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lunedì 16 ottobre 2017

IL DERBY EMETTE LA SUA SENTENZA: L’INTER C’E’


Se qualcuno si aspettava delle risposte da questo derby credo che non sarà rimasto deluso. La trasferta di Benevento e ancora prima le opache prestazioni contro Crotone, Bologna e Genoa avevano messo in discussione la solidità nerazzurra. Va bene vincere, ma secondo alcuni erano vittorie fortunate, decise dall’episodio, dalla giocata del singolo. La curiosità era di vederla all’opera contro avversarie più solide, più forti. Eccovi accontentati. L’Inter esce dal derby con molte certezze e pochi dubbi. La formazione nerazzurra non è stata perfetta (ci meraviglieremmo del contrario), ha avuto un preoccupante blackout i primi 15-20 minuti della ripresa, si è fatta riprendere due volte, ha mostrato cronici buchi difensivi. Ma si è comportata da grande squadra. Ha incassato il colpo del primo pareggio, ha fatto passare la tempesta e poi ha ripreso in mano la partita. E lo stesso vale dopo il secondo pareggio. Il critico di turno farà notare che senza la grossa ingenuità di Rodriguez la partita sarebbe finita in parità. Forse ha ragione.
Ma che ci faceva D’Ambrosio da quelle parti? Non era forse lì perché partecipava ad una manovra offensiva dell’Inter? Possiamo negare che dopo il 2-2 l’Inter non ha tirato i remi in barca ma si è ributtata in avanti? E poi i rigori non basta vederseli assegnare. I rigori vanno pure segnati (chiedete a Cristiano Lionel Dybala per avere delucidazioni) e la freddezza di Icardi dal dischetto è stata eccezionale (anche perché Donnarumma è uno che i rigori ogni tanto li para).
Credo di aver centrato perfettamente il nocciolo della questione nell’articolo di ieri sera quando ho scritto “l’Inter c’é. Per lo scudetto o per la qualificazione Champions ancora non è chiaro. Di sicuro le avversarie dovranno fare i conti con la formazione di Spalletti”.
Sarei fin troppo ottimista se dicessi che questa Inter può puntare allo scudetto. Juventus e Napoli ci sono superiori e anche le due romane possono dire la loro. Però noi siamo là, possiamo dare filo da torcere a tutti (vi faccio notare che finora abbiamo vinto lo scontro diretto sia contro la Roma che contro il Milan), abbiamo acquisito la consapevolezza di non esser inferiori a nessuno e anche se è arduo sperare di puntare al tricolore possiamo sicuramente fare un campionato da protagonista.
Anche perché i giocatori che possono fare la differenza ci sono. Da Icardi e Perisic a Skriniar e Handanovic, passando per Borja Valero e Vecino. Certo ci serve che Candreva sia più continuo, che Miranda e Gagliardini tornino a livelli eccellenti, che Dalbert e Cancelo prendano in fretta confidenza col calcio italiano. Però il materiale su cui lavorare c’è. E soprattutto c’è il comandante di qualità. Spalletti sta facendo un lavoro eccellente, lavorando sull’aspetto tecnico ma anche su quello psicologico. Rispetto alla scorsa stagione vedo una squadra più convinta dei propri mezzi, che, come già scritto, non perde la testa alla prima difficoltà, ma ha l’intelligenza di riprendere in mano la gara. Sarà banale scriverlo, ma questa Inter mi piace. E forse finalmente dopo qualche anno di sofferenza possiamo tornare a recitare un ruolo da protagonista.
Sabato sera il Napoli ci darà ulteriori risposte. Ma rispetto a qualche settimana fa andiamo al San Paolo più tranquilli e con la consapevolezza di potercela giocare alla pari e magari strappare almeno un punticino. Cosa pretendere di più? FORZA INTER !!!



2 commenti:

Michele ha detto...

Credo che i meriti dell'Inter vadano condivisi con i demeriti del Milan. Il primo tempo siamo stati praticamente assenti e senza un paio di ingenuità nella ripresa avremmo potuto portare a casa un buon risultato. Ciò non toglie che l'Inter è una buona squadra e che potrà fare un buon campionato.

Winnie ha detto...

Abbiamo ancora qualche lacuna e qualche passaggio a vuoto, ma, come abbiamo ripetuto già più volte, Spalletti sta facendo un ottimo lavoro.
Faccio mia una riflessione che faceva ieri sera su Mediaset Premium un giornalista tifoso nerazzurro (credo si chiami Lapo De Carlo): sono curioso di vedere come reagirà la squadra alla prima sconfitta. Lì si vedrà di che pasta è fatta.