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mercoledì 2 maggio 2018

ROMA, STAVOLTA NIENTE MIRACOLO: IN FINALE VA IL LIVERPOOL

Champions League 2017-2018 – Semifinale di Ritorno
ROMA-LIVERPOOL 4-2
9' Mané - 15' Milner (aut.) – 26’ Wijnaldum – 52’ Dzeko – 86’ Nainggollan – 94’ Nainggolan (rig.)

ROMA Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Nainggolan, De Rossi (dal 24' s.t. Gonalons), Pellegrini (dall'8' s.t. Under); Schick, Dzeko, El Shaarawy (dal 30' s.t. Antonucci). (Skorupski, Juan Jesus, Bruno Peres, Gerson). All. Di Francesco.
LIVERPOOL Karius; Alexander-Arnold (dal 47' s.t. Clyne), Lovren, van Dijk, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Milner; Salah, Firmino (dal 42' s.t. Solanke), Mané (dal 38' s.t. Klavan). (Mignolet, Moreno, Woodburn, Ings). All. Klopp.
ARBITRO Skomina (Slo).

Niente impresa per la Roma che dice addio alla Champions League e alla finale di Kiev. All'Olimpico i giallorossi vincono 4-2 in rimonta, un risultato che non basta a ribaltare il 2-5 di Anfield. Un errore di Nainggolan propizia il gol di Mané dopo 9 minuti. Un goffo autogol di Milner rimette in carreggiata i giallorossi al quarto d’ora. Poi Wijnaldum fa 2-1 al 26esimo. Nella ripresa Dzeko e Nainggolan (doppietta) regalano una vittoria amara. Reds in finale col Real.
E' amara la notte dell'Olimpico per la Roma, che saluta la Champions League con una vittoria in rimonta che non fa che acuire i rimpianti per la sfida di 8 giorni fa. Il grande cuore messo in campo nel secondo tempo non basta e i Reds, 34 anni dopo la finale di Coppa dei Campioni, fanno ancora piangere i tifosi giallorossi. Troppo pesante il fardello del 2-5 di Anfield per le spalle di Dzeko e compagni che possono davvero mangiarsi le mani ripensando a quella gara.




Perché la sfida di stasera ha confermato pregi e difetti della squadra di Klopp, tanto implacabile in attacco quanto vulnerabile se attaccata. E' pensiero comune che la Champions sia la manifestazione dove i dettagli fanno la differenza e la Roma l'ha capito sulla propria pelle. Per quanto visto tra andata e ritorno in Ucraina vola la squadra più forte, ma l'amaro in bocca a tutta la Roma giallorossa rimarrà per parecchio tempo, così come quella sensazione di aver ingigantito i meriti dei Reds con troppi errori imperdonabili.
Ci si mette anche qualche decisione arbitrale sfavorevole ad azzoppare la rincorsa giallorossa. Nel primo tempo un lieve contatto tra Schick e Lovren salva il croato da un “mani” in area, all’inizio della ripresa Karius sarebbe da rigore su Dzeko ma l’azione è fermata per un fuorigioco dubbio. Infine una clamorosa “parata” di Alexander-Arnold su acrobazia di El Shaarawy.
Nonostante la prima sconfitta in Champions, il Liverpool vola in finale dopo 11 anni. Per Klopp, invece, è la seconda finale in carriera dopo quella persa nel 2013 alla guida del Borussia Dortmund. E stavolta il tecnico tedesco ha tutta l’intenzione di portare a casa il trofeo.





7 commenti:

Stefano ha detto...

Finale sfumata all'andata. Se all'Anfield Road i giallorossi non fossero andati in bambola poteva essere tutt'altra partita questa sera.

Anonimo Romanista ha detto...

Abbiamo accarezzato il sogno di poter almeno arrivare a Kiev. Peccato. Soprattutto per come sia usciti fuori. Il Liverpool è stato nettamente super ma sia all'andata che al ritorno siamo stati penalizzati da alcune decisioni arbitrali dubbie.

Collettivo Contro i Ladri di Scudetti ha detto...

E comunque l'arbitro Skomina ha un cassonetto della spazzatura al posto del cuore. Se non è capace di arbitrare una semifinale di Champions League se ne stia sul divano a mangiare le patatine e i fruttini e bere la Sprite e si guarda la partita.

Alex ha detto...

Sempre convinti che Agnelli avesse torto? Non mi pare. Le italiane sono state buttate fuori da episodi discutibili. Se in Italia l'arbitro non avesse assegnato un rigore così enorme, magari contro la Juventus, avremmo avuto mesi e mesi di polemiche. Invece se succede in Europa nessuno che si lamenta.

Theseus ha detto...

Alex, mi permetto di contraddirti.
1) Agnelli non aveva ragione. Né in quel contesto (il rigore c'era, inutile continuare ad arrampicarsi sugli specchi per dimostrare il contrario), né in generale visto che anche il Bayern è stato danneggiato. Semmai potremmo discutere della qualità e della preparazione di alcuni arbitri.
2) In Italia c'è il Var. Un episodio del genere il più delle volte viene visto al Var e viene assegnato il rigore (parlo in situazioni normali perché ci può essere anche l'arbitro che decida di non rivedere l'episodio).
3) Ammesso che l'arbitro avesse assegnato il rigore e che la Roma l'avesse segnato, si sarebbe andati sul 3-2 e i giallorossi dovevano ancora segnare altri due gol almeno per andare ai supplementari. Quindi non è così "scontato" che sia stato l'arbitro a sbattere fuori la Roma.

Pippo ha detto...

ONORE ALLA ROMA. Società seria che fa poche chiacchiere e molti fatti. Chissà se resisteranno nell'ambiente romano.
Pallotta sa benissimo che Agnelli ha ragione. Ed infatti è uno dei pochi alleati politici della juve. Ma non ditelo ai tifosi romani. Non capirebbero. Così come non capisce Collettivo che fa battute inutili.

Gaetano73 ha detto...

Il punto 3 di theseus è poi fantastico!!Lo dico sinceramente e nn con sarcasmo. Dice una verita sacrosanta che spesso viene dimenticata o volutamente taciuta.
C'è il vizio di cristallizzare l'episodio per dire :"se avesse concesso il rigore avremmo vinto", senza considerare che il rigore va trasformato. E che dire su mancate espulsioni come quella di Pjanic?
"Se fosse stato espulso nn avreste recuperato".Ma chi lo dice che l'inter avrebbe segnato il 2°gol?
Peccato che questa disamina molto lucida di Theseus nn trovi mai applicazione