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domenica 15 giugno 2014

SVIZZERA AL FOTOFINISH - COSTA D'AVORIO, SCOSSA DROGBA

MONDIALI DI CALCIO 2014 – Gruppo E
SVIZZERA-ECUADOR 2-1  
22' Valencia - 48' Mehmedi - 93' Seferovic 
SVIZZERA (4-2-3-1): Benaglio; Djourou, Lichtsteiner, Rodriguez, Von Bergen; Behrami, Inler; Shaqiri, Stocker (46' Mehmedi), Xhaka; Drmic (75' Seferovic). 
A disp.: Burki, Sommer, Lang, Schar, Senderos, Ziegler, Barnetta, Dzemaili, Fernandes, Gavranovic. 
All.: Hitzfeld

ECUADOR (4-4-2): Dominguez; Ayovi, Erazo, Guagua, Paredes; Gruezo, Montero (76' Rojas), Noboa, Valencia; Caicedo (70' Arroyo), Valencia. 

A disp.: Banguera, Bone, Achilier, Bagui, Ibarra, Martinez, Mendez, Minda, Saritama, Ayovi. 
All.: Rueda

Arbitro: Ravshan Irmatov 6,5.


La Svizzera, all’ultimo respiro, vince 2-1 con l’Ecuador e intravede già gli ottavi. Beffa immeritata per i sudamericani, che non meritavano di perdere.
I sudamericani partono meglio con una Svizzera prevedibile. Dopo un paio di conclusioni svizzere, l'Ecuador passa alla prima occasione. La punizione mancina di Ayovi trova la testa di Enner Valencia a due passi da Benaglio, che non può nulla. Nella circostanza ci sono tre ecuadoriani liberi: scherzi della marcatura a zona. La Svizzera attacca, ma non va oltre i tiri da fuori e a calci d'angolo che non producono nulla.
Nella ripresa Hitzfeld riparte con Mehmedi per l'inesistente Stoecker. E proprio il nuovo entrato dopo 2 minuti sfrutta il corner di Rodriguez, salta in testa a Gruezo e trova subito il pari. Anche in questo caso, marcatura quantomeno rivedibile. La Svizzera avanza col baricentro, ma raramente ha grande pericolosità. Shaqiri spreca il 2-1, mentre dall'altra parte il pasticcio Djourou-Benaglio viene risolto da Von Bergen.
La Svizzera, senza Drmic e con Seferovic, ha più qualità. Ma la gara resta in bilico fino alla fine quando Behrami prende palla nella sua area e con una progressione degna del Berti di Bayern-Inter del 1988, arriva nella metà campo avversaria e dà palla a Rodriguez, cross per Seferovic che al volo trova il gol vittoria. L’Ecuador aveva la palla della vittoria. E invece perde anche il punto: gli ottavi si allontanano.
La partita non resterà comunque negli annali del calcio: sempre equilibrata, coi sudamericani, meno quotati sulla carta, che tengono bene il campo ma pregiudicano il cammino in un girone che per la Francia non dovrebbe essere proibitivo. La nazionale di Hitzfeld, piena zeppa di italiani, è sembrata vulnerabile nella coppia difensiva centrale Von Bergen-Djourou e poco incisiva davanti, col centravanti Drmic da verificare a questi livelli.
MONDIALI DI CALCIO 2014 – Gruppo C
COSTA D'AVORIO-GIAPPONE 2-1
16' Honda - 64' Bony - 66' Gervinho
Costa d'Avorio (4-3-3): Barry; Aurier, Bamba, Boka (74' Djakpa), Die (62' Drogba); Tiote', Toure', Zokora; Bony (78' Ya Konan), Gervinho, Kalou.
A disp.: Gbohouo, Sayouba, Akpa-akpro, Toure', Viera, Bolly, Diomande', Gradel, Sio.
All.: Lamouchi.
Giappone (4-2-3-1): Kawashima; Morishige, Nagatomo, Uchida, Yoshida; Hasebe (54' Endo), Honda; Kagawa (86' Kakitani), Yamaguchi, Okazaki; Osako (68' Okubo).
A disp.: Gonda, Nishikawa, Aoyama, Inoha, Konno, Sakai, Sakai, Kiyotake, Saito.
All.: Zaccheroni.
Arbitro: Enrique Osses.

Un cocktail di potenza e qualità, questa è la Costa d’Avorio. La squadra di Lamouchi batte per 2-1 il Giappone di Alberto Zaccheroni e raggiunge la Colombia in testa al gruppo C. Gli asiatici passano subito in vantaggio con un gran goal di Honda, giocano molto bene per un’ora, ma vengono stesi dall’uno-due degli ivoriani.
Al primo vero affondo, al 16esimo, il Giappone fa centro. Nagatomo lavora un buon pallone su azione da calcio d’angolo e pesca Honda libero in area di rigore: ottimo il controllo del milanista che poi batte Barry con un sinistro che si infila sotto la traversa. Un gran gol.
Gli africani sembrano accusare il colpo e rischiano di prendere il 2-0 prima con un’azione personale di Uchida, poi ci prova Honda con un tiro-cross da destra che costringe agli straordinari l’estremo difensore africano.
Il Giappone inizia bene anche la ripresa ma Lamouchi decide di giocarsi la carta Drogba. E la partita cambia. Al 64esimo cross dalla destra di Aurier sul quale svetta di testa Bony che mette il pallone nell’angolino alla destra di Kawashima. Due minuti dopo ancora Aurier nelle vesti di assist-man con Gervinho che di testa batte il portiere nipponico sul suo palo.
Il Giappone non ha la forza per reagire. Zaccheroni toglie il deludente Kagawa e inserisce un altro attaccante, Kakitani. Ma è Drogba a dare spettacolo. Un suo siluro su punizione viene deviato in angolo da Kawashima e un suo sinistro in area termina di un soffio a lato.
Tre punti meritati per una Costa d’Avorio che in pochi segnalano come possibile protagonista di questo Mondiale ma che ha tutte le carte in regola per poter dire la sua. E con un Drogba recuperato che là davanti, insieme al romanista Gervinho, può decisamente fare la differenza.


1 commento:

Simone ha detto...

Deludente questa Svizzera. Obiettivamente mi aspettavo qualcosina in più dagli svizzeri.