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lunedì 20 luglio 2015

COSENZA PIANGE IL SUO GRANDE BOMBER, E' MORTO GIGI MARULLA

La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno in una tranquilla domenica di metà luglio e scuote la tranquilla cittadina di Cosenza. E' morto a soli 52 anni Gigi Marulla, indimenticato capitano e attaccante del Cosenza Calcio.
Marulla si trovava nella sua casa estiva di Cavinia, a Cetraro, sulla costa tirrenica cosentina, quando ha avvertito un malore. Pare che stesse facendo dei piccoli lavoretti a casa quando, per rinfrescarsi dalla fatica, avrebbe bevuto una bibita troppo fredda. Da lì la congestione che avrebbe portato all'arresto cardiaco. Poco prima delle 14.30 era arrivato cosciente all'ospedale di Cetraro. Qui le sue condizioni si sono aggravate fino al decesso.
Gigi Marulla era nato a Stilo, in provincia di Reggio Calabria, il 20 aprile 1963. Ha legato la sua carriera alle undici stagioni giocate con la maglia del Cosenza Calcio, tre in Serie C1, otto in Serie B totalizzando 330 presenze in campionato e 91 gol.
Aveva iniziato la carriera all'Acireale in Serie D, stagione 1979-1980, disputando 2 gare. Coi granata giocò anche la stagione successiva e in 28 partite segna 9 gol.
L'anno seguente passa nelle giovanili dell'Avellino, senza mai esordire in prima squadra, che in quella stagione milita in massima serie. Nel 1982-1983 si trasferisce al Cosenza, in Serie C1, restando fino al 1984-1985, quando diventa capocannoniere del girone B con 18 reti in 27 presenze di campionato. Acquistato dal Genoa, con cui disputa tre campionati consecutivi nei cadetti, coi liguri gioca 100 gare, segna 23 gol. Nel 1988-1989 torna all'Avellino in Serie B e realizza 10 gol in 30 gare.
La stagione successiva, in Serie B, torna a vestire la maglia del Cosenza, restando fino al 1996-1997 (8 anni consecutivi in B).
A Pescara (stagione 1990-1991), il 26 giugno 1991 segna un gol ai tempi supplementari che permette al Cosenza di ottenere la salvezza nello spareggio con la Salernitana. E' il gol che lo consacra definitivamente tra i miti della tifoseria rossoblù.
Nel 1996-1997, un suo gol realizzato a Padova contro la squadra biancorossa (a tempo quasi scaduto), non basta a salvare dalla retrocessione in Serie C il Cosenza, poiché i veneti pareggiano in pieno recupero.
Chiude la carriera in Serie C2 vestendo in due stagioni la maglia del Castrovillari. In totale segna 147 reti nei professionisti.
Da allenatore nella stagione 2004-2005 ha allenato da novembre il Cosenza 1914 in Serie D. L'anno successivo, in Serie D, ha allenato per un breve periodo l'AS Cosenza, venendo poi esonerato. A marzo 2008 è assunto dal Gallipoli (Serie C/1) come secondo di Vincenzo Patania. Ad aprile 2010 succede all'esonerato Pino Rigoli sulla panchina del Vigor Lamezia in Serie D, che porta ai play-off (vinti). Nella stagione 2010-2011 allena la Berretti del Cosenza, dalla quale si dimette a gennaio 2011.
Marulla per Cosenza era come Maradona per il Napoli, Bulgarelli per il Bologna, Riva per il Cagliari. Per anni è stato sinonimo di Cosenza, vera bandiera della squadra calabrese ai tempi in cui questa sfiorò a più riprese la serie A, tra gli ‘80 e i ’90. Rifiutò più volte la Serie A pur di restare nel capoluogo bruzio e continuare a vestire quei colori rossoblu che per lui erano una seconda pelle.
In città tutti lo amavano e lo adoravano, era una sorta di istituzione. Non a caso i tifosi rossoblu si sono subito smobilitati per far intitolare lo stadio cittadino del “San Vito” al grande bomber rossoblu, eroe di tante domeniche, che proprio di domenica ci ha lasciato. Ciao Gigi, sarai sempre nei nostri cuori rossoblu.

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2 commenti:

Lupo Silano ha detto...

Ciao Gigi, indimenticabile bandiera rossoblu sarai sempre nei nostri cuori.

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Mi ricordo che esplose insieme a Pino Lorenzo del Catanzaro con quest'ultimo che venne da noi e Marulla che invece approdò al Genoa, che fine assurda...