Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.
HUGO HERNAN MARADONA
Luogo di Nascita: Lanus (Argentina)
Data di Nascita:09/05/1969
Ruolo: Centrocampista
Squadra: Ascoli
Hugo Hernan Maradona è fratello minore del “Pibe de Oro” ma sembra averne, oltre al cognome, la classe: in una partita mette a segno una doppietta spettacolare, centrando anche il “sette” con una gran punizione. Diego, spettatore dell'incontro, non lesina complimenti: «Diventerà più forte di me». Inevitabile il suo approdo in Italia, precisamente ad Ascoli Piceno, con un retroscena. Pare infatti che Diego abbia minacciato i vertici del Napoli: o prestare i soldi all’Ascoli per comprare Hugo, o scordarsi i suoi gol. I giochi sono presto fatti. Qualche settimana prima, sia il Pisa che il Pescara, squadre interpellate in vista del suo ingaggio, si dimostrarono lungimiranti, rifiutando sdegnosamente le prestazioni del piccolo Maradona. Un giornalista argentino sintetizzò con poche ma eloquenti parole la differenza tra Diego e Hugo: «Uno calcia di sinistro e l’altro di destro, uno a sedici anni andava all’allenamento con le scarpe rotte, l’altro ci va a bordo di una Mercedes».
Ogni commento è superfluo. Il curriculum di Hugo non è certo esaltante. Aveva alle spalle appena due stagioni all’Argentinos Juniors con sole 19 presenze ed un gol, ma non importa: debutta nella Serie A italiana nella prima giornata del campionato 1987/88, da titolare. Sarà la prima delle 3 partite che la fotocopia sbiadita del vero Maradona disputerà dal primo minuto di gioco: l’allenatore Ilario Castagner gli concederà poche altre occasioni, con la magica maglia numero 10 e risultati a dir poco obbrobriosi. Come riportarono le cronache dell’epoca: «Il baby Maradona si è installato in un appartamento con un’amica napoletana. Ha diciotto anni, la faccia imberbe, una tecnica semi-squisita che sciorina al debutto ma nessuna voglia di soffrire». È abbastanza anche per il modesto Ascoli, che decide presto di fare a meno del giovane ma bolso Maradona. Hugo non la prende bene: si arrabbia e pretende di giocare, ma non ottiene risultati. Dopo la disastrosa stagione, com’era prevedibile, l’Ascoli lo scarica; e così il Giappone, luogo di rifugio ideale per campioni sul viale del tramonto o per “Bidoni” raccomandati, lo accoglie a braccia aperte e lo trasforma in una delle stelle del calcio del “Sol Levante”.
Finisce così la parabola di Hugo Maradona, campione mancato o semplicemente ragazzo che sfruttò la fama del fratello per cercare di farsi strada. Con scarsi risultati.
Articolo tratto da: www.calciobidoni.it/
1 commento:
Uno dei peggiori bidoni mai arrivati in Italia. Tutto poteva fare tranne che il calciatore. Ha usato l'onda del successo del fratello per provare a farsi strada anche lui ma, come si suol dire, la classe non è acqua. E lui era tutto acqua... :-)
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