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giovedì 5 aprile 2018

UN MESE DOPO IL "BICCHIERE" DEL DERBY E' PIENO

Li invidio. Li invidio tanto. Quelli che nonostante tutto riescono a rimanere ottimisti, quelli che vedono il mezzo bicchiere pieno (anche se magari di fatto il bicchiere è vuoto), quelli che di fronte ad un Milan-Inter qualsiasi sono convinti che ce la possiamo giocare alla pari. (…) No, mi dispiace. Io non sono così ottimista. Io non riesco ad aspettare con serenità al derby di questa sera con la convinzione che possiamo giocarcela alla pari o che magari si riesca a vincerlo pure questo derby.
(…) E allora che senso ha guardare la partita di questa sera? Non sarebbe meglio fare altro? No, stasera non c’è niente di meglio che guardare la partita. Perché il calcio non è mai stata una scienza esatta, perché la palla è rotonda e va sempre dove gli pare, perché il derby ha fatto sempre storia a sé e spesso a trionfare è stata la squadra meno favorita, perché se ci chiamano “Pazza Inter” un motivo ci dovrà pur essere, (…)”.

E allora crediamoci. (…) Quel bicchiere vediamolo mezzo pieno. E se è vuoto riempiamolo fino a metà. Se proprio dobbiamo perdere una serata a guardare il derby, allora che lo si faccia credendoci fino in fondo, tifando con tutto il cuore, spingendo i nostri ragazzi come non mai. (…)
Voglio partire proprio da qui. Da come era il nostro stato d’animo un mese fa, alla vigilia di un derby che non si giocò e che a distanza di un mese ha poi assunto ben altra connotazione.
Perché da quel derby non giocato in poi, l’Inter ha trovato la quadratura del cerchio come era successo nei primi mesi della stagione. Quattro partite senza subire gol, Napoli e Milan fermate, ancora imbattuti negli scontri diretti con le prime della classe.
Se un mese fa eravamo sull’orlo del precipizio, ora siamo saldamente al sicuro. Certo, la corsa Champions è apertissima e può succedere ancora di tutto, però intanto abbiamo allontanato il Milan dai giochi (ai rossoneri servirà quasi un miracolo per arrivare nei primi quattro). E soprattutto, cosa molto più importante, abbiamo la certezza che possiamo giocarcela fino alla fine e che Roma e Lazio dovranno temerci almeno quanto noi temiamo loro.
Dopo aver smarrito un po’ la bussola, Spalletti ha ritrovato la quadratura del cerchio. E’ bastato mettere Brozovic in mezzo al campo, piazzare Rafinha a fare il trequartista, panchinare Vecino e Borja Valero (indispensabili nella prima parte di stagione, ma attualmente non più presentabili), ritrovare il vero Perisic e i gol sempre preziosi di Capitan Icardi e l’Inter ha completamente cambiato volto. Impressionante poi la differenza tecnica tra Inter e Milan, con i nerazzurri che, per ammissione dello stesso Gattuso, avrebbe nettamente meritato di vincere. E da ieri che andiamo ripetendo “Se Icardi…”, ma Maurito è un calciatore come tutti gli altri, e come tutti gli altri può capitare che sbagli qualche gol fatto. Certo, sbagliare quei gol in un derby fa più rumore, ma sono cose che possono capitare (tra l’altro nel primo tempo aveva timbrato il cartellino per l’ennesima volta…).
Dunque teniamoci stretto questo 0-0 (un mese fa avremmo fatto carte false per un risultato così) e guardiamo avanti. C’è un posto in Champions League da seguire e non c’è tempo per recriminare sulle occasioni perse. FORZA INTER !!!

2 commenti:

Brother ha detto...

In effetti a distanza di un mese la situazione è nettamente migliorata. Tu un mese fa hai scritto "il derby ha fatto sempre storia a sé e spesso a trionfare è stata la squadra meno favorita". Stavolta non ha vinto la squadra meno favorita, ma di certo la squadra che meritava di vincere non ha portato a casa i tre punti. Poco importa, guardiamo avanti, pensiamo al Torino.

Matrix ha detto...

Poteva andare meglio, ma va bene così. Pensiamo solo che se si fosse giocato un mese fa non sarebbe andata così bene. Quindi, basta recriminazioni e, come già detto da altri, occhi puntati al Torino.