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sabato 4 luglio 2015

ECCO IL PARMA CALCIO 1913, RIPARTIRA’ DALLA D

E’ stata ufficialmente presentata Parma Calcio 1913, società della cordata guidata da esponenti della locale Unione Industriali che annovera quattro imprenditori e tre aziende. Guido Barilla, presidente del colosso alimentare, Marco Ferrari, Giacomo Malmesi e Gian Paolo Dallara, fondatore dell’omonima casa di auto da competizione. A questi nomi, che si impegnano nella società a titolo strettamente personale, si affiancano al momento alcune aziende locali, con Paolo Pizzarotti (Impresa Pizzarotti&C Spa), Angelo Gandolfi (Erreà Sport Spa) e Mauro Del Rio (Capital B! Srl). Per Guido Barilla, che si è detto “emozionato” si tratta di un passo storico, dal momento che l’imprenditore mai aveva indirizzato i propri interessi al mondo del calcio, tantomeno a quello cittadino. “L’idea è nata a metà di febbraio, ci siamo visti parecchie volte, abbiamo costruito il progetto e nel momento in cui ci sono state le aste per la serie B ci siamo detti fermiamoci e vediamo quel che succede. Abbiamo tutti sperato che una delle due cordate ce la facesse”.

L’obiettivo è quello di un buon governo applicato al mondo del pallone: addio al patron, al presidente padrone, sostituito da un nuovo modo di concepire la società, quasi fosse un Comune medievale. Ad affiancare i “maggiorenti”, i notabili sopra citati, ci sarà infatti la seconda anima del club, formato dua due Srl. La prima “Nuovo Inizio Srl” è quella dei succitati, la seconda “Parma Partecipazioni Calcistiche Srl” è la grande novità, fondata sull’azionariato diffuso e alla quale hanno al momento aderito circa 200 privati cittadini e tifosi. Entrambe le società forniranno i membri del consiglio di amministrazione, presieduto da una leggenda del calcio locale, Nevio Scala, che allenò il Parma “europeo” nella prima metà degli anni ’90.
Con lui, molto probabilmente, ci saranno alcuni protagonisti degli anni della promozione, della prima serie A, delle coppe europee, di Wembley. Per il ruolo di allenatore, infatti, la scelta dovrebbe ricadere su Gigi Apolloni: un centrale difensivo che ha fatto la storia del Parma, ora pronto a tornare a indossare la maglia gialloblù con nuove vesti.
Un altro grande nome del passato è emerso per la carica di responsabile del settore giovanile. Fausto Pizzi negli ultimi anni ha lavorato coi giovani in modo impeccabile. Ecco perché Scala avrebbe pensato a lui come responsabile del settore giovanile.
Per Lorenzo Minotti è pronta una scrivania da direttore sportivo, ruolo che aveva già coperto con successo proprio in Emilia e a Cesena, ma la situazione è ampiamente da definire e la disponibilità dell'ex numero 4 del Parma non è al momento certa.
E' possibile, infine, che il primo tassello del nuovo Parma targato Apolloni sia Alessandro Lucarelli: il capitano della squadra retrocessa quest'anno dalla A alla B ha dato piena disponibilità ad aiutare la piazza emiliana mettendo la sua esperienza in campo, ancora per un anno.
Insomma dopo un anno difficile e tribolato il calcio a Parma riparte da zero, con un nuovo progetto che possa regalare nuovi successi e nuove soddisfazioni al club emiliano e a tutta la città ducale. E speriamo di rivedere presto quella Serie A lasciata in modo brusco un mese fa. FORZA PARMA !!!
 Mattia 

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2 commenti:

Alex ha detto...

Non che questa cordata mi convinca particolarmente. Mi pare più una mossa economica che dettata dal cuore o dalla passione per il calcio. E l'operazione revival con i vari Scala, Apolloni, Minotti, mi fa solo sorridere.
Spero fortemente di sbagliarmi.

Entius ha detto...

Copincollo un post da Facebook di un tifoso che non mi pare molto convinto dei nuovi soci

"Perchè preferire Corrado e non Parma 1913?

Inizio del perchè dire no al 1913:
1) Fanno parte dell'Upi che come avvoltoi hanno aspettato il fallimento (non sono nati ieri) per prendere il Parma a 0 € in serie D e passare come i salvatori della patria;
2) Il tanto osannato Barilla è una figura di facciata, forse qualcuno dimentica che non farà parte del cda. Il Parma sarà gestito da quel bambino viziato di Ferrari (quando faceva parte dello staff di Ghirardi non diceva niente?) e di Gandolfi.
3) Il 1913 ha fatto operazioni alla Ghirardi (Crespo, Cassano) per avere consensi e spuntare sulle pagine dei giornali mettendo Nevio e Apolloni.
4) Chiedono i soldi ai tifosi per fare un campionato di serie D... per l'azionariato si poteva aspettare che il Parma tornasse nel calcio che conta, ma evidentemente il calcio che conta al 1913 non gli interessa.
5) Non hanno intenzione di fare la richiesta (a pagamento) di ripescaggio.

Tutto questo basta per dire no al 1913.

Perchè bisogna dire sì a Corrado:
1) E' stato l'unico a interessarsi al Parma per salvare la serie B;
2) Hanno già pagato qualcosa per entrare in data room, il 1913 ancora non ha pagato un bel niente, anzi hanno ricevuto soldi dei pochi che stanno aderendo all'azionariato;
3) Dalla loro parte, una volta tornati nel calcio che conta, potrebbe subentrare il fondo GEM;
4) Hanno parlato poco del progetto, senza fare troppi proclami (Bondi parlava poco senza fare proclami);
5) Hanno detto che avrebbero avuto a disposizione il vivaio dell'Atalanta (e non è poco) e da parte della società bergamasca non c'è stata nessuna smentita;
6) Gli altri soci non li conosciamo, ma alla FIGC avranno fatto nomi e cognomi degli altri azionisti con la documentazione dei loro capitali;
7) Valorizzazione del Tardini, mentre l'interesse dell'Upi sarà quello di fare un nuovo stadio con il costruttore Pizzarotti;
8) Sarebbero intenzionati a fare la richiesta a pagamento per il ripescaggio.

Tutto questo basta per capire con chi bisogna schierarsi."