Ipotizziamo che abbia piovuto per una settimana e che oggi sia una bella giornata di sole. Non vi verrà certo in mente di dire che il meteo è cambiato e che è arrivata la primavera. Se domani ci sarà il sole, e se ci sarà anche dopodomani e nei giorni a seguire, allora a quel punto potremo dire che il tempo è cambiato e che la primavera sta arrivando. Se invece domani pioverà di nuovo, oggi sarà stata solo una bella giornata e niente più.
Ecco, la vittoria di ieri sera è esattamente la bella giornata di sole dopo giorni di maltempo. Se seguiranno altre vittorie o comunque prestazioni convincenti (per dire, domenica prossima a Torino potrebbe andar bene anche il pareggio) allora potremo dire che il peggio è passato e che ci stiamo affacciando alla primavera, altrimenti i tre punti conquistati ieri sera sono stati solo una bella giornata di sole in mezzo ad un inverno che ancora non è terminato. Un po’ come la vittoria col Chievo, preceduta e seguita da prestazioni e risultati tutt’altro che soddisfacenti.
Anche perché, per continuare ad usare la metafora meteorologica, è stata una giornata di sole ma faceva ancora freschetto e non c’era un’aria pienamente primaverile. Abbiamo vinto, ma non siamo stati convincenti. Fino al gol di D’Ambrosio abbiamo sofferto più del dovuto e anche dopo la partita avrebbe potuto prendere pieghe inaspettate, considerando il rigore netto negato alla Sampdoria sull’1-0. Messaggiando con mio cugino nell’intervallo, gli facevo notare che bisognava trovare il secondo gol per evitare i soliti patemi d’animo e lui, di contro, mi faceva notare che giocando come nel primo tempo, non saremmo mai riusciti a raddoppiare, salvo colpo di fortuna.
Ieri sera è mancato qualcosina dal centrocampo in su. Felipe Melo e Brozovic hanno giocato meglio rispetto alle ultime uscite, ma non hanno entusiasmato, Biabiany, come facevo notare anche ieri sera, sulla destra è stata devastante e imprendibile (per informazioni chiedere a Dodò che ha visto i sorci verdi contro il francese) ma arrivato nei metri finali spesso non sapeva cosa fare con il pallone, Perisic è stato abbastanza deludente e stiamo ancora aspettando di capire l’utilità di Eder. L’apporto dell’ex attaccante della Sampdoria è stato finora pressoché nulla, confermando ancora una volta il fatto che più che un attaccante ci serviva un centrocampista. Salvo il solo Icardi che gol a parte ha fatto più movimento del solito.
Insomma se è vero che una rondine non fa primavera, direi che la vittoria di ieri sera ha ben poca consistenza senza un adeguato seguito di risultati e di prestazioni soddisfacenti (resta inteso che si preferisce sempre vincere giocando male che pareggiare dopo aver giocato una grande partita).
La contestazione della Curva Nord all'indirizzo della società. |
La corsa verso il terzo posto si presenta abbastanza intrigante (condivido il pensiero del giornalista della Gazzetta dello Sport che questa mattina in una trasmissione sportiva sosteneva che il terzo posto se lo giocheranno quattro squadre, tutte con grandi potenzialità ma evidenti problemi) e noi non possiamo prenderci il lusso di perdere altri colpi. Troppi passaggi a vuoto (senza fare calcoli complicati, con i quattro punti persi tra Carpi e Verona la nostra classifica avrebbe ben altra fisionomia) ci hanno messo in condizione di dover rincorrere e di non poterci permettere di perdere altri punti in modo sciocco. Resta da vedere se alle parole seguiranno i fatti e se alla bella giornata di sole farà seguito altro bel tempo o se tornerà l’inverno. Noi aspettiamo fiduciosi. FORZA INTER !!!
2 commenti:
Speriamo nel ritorno della primavera, anche se a questo punto non ci facciamo illusioni.
Pensiamo di partita in partita, senza fare calcoli e senza guardare la classifica: a Pasqua tiriamo le somme.
Le somme si tirano a maggio...
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