ARTICOLI RECENTI

giovedì 10 luglio 2014

SUPER ROMERO DOPO 120 MINUTI DI NOIA: L'ARGENTINA E' IN FINALE

MONDIALI DI CALCIO 2014 – Semifinali
OLANDA-ARGENTINA 2-4 (d.c.r.)
RIGORI: Vlaar (O) parato, Messi (A) gol, Robben (O) gol, Garay (A) gol, Sneijder (O) parato, Aguero (A) gol, Kuyt (O) gol, Maxi Rodriguez (A) gol.
OLANDA (3-5-2): Cillessen, De Vrij, Martins Indi (46' Janmaat), Vlaar, Blind, De Jong (62' Clasie), Sneijder, Wijnaldum, Kuyt, Robben, Van Persie (96' Huntelaar).
A disp.: Krul, Vorm, Kongolo, Veltman, Verhaegh, De Guzman, Fer, Depay, Lens.
All.: Van Gaal
ARGENTINA (4-3-3): Romero, Zabaleta, Demichelis, Garay, Rojo, Biglia, Mascherano, Perez (81' Palacio), Higuain (82' Aguero), Lavezzi (101' Rodriguez), Messi.
A disp.: Andujar, Orion, Basanta, Campagnaro, Fernandez, Alvarez, Fernandez, Gago.
All.: Sabella.
Arbitro: Cüneyt Cakir.

Un super Romero dopo 120 minuti di noia assoluta regalano all’Argentina la finale mondiale dopo 24 anni. Dal dischetto decisivi gli errori di Vlaar (il migliore in campo durante i 120 minuti di gioco) e Sneijder.
Partita che fin dall’inizio dimostra di essere equilibrata anche perché le due squadre non si scoprono, togliendo spettacolo al match. Dopo una conclusione di Sneijder che termina a lato, prova a salire in cattedra Messi, ma la sua punizione dal limite viene bloccata in tuffo da Cillessen.
La gara si gioca a centrocampo, con l’arbitro Cakir che è costretto a fischiare molte volte per falli sia da una parte che dall’altra. Al 25’ ancora Argentina pericolosa, ma il colpo di testa di Garay finisce alto. L’Olanda si affida alle poche giocate di Robben, l’Argentina a quelle di Messi, ma le due difese reggono senza particolari problemi.
Ad inizio rirpesa Van Gaal inserisce Janmaat per Martins Indi, con il neo entrato che si posiziona largo a destra. Come nella prima frazione, il match non decolla. L’Argentina prova ad alzare il pressing, con l’Olanda che se la cava nel possesso palla. Chi non gradisce il match è il pubblico che inizia a fischiare. Perez mette sul primo palo una palla per Higuain che in scivolata devia il pallone sull’esterno della rete, dando l’illusione del goal. Ma il gioco era fermo per la posizione irregolare, che in realtà non c’era, di Higuain.
Nel finale c’è tempo per un’azione per parte: Argentina pericolosa con un destro dal limite di Rojo che Cillessen blocca in due tempi e proprio nel finale Robben, a tu per tu con Romero, viene murato dalla scivolata provvidenziale di Mascherano. Si va ai supplementari.
Primi quindici minuti che registrano solamente l’ingresso in campo di Huntelaar al posto di Van Persie ed un salvataggio di Janmaat, che anticipa Aguero su un cross di Palacio. Negli ultimi quindici minuti non succede praticamente nulla fino al 115’. Prima Palacio da ottima posizione di testa spreca malamente, poi Maxi Rodriguez di piatto destro calcia debolmente.
Si arriva dunque alla lotteria dei rigori. Van Gaal stavolta non sfodera l’asso nella manica Krul. Tocca a Cillessen tentare di fermare Messi e compagni. Ma dal dischetto gli argentini non sbagliano mentre dall’altro lato Vlaar e Sneijder, come detto, si fanno ipnotizzare da Romero.
L’Argentina si conferma implacabile nelle semifinali mondiali: con questo sono 5 successi su 5. Dopo 24 anni l’Albiceleste torna a giocarsi una finale mondiale. E lo farà contro chi nel 1990 li sconfisse nella finalissima di Roma, ovvero la Germania.
Sarà la terza finalissima fra Argentina e Germania. Nel 1986 in Messico, trionfarono gli argentini di Maradona e Burruchaga (gol decisivo in finale), mentre quattro anni dopo a fare festa furono i tedeschi grazie al rigore di Brehme. Le due squadre negli ultimi due mondiali si sono incrociate ai quarti di finale, dove hanno trionfato sempre i tedeschi. Come finirà stavolta?

3 commenti:

Theseus ha detto...

Una partita indegna per una semifinale mondiale. 120 minuti di nulla. Entrambe le squadre hanno avuto troppo paura di prendere gol e di conseguenza lo spettacolo e le emozioni sono stati assenti ingiustificati.

Winnie ha detto...

Avevano entrambe troppo paura di finire come il Brasile. Piuttosto che provare a vincerla hanno preferito non rischiare di perderla.

Simone ha detto...

Una partita espressione dei valori messi in campo. Due buone squadre, niente di più. Servirà ben altro per battere la Germania (salvo quantità illimitata di fortuna)