È morto a Prato l' ex allenatore Eugenio Bersellini. Aveva 81 anni. In Serie A, dove ha debuttato come tecnico negli anni 70 con il Cesena, è stato allenatore dell'Inter, che guidò alla conquista dello scudetto '79-'80, il dodicesimo della storia nerazzurra, e di due Coppa Italia nelle stagioni 1977-1978 e 1981-1982. Ha allenato anche Torino, Sampdoria e Fiorentina. Era soprannominato "Sergente di ferro" per i suoi metodi di allenamento particolarmente duri.
Dopo una carriera di calciatore vestendo la maglia fra gli altri di Brescia, Monza, Pro Patria e Lecce, Bersellini inizia ad allenare nella stagione 1968-69 sulla panchina del Lecce in Serie C. Dopo altre due stagioni nel Salento, Bersellini viene ingaggiato dal Como in Serie B.
Il debutto in Serie A l'anno successivo a Cesena (1973-1975), poi passa due anni alla Sampdoria dal 1975 al 1977 fino alla chiamata dell'allora presidente dell'Inter Ivanoe Fraizzoli.
Nelle cinque stagioni trascorse a Milano il tecnico guidò l'Inter a vincere uno scudetto e due Coppe Italia. Era l'Inter di Altobelli e Beccalossi, di Oriali e Bordon. Proprio per il suo carattere duro e tosto litigò con Beccalossi, talentuoso trequartista dell'Inter, che fu prima messo fuori squadra e poi reintegrato.
La sua Inter gioca un calcio semplice, ma efficace perfetto interprete della tradizione italiana. Grande lavoratore e amante della perfezione.
Dal 1982 al 1984 Bersellini allena il Torino e nelle due stagioni successive di nuovo la Sampdoria con cui vincerà anche una Coppa Italia nel 1985. Nella sua lunghissima carriera il 'sergente di ferro' allenerà anche la Fiorentina (1986-1987), l'Avellino (1987-1988) e l'Ascoli. Quindi scende in C1 a Como (1990-1991), risale in B a Modena (1991-1992), a Bologna (1992-1993), e a Pisa (da febbraio a giugno del 1994). L'ultima esperienza italiana di un certo livello è in C1 al Saronno dal 1995 al 1997. Dal 1998 al 1999 è chiamato alla guida della Libia. Nel 2001 lascia la nazionale per allenare il club del Al-Ahly, nel 2002, passato alla società Al-Ittihad vince il campionato di calcio libico allenando tra gli altri Al-Sa'adi Gheddafi figlio del dittatore libico poi visto in Italia al Perugia.
Nel 2006 torna in Italia in serie D alla Lavagnese riuscendo a salvarla. Il suo ultimo incarico nel mondo del calcio è stato quello di direttore sportivo del Sestri Levante nel 2007, squadra ligure di Serie D. In totale Bersellini ha collezionato 490 panchine in Serie A con 148 vittorie, 197 pareggi e 145 sconfitte.
La sua Inter gioca un calcio semplice, ma efficace perfetto interprete della tradizione italiana. Grande lavoratore e amante della perfezione.
Dal 1982 al 1984 Bersellini allena il Torino e nelle due stagioni successive di nuovo la Sampdoria con cui vincerà anche una Coppa Italia nel 1985. Nella sua lunghissima carriera il 'sergente di ferro' allenerà anche la Fiorentina (1986-1987), l'Avellino (1987-1988) e l'Ascoli. Quindi scende in C1 a Como (1990-1991), risale in B a Modena (1991-1992), a Bologna (1992-1993), e a Pisa (da febbraio a giugno del 1994). L'ultima esperienza italiana di un certo livello è in C1 al Saronno dal 1995 al 1997. Dal 1998 al 1999 è chiamato alla guida della Libia. Nel 2001 lascia la nazionale per allenare il club del Al-Ahly, nel 2002, passato alla società Al-Ittihad vince il campionato di calcio libico allenando tra gli altri Al-Sa'adi Gheddafi figlio del dittatore libico poi visto in Italia al Perugia.
Nel 2006 torna in Italia in serie D alla Lavagnese riuscendo a salvarla. Il suo ultimo incarico nel mondo del calcio è stato quello di direttore sportivo del Sestri Levante nel 2007, squadra ligure di Serie D. In totale Bersellini ha collezionato 490 panchine in Serie A con 148 vittorie, 197 pareggi e 145 sconfitte.
3 commenti:
Un sergente di ferro che non faceva sconti a nessuno. Uno che pretendeva disciplina e voleva che i propri ragazzi faticassero. All'epoca (parliamo di inizio anni 80), se non erro, non c'erano i preparatori atletici di oggi eppure, da quello che si racconta, le sue squadre avevano una condizione atletica invidiabile.
Tolto lo scudetto all'Inter, un allenatore da metà classifica. Non facciamo diventare dei santoni della panchina tutti gli allenatori degli anni '80. E poi smettiamola con questa "santificazione" post-mortem.
Abbiamo capito, caro BobbyTime: tu capisci di calcio come io capisco di astrofisica spaziale...
Non si spiega diversamente la tua critica a Bersellini.
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