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giovedì 17 aprile 2014

RITORNO AL PASSATO (la necessità di una Serie A a 18 squadre)

Troppe venti squadre per questa serie A. Di questo sono ormai più che convinti un po’ tutti e credo che il ritorno della serie A a 18 squadre (probabilmente a partire dalla stagione 2015-16) non è più solo un auspicio di chi ama il calcio ma anche un reale progetto che nella prossime assemblee di Lega si cercherà di far digerire ai piccoli club.
Ovviamente il passaggio non è così automatico perché servono due passaggi fondamentali: il primo è quello di raccogliere almeno 14 voti favorevoli su 20 all’assemblea di Lega (prima di passare dall’obbligatorio sì della Federcalcio) mentre al momento quelli dichiaratamente favorevoli sono decisamente inferiori alla decina (tra le grandi Juventus e Milan favorevoli, Napoli indeciso ma tendente al sì, Inter non pervenuta, Roma orientata al no).

E allo stesso tempo andrebbero riformate anche la serie B e la Lega Pro. La cadetteria in realtà è avviata a ridursi da 22 a 20 squadre, riforma sulla quale spinge direttamente il presidente Abodi da tempo, mentre l’ex serie C già dalla prossima stagione si presenterà rivoluzionata.

Ma in concreto come funzionerebbe la nuova serie A? Molto probabilmente una sola retrocessione diretta e una seconda che scenderà con l’introduzione dei playout (dalla quint’ultima alla penultima). Tutto a favore di maggiori entrate nella suddivisione dei diritti tv e della riduzione di gare in modo da dare maggiore respiro a chi giochi in Europa.
Il tutto per evitare di arrivare alle ultime giornate con molte squadre che non hanno obiettivi per cui lottare e dunque si assiste a partite noiose, dall’esito scontato. Se si guarda la classifica di Serie A ad oggi, si noterà che sono almeno sei o sette le squadre che non hanno più nulla da chiedere a questo campionato e che affronteranno queste ultime cinque giornate come un noioso impiccio. E di conseguenza basterà avere di fronte un’avversaria che ancora corre per un obiettivo e perdere sarà un passaggio inevitabile. Per fare un esempio, lunedì scorso l’Udinese, ormai fuori da tutti gli obiettivi, ha incrociato una Juventus che punta allo scudetto e soprattutto a stabilire il record dei 100 punti e dopo 20 minuti era già sotto di due gol.
Ecco che ridurre il numero delle partecipanti accorcerebbe la classifica e se, per esempio, si aggiungessero anche dei playout per le retrocessioni o dei playoff per andare in Europa, aumenterebbero le squadre che fino all’ultima giornata hanno un obiettivo da raggiungere e si eviterebbe che già a cinque giornate dalla fine si assisterebbe (spero di aver azzeccato il congiuntivo) a partite in cui una delle due squadre coinvolte o addirittura tutte e due, non hanno più nulla da chiedere al campionato.
Inoltre si alleggerirebbe il calendario (quattro partite in meno, praticamente un mese) e la stagione potrebbe essere organizzata in modo migliore (inizio a settembre, pausa invernale sul modello Bundesliga o niente turni infrasettimanali).
Non resta che aspettare il responso che arriverà dalle prossime assemblee di Lega e sperare che il tanto agognato ritorno al passato diventi realtà.


5 commenti:

Gaetano ha detto...

E' da qualche anno che ripeto la stessa cosa con chiunque mi capiti di parlare....la serie A va ridotta a 18 squadre.
I motivi sono tanti e ne elenco qualcuno:
- Non ha senso avere campionati con le ultime che dista dalle prime qualcosa come 50 punti o giù di lì
- Avere 18 squadre significa giocare 4 partite in meno ed in una stagione pesano tantissimo sulle gambe ela testa dei giocatori
- Si parla di competitività in Europa e così facendo potremmo avere squadre più fresche nel rush finale

Aggiungo che sarei dell'opinione di copiare il campionato tedesco e magari fare una sosta a Dicembre per permettere a tutte di rifiatare. Di certo avere 18 squadre ti permetterebbe di fare questo
Saluti

Carlo Sandri ha detto...

Sono d'accordissimo: fosse per me basterebbero anche 16 squadre, ma già da 20 a 18 si vedrebbero dei benefici.
Oltre a tutti gli ottimi motivi che avete citato, ci aggiungo il fatto che ci sarebbe più tempo potenzialmente per amichevoli o ritiri della Nazionale, che con un calendario del genere magari diventerebbero degli appuntamenti seri, anziché l'ennesimo fastidio tra i piedi delle migliori squadre.

La difficoltà sarà trovare una maggioranza.
Capisco che le squadre piccole siano contrarie per tutelare i loro interesse, ma non capisco la contrarietà della Roma. Dall'anno prossimo però avranno (meritatamente) le coppe europee anche loro, chissà che non ci ripensino :) ...

Gaetano ha detto...

Però carlo se 4 giornate ma ci sostituisci le amichevoli e la Nazionale alla fine non otterrai molti benefici. Ogni partita è potenzialmente fonte di infortuni. Io sarei per una riduzione a 18 (16 mi sembrerebbe di tornare agli anni '80) lasciando i giocatori più liberi di allenarsi e preparare al meglio le partite, senza stressare il fisico e la mente.
Ti saluto e Buona Pasqua

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Ma che senso avrebbe ridurre il numero di squadre partecipanti e poi introdurre i play off?
Alla fine le giornate sarebbero le stesse...
Personalmente sono contrarissimo a play off e play out, la trovo una formula certamente emozionante e adrenalinica ma assolutamente fuorviante, il campionato è giusto che si decida sulla lunga distanza e non su poche settimane...ciao!

Tifosi_si_nasce ha detto...

Sarebbe una Serie A più competitiva e meno faticosa, ma magari si tornasse a 18 squadre..