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martedì 28 ottobre 2014

TORRES, UNA ROVESCIATA PER CONVINCERE IL POPOLO ROSSONERO

La rovesciata. L’acrobazia che simboleggia per eccellenza l’estetismo del gioco eseguita domenica sera alla Scala del calcio dal Fernando “El Nino” Torres Sanz avrà sicuramente mandato in visibilio i propri tifosi di fede rossonera. Un gesto di indubbia spettacolarità visiva. Paragonabile per mimica e coordinazione forse alla più celebre rovesciata del calcio italiano. Riavvolgo il nastro. Carlo Parola. Non molti al giorno d’oggi ricordano il suo nome. Tutti hanno ben impressa un immagine. Parola, ex difensore della Juventus, nella quale crebbe e militò per ben 15 anni. Era il 15 Gennaio 1950, quando, all’ottantesimo minuto di Fiorentina – Juventus, Parola si esibì nella rovesciata, poi divenuta antologica, cosi raccontata dalle parole di Corrado Bianchi: “Parte un lancio di Magli verso Pandolfini. Egisto scatta, tra lui ed il portiere c’è solo Carlo Parola; l’attaccante sente di potercela fare ma il difensore non gli dà il tempo di agire. Uno stacco imperioso, un volo in cielo, una respinta in uno stile unico. Un’ovazione accompagna la prodezza di Parola”.

Oggi quel meraviglioso movimento è diventato il simbolo di riconoscimento per tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono ritrovati a collezionare delle figurine di calciatori.
Proprio quella coordinazione di atti che si esplica nella rovesciata avrà fatto sobbalzare anche il Presidente onorario del Milan. Proprio lui, che ha esplicitamente richiesto l’ingresso di Torres al neo mister Filippo Inzaghi, mai celando la propensione e il fascino verso l’asso spagnolo, è stato ripagato con una discreta prestazione e un follia simile. Si, follia, poiché chi tenta una rovesciata ha sempre un istinto di inconscia irrazionalità.
È risaputa infatti la filosofia calcistica del Presidentissimo, preferendo gli attaccanti d’area ad altre soluzioni più distanti dalla porta( Pato&Balotelli). Inzaghi ha prontamente eseguito i diktat presidenziali, come gia dichiarava circa un mese fa al riguardo : “ Io ascolto tutti, specialmente il Presidente, poi prendo le mie decisioni ”
Probabilmente anche nella prossima partita contro il Cagliari darà spazio al Nino, all’insegna della fiducia. Per un Torres che scalpita per il goal, vi è un francese che ha voglia di continuare a dimostrare quanto di buono fatto fino ad ora. Quindi si arriva ad un idea di calcio eclettica, o comunque non vincolante, per le bocche di fuoco milaniste. Se il Milan conta fermamente di tornare grande non può limitarsi ad una sola e statica rappresentazione di gioco. Cosi, di pari passo, si presenta il concetto di grande squadra, inevitabile concorrenza. Anche se, a rigor di logica, le statistiche parlano chiaro, con 17 goal, l’attacco si conferma come il migliore della A.
Intanto Fernando, che in rossonero vuole ritornare il finalizzatore famelico di un po’ di tempo fa, ha intenzione di lasciare il segno qui in Italia e recentemente ha ricordato come : “ La prima volta di cui si parlò di questa eventualità (ndr, approdare al Milan) era la stagione 2001-2002. Un tempo fra il Milan e l'Atletico Madrid avvenivano tanti scambi di giocatori: Albertini, Coloccini, Contra. Era un'altra epoca e l'Atletico non aveva alcuna intenzione di cedermi. Sarebbe stato bello giocare nel Milan che batté il Barcellona 4-0 nella finale di Coppa dei Campioni o in quello di Shevchenko. Questa è un'altra squadra: ora si lotta per tornare in Europa. ” El Nino ha tutto per avere soddisfazioni qui in Italia e in special modo l’appoggio speciale del numero uno milanista. E in tale ambiente ha un peso specifico importante. A maggior ragione se continuerà a stupirci con movimenti, goal e gesta da fuoriclasse.
Nelle dichiarazioni di Inzaghi ,nel frattempo, si intuisce la voglia di crescita del progetto Milan: “Bisogna avere equilibrio, corriamo tutti dietro a non so cosa. Abbiamo fatto una ottima partita contro la Fiorentina, dal punto di vista difensivo la migliore, in attacco siamo stati più brillanti in altre partite. Ogni partita fa storia a sé. Bisogna sempre mettere in preventivo la forza dell'avversario, forse ci siamo dimenticati con chi stavamo giocando. Forse non è stata la nostra partita più spettacolare, ma non tutte le partite possono essere fantastiche”.
Quello che non ci aspettiamo forse da questo gruppo è il rientro di diritto nella competizione più ambita da tutti i club europei e che il Diavolo rientri nella sua tana prescelta per conquistare il dominio . Solo loro hanno il potere di riscrivere la storia. Si apra il sipario. Lo spettacolo abbia inizio.
 Marco Ianne 

2 commenti:

Michele ha detto...

Secondo me il meglio l'ha già dato. E paragonarlo ai Van Basten e agli Shevchenko é quasi un sacrilegio.

Simone ha detto...

Il meglio non l'ha mai dato. É uno di quei attaccanti che promettevano tanto e poi sono rimasti nel limbo. Non é mai stato un grande bomber e non credo che lo diventerà a Milano.