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lunedì 8 maggio 2017

DALLA RABBIA ALLA RASSEGNAZIONE

Forse hanno ragione Brother e Matrix: ad un certo punto subentra la rassegnazione. Passata la rabbia, passata l’indignazione, passata la voglia matta di andare a piedi fino alla Pinetina solo per andare a prenderli a calci nel sedere, rimane la rassegnazione. La rassegnazione per una squadra senza orgoglio e dignità, per dei giocatori che non meritano di indossare questa maglia, per una dirigenza che potrebbe andar bene si e no per una squadra di Eccellenza.
Ne parlavamo anche con alcuni parenti qualche settimana fa. Confrontavamo la diversa reazione al gol di Zapata nel derby al minuto 97, tra chi si è incazzato tanto da aver bisogno dell’intero pomeriggio per smaltire la rabbia e chi invece al gol del difensore rossonero semplicemente ha spento la televisione e si è dedicato ad altro.

Riflettendoci a mente fredda mi sono reso conto che in effetti ieri pomeriggio ho vissuto con distacco e freddezza la partita. Non mi sono imbestialito al gol di Pandev e mi sono infervorato solo nei minuti finali a cavallo del rigore sbagliato da Candreva.
La rabbia e lo sfogo espresso nell’articolo di ieri sera sono arrivati dopo, quando ho iniziato a pensare al fatto che questi qui ci stanno prendendo per il culo e che non hanno un minimo di dignità e di rispetto per se stessi, per i tifosi e per i colori che indossano.

Abbiamo capito che non vogliono il sesto posto (molti tifosi nerazzurri la pensano ahimè allo stesso modo), ma ciò non vuol dire tirare i remi in barca e lasciare la nave in balia delle onde. C’è pur sempre un campionato da onorare e dei tifosi da rispettare. Tifosi che, se per caso non l’avessero ancora capito, sostengono a priori la squadra e il fatto che, per dire, una settimana contro il Napoli ci fosse quasi il pienone fa capire (o perlomeno dovrebbe far capire) quanto il tifoso nerazzurro sia legato a questa squadra. Squadra che ricambia con prestazioni scialbe e sconfitte inaccettabili.
D’Ambrosio in un’intervista rilasciata settimana scorsa sosteneva che dopo il pareggio di Torino-Inter e il conseguente allontanamento dalla zona Champions hanno un po’ mollato le redini. Io credo che il problema sia un altro. Un giorno sì e l’altro pure c’è un allenatore che viene accostato all’Inter, di conseguenza Pioli ha perso le redini dello spogliatoio. Curioso notare come questa situazione si è venuta a creare nel momento in cui si sono accorti che era complicato esonerare Pioli se avesse chiuso dignitosamente la stagione. Boicottaggio verso l’allenatore? Non mi stupirei se fosse così. Del resto non sarebbe nemmeno la prima volta (ricordate Stramaccioni?). Ma anche se non fosse così, Pioli ha la testa altrove (Fiorentina?), i giocatori sanno che comunque vada non sarà Pioli a guidarli il prossimo anno e in ogni caso alcuni di loro la prossima stagione potrebbero non essere alla Pinetina (mi riferisco a quei giocatori come Perisic, Banega, Miranda, Brozovic che sono sul piede di partenza). In una situazione del genere è normale mollare la presa. Certo, ci sarebbe comunque uno scatto di orgoglio e di dignità nel voler chiudere in maniera decente la stagione. Ma questo manipolo di mercenari non sanno minimamente cosa è la dignità e il rispetto. FORZA INTER !!!

4 commenti:

Brother ha detto...

Alla fine non hai potuto fare altro che constatare che avevo ragione io... ;.)
Purtroppo, è triste ammetterlo, ci dobbiamo rassegnare di fronte ad una dirigenza e dei giocatori che di "interismo" hanno ben poco.

Nerazzurro ha detto...

Notizia di pochi minuti fa. Esonerato Pioli. Che società di merda...

Matrix ha detto...

@Nerazzurro. Stai scherzando vero? Dimmi che hai fatto una battuta per distrarci dalla finale bianconera.

Nerazzurro ha detto...

Come hai potuto constatare, non stavo scherzando. Tutto vero.