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lunedì 6 marzo 2017

GOL E RIMPIANTI, LA CORSA PER L'EUROPA CONTINUA

Che non sarebbe stata una corsa semplice lo sapevamo già. Così come eravamo e siamo ben coscienti del fatto che l’assalto al terzo posto non è dei più semplici. Aldilà della classifica, come detto in altre occasioni, bisogna ammettere che Roma e Napoli sono un gradino sopra di noi e il nostro eventuale impeccabile cammino fino a fine maggio deve incrociarsi con qualche battuta a vuoto di chi ci precede. Non una cosa semplice. Anche perché Atalanta, Lazio e Milan sono tutte lì a portata di mano.

Insomma la corsa verso l’Europa non sarà per niente facile. Pesa (e scusate se lo ripetiamo un po’ troppo spesso) l’inizio di campionato non dei migliori (lo stesso Perisic ieri ha ammesso che i primi 10 turni influiscono sulla nostra classifica) senza la quale la nostra classifica avrebbe ben altro aspetto. Con Pioli infatti abbiamo una media di 2,26 punti che estesa a tutti i 27 turni di campionato vorrebbe dire avere 61 punti, due più della Roma e a -6 dalla capolista Juventus. Ma ci andrebbe bene anche qualche punticino in meno.
Se oggi fossimo appaiati col Napoli o anche un punto indietro tutto sommato potremmo ritenerci soddisfatti. E invece tocca pedalare. E tanto. E sperare che là davanti rallentino il passo perché vincerle tutte potrebbe non bastare.

E sarebbe davvero un peccato perché credo che questa Inter meriti di tornare in Champions League. I nerazzurri anche ieri hanno giocato una buona partita, aldilà dei demeriti dell’avversario. I protagonisti di giornata, lo dicevamo anche ieri, sono stati senza dubbio Banega e Perisic. L’argentino ha giocato un’ottima partita ricordandoci perché l’abbiamo preso dal Valencia. Ci sono voluti un po’ di mesi ma finalmente ieri pomeriggio abbiamo visto il Banega che aspettavamo. Speriamo che non sia stata un’oasi nel deserto. Oasi nel deserto che non è Ivan Perisic diventato ormai il secondo cannoniere dell’Inter (quest’anno è già a nove reti, la sua stagione più prolifica fu nel 2013-2014 quando con la maglia del Wolfsburg mise a segno 10 reti). Quando non è costretto a svariare su tutta la fascia (vedi Roma) il giocatore croato dimostra tutto il suo valore e da il suo prezioso contributo alla causa da goleador o in veste di assistman.
Ma ieri hanno giocato e convinto un po’ tutti. Da Gagliardini che finalmente ha trovato la sua prima rete in Serie A, a Kondogbia che sta dimostrando di non essere quel gran bidone che credevamo, passando per Icardi diventato ormai attaccante a 360° gradi e non più semplice finalizzatore (sempre ammesso che sia stato mai un semplice finalizzatore), D’Ambrosio che mi pare in lenta ma costante crescita, Miranda che ha ripreso il suo posto da leader difensivo, Medel che abbiamo riscoperto valido centrale difensivo (anche se non era poi tanto una sorpresa visto che con la Nazionale cilena gioca in quel ruolo), e via via discorrendo tutti gli altri.
Qualcuno giustamente farà notare che il Cagliari non si è opposto più di tanto. E in effetti, soprattutto nel secondo tempo, i sardi hanno fatto solo presenza creando molto poco e limitandosi ad arginare il passivo. Ecco perché Atalanta domenica prossima e la trasferta nella Torino granata la settimana successiva sono due validi banchi di prova per capire la nostra reale consistenza. Per capire se siamo in effetti una grande squadra o se siamo semplicemente grandi con le piccole e piccoli con le grande. E per capire soprattutto se lotteremo fino alla fine o se molleremo la presa prima del tempo. FORZA INTER !!!

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1 commento:

Brother ha detto...

Ma chi l'ha detto che con Pioli dall'inizio avremmo avuto questa media punti?
Lui è arrivato a metà stagione e ha fatto leva sull'orgoglio di una squadra allo sbando. Sicuri che arrivando ad agosto sarebbe successa la stessa cosa?