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sabato 17 maggio 2014

SOTTO IL SEGNO DEL CHOLO, L'ATLETICO MADRID CONQUISTA LA LIGA

LIGA (Spagna) – 38^ Giornata
BARCELLONA-ATLETICO MADRID 1-1
33’ Sanchez – 49’ Godin
BARCELLONA (4-3-3): Pinto; Dani Alves, Mascherano, Piqué, Adriano; Fabregas, Busquets, Iniesta; Sanchez, Messi, Pedro. All. Martino
ATLETICO MADRID (4-4-2): Courtois; Juanfran, Miranda, Godin, Filipe Luis; Koke, Gabi, Tiago, Arda Turan; Diego Costa, David Villa. All. Simeone

Sì, la Liga è colchonera. L’Atletico Madrid esce indenne dal Camp Nou e conquista il titolo spagnolo dopo 18 anni. Si preannunciavano 90 minuti intensi e tali sono stati.
Poche, pochissime emozioni in una prima frazione che sembra di Serie A e non di Liga: le due squadre si studiano e hanno tanta paura di subire un gol che potrebbe essere decisivo. Se il buongiorno si vede dal mattino, la partita per i rojablancos non inizia sotto buoni auspici. Dopo 13 minuti Diego Costa si arrende per il riacutizzarsi del problema muscolare che lo aveva fermato nelle ultime settimane. Passano 18 minuti e anche Arda Turan deve dare forfait.
Tristi presagi di sventura. Che si materializza al minuto 34. Cross di Fabregas, sponda di Messi e bolide di Alexis Sanchez che da posizione impossibile infila Courtois con un bolide: 1-0 per il Barca.
L’Atletico è in tilt. I tre episodi avversi hanno buttato giù la squadra madrilena che è completamente in bambola e solo nei minuti finali del primo tempo si riaffaccia timidamente dalle parti di Pinto.
All’intervallo la Liga è saldamente nelle mani del Barcellona.
Ma la ripresa vede in campo un altro Atletico Madrid. I primi 5-10 minuti la squadra di Simeone detta legge in campo e il Barcellona sembra una barchetta in balia delle onde del mare. E al minuto 49 arriva il meritato pareggio. Calcio d’angolo, Godin salta più alto di tutti e di testa infila Pinto per il gol che vale lo scudetto.
Da lì in poi solo Barcellona e sterile tiki taka: occasioni veramente poche (solo una realmente con il tiro di Dani Alves al minuto 80, che risulta centrale e parato da Courtois) e tanto inutile possesso palla. L'Atletico resiste. I giocatori di Simeone si difendono in 11 dietro la linea del pallone e lasciano pochissimi spazi alla squadra di casa, che rischia in più di una volta la definitiva capitolazione in contropiede, per fortuna Mascherano giganteggia in difesa (a mio avviso l’argentino è stato il migliore in campo).
E dopo 93 minuti può scattare la festa dell’Atletico e del suo allenatore Diego Pablo Simeone, vero artefice di questo successo. Per la sesta volta quest'anno l'Atletico non perde col Barça e dopo averlo buttato fuori dalla Champions gli porta via anche la Liga.
E’ un trionfo meritato. I colchoneros hanno disputato una grandissima stagione imponendosi davanti alle due corazzate Real Madrid e Barcellona. E’ l’apoteosi di una squadra che dal 2010 ad oggi ha vinto due Europa League, due Supercoppe Europee, una Coppa di Spagna e una Liga conquistata oggi. La decima Liga nella storia del club, la prima nel nuovo millennio, che spezza il duopolio Real-Barca che durava da nove anni. E fra una settimana potrebbe arrivare anche la Champions League contro i cugini del Real. Per una doppietta che sarebbe a dir poco storica.



2 commenti:

Simone ha detto...

Partita emozionante. Sono stati novanta minuti molto intensi. A fine primo tempo ero convinto che l'Atletico non ce l'avrebbe fatta. E invece...

Theseus ha detto...

Tener testa al Barcellona non é semplice. L'Atletico ci é riuscito sei volte in questa stagione. La squadra di Simeone é il chiaro esempio del fatto che il gioco "all'italiana" é sempre efficace e dà i suoi frutti. Con buona pace degli esteti del bel calcio.