare dell’esordio stagionale in casa del Cosenza, dell’entusiasmo di una città intera che festeggiava il ritorno in Serie B dopo 15 anni, di una partita che rappresentava un momento di festa e di gioia e che andava aldilà del risultato finale.
E invece sono qui a raccontare e commentare una grandissima figura di m***a fatta dalla società e dalla città.
Provo a riassumere brevemente i fatti. Dopo la promozione in Serie B si sono resi necessari alcuni lavori di manutenzione allo stadio. Lavori che mettevano a rischio l’esordio casalingo del Cosenza, tanto che ad un certo punto si era paventata anche l’ipotesi di giocare in campo neutro.
Settimana scorsa, a pochi giorni dalla partita in programma sabato pomeriggio alle 18, si vociferava che la partita potesse essere rimandata perché i lavori erano ancora in corso. Invece facendo una corsa contro il tempo si è riusciti a completare i lavori nel tempi prestabiliti, sebbene perché la rizollatura è stata effettuata il sabato mattina.

Il campo non è in perfette condizioni, ma la Lega dà l’ok e anche l’agronomo incaricato dà il suo benestare. Ma l’arbitro Piscopo effettua il sopralluogo poco prima della partita e decide che in queste condizioni non si può giocare. Partita sospesa e, in attesa dell’ufficialità, partita persa a tavolino 3-0.
In tutto questo trambusto, 12.000 tifosi rossoblù hanno atteso invano davanti i cancelli dello stadio nella speranza di poter entrare, sotto un sole cocente e senza un pirla qualsiasi che si preoccupasse di dire a questi poveri disgraziati cosa stesse succedendo.
Non v’è dubbio che è stata una colossale figura di merda in diretta nazionale e che tutti i colpevoli adesso dovrebbero pagarla cara (dovrebbero, ma ovviamente non pagare nessuno).
Ad iniziare da un’amministrazione comunale che nonostante la tempistica ridotta per il completamento dei lavori ha volutamente forzato la mano per farli terminare nel più breve tempo possibile e dalla società del Cosenza Calcio che si è fidata ciecamente della ditta appaltatrice e delle assicurazioni che venivano dal Comune senza cautelarsi. Sarebbe infatti bastato spostare la gara in campo neutro o, in alternativa, rimandare la partita a data da destinarsi (in realtà sarebbe bastato spostarla anche a domenica o a lunedì).
Facile in tutto questo scaricare le colpe sugli altri. Magari accusare i poteri forti di remare contro il Cosenza, o attaccarsi al fatto che la Lega aveva dato l’ok (qualcuno addirittura sosteneva che se si fosse fatto entrare i tifosi l’arbitro non avrebbe rinviato la gara). Tutto troppo semplice. È sempre colpa degli altri. La verità è che dal punto di vista organizzativo la dirigenza rossoblù ha mostrato di essere ad un livello dilettantistico e di non essere all’altezza della serie cadetta (tra l’altro pare che al posto delle panchine ci fossero sistemate alla meno peggio alcune sedie). E con essa anche un’amministrazione comunale che si è mostrata totalmente incapace di gestire una situazione abbastanza elementare.
C’è solo da vergognarsi. Tutti questi quaquaraquà dovrebbero guardarsi allo specchio e sputarsi addosso. O fare come Oronzo Canà ne “L’allenatore nel pallone” quando sputava in aria e cercava di colpirsi da solo. Vergogna, vergogna, vergogna.
 DenisBergamini 

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3 commenti:

Entius ha detto...

Una brutta vicenda. Alla fine a pagarne veramente le conseguenze sono sempre e solo i tifosi. Anche perché, se non ho capito male, c'erano persone che avevano pagato l'abbonamento e ancora non gli era stato consegnato.

Anonimo ha detto...

Però ieri a Lecce con un campo di calcio peggio del nostro si è giocato regolarmente. Come sempre figli e figliastri.

DenisBergamini ha detto...

Anonimo, il fatto che a Lecce si sia giocato non può e non deve essere una giustificazione. Rimane il fatto che ad un appuntamento così importante ci siamo fatti trovare impreparati.