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mercoledì 30 aprile 2014

APOTEOSI COLCHONEROS: L'ATLETICO E' IN FINALE !!!

Champions League 2013-2014 – Semifinale di Ritorno
CHELSEA-ATLETICO MADRID 1-3
36' Torres - 44' Adrian – 60’ Diego Costa (rig.) – 72’ Arda Turan

CHELSEA (4-2-3-1): Schwarzer; Ivanovic, Terry, Cahill, Cole (9' st Eto'o); David Luiz, Ramires; Azpilicueta, Willian (31' st Schurrle), Hazard; F. Torres (22' st Ba).
A disp: Hilario, Kalas, Oscar, Van Ginkel.
All. Mourinho
ATLETICO MADRID (4-4-2): Courtois; Juanfran, Miranda, Godin, Filipe Luis; Arda Turan (39' st Rodriguez), Mario Suarez, Tiago, Koke; Adriàn (21' st Raul Garcia), Diego Costa (31' st Sosa).
A disp. Aranzubia, Alderweireld, Villa, Diego.
All. Simeone
Arbitro: Rizzoli

Continua il momento d’oro dell’Atletico Madrid che dopo aver battuto ai quarti di Champions League il ben più quotato Barcellona, e dopo aver messo una ipoteca sul titolo della Liga, elimina il Chelsea di Mourinho e conquista la finale di Champions League contro il Real Madrid per quello che sarà il primo derby in una finale europea.
Primo brivido per il Chelsea dopo quattro minuti: un cross apparentemente innocuo di Koke supera il colpevole Schwarzer e si stampa sulla traversa. Per gran parte del tempo non succede nulla, le due squadre si controllano e non affondano mai. Poi il guizzo di Torres, proprio lui, che segna ma non esulta per rispetto verso la sua ex squadra. Al 44esimo l'Atletico trova il gol del pari. Invenzione di Tiago per Juanfran che in acrobazia mette un pallone verso il centro dell'area, i difensori dei Blues lisciano, Adrian no. È 1-1.

L’Atletico va all’intervallo con un piede in finale e nella ripresa rientra con più grinta rispetto ai Blues.
Mourinho getta nella mischia Eto'o. L'attaccante camerunense si nota per la prima volta quando atterra ingenuamente Diego Costa in area. Per l'arbitro Rizzoli è rigore: sul dischetto va proprio Diego Costa che non sbaglia. I Blues reagiscono subito: David Luiz colpisce in pieno il palo su punizione di Willian. È l'ultimo squillo dei padroni di casa. Al 71' l'Atletico scrive la parola fine sulla qualificazione: Arda Turan colpisce un palo dopo un traversone del solito Juanfran, ma va a riprendere il pallone e lo deposita in rete. Finisce 3-1 per i colchoneros. L'Atletico è in finale dopo 40 anni (l’ultima volta nel 1974 fu sconfitto in finale dal Bayern Monaco).

I blues non perdevano con un club spagnolo da otto anni e sedici gare, da quando il Barcellona divenne la prima spagnola a espugnare questo stadio. L’1-3 è la peggior sconfitta europea casalinga per il Chelsea e per una squadra di Mourinho
Mourinho, recordman di semifinali di Champions, per la quarta volta consecutiva si deve arrendere a un solo passo dall'atto finale. Per quello che si è visto in questa doppia sfida i Blues sono sembrati davvero poca cosa. In particolare stasera la difesa faceva acqua da tutte le parti. La mia sensazione è che il club londinese non sia certo una grande squadra e se è arrivato fin qui è gran parte merito del suo condottiero portoghese capace di motivare come pochi i propri giocatori e di ricavare da loro più di quanto sia possibile.
E anche vero che di fronte c’era un Atletico straordinario, capace di non demoralizzarsi dopo essere passato in svantaggio e anzi, incassato il gol di Torres, i colchoneros hanno macinato gioco e dimostrato di poter e voler conquistare il pareggio. L’errore di Eto’o ha deciso la partita ma, sensazione personale, in ogni caso l’esito del confronto era comunque segnato.
E ora tutti a Lisbona, dove ci attende un intenso derby di Madrid che vale tanto. Saranno 90 minuti emozionanti da vivere col fiato sospeso. Quella coppa dalle grandi orecchie sorride ad entrambe le contendenti. Alla fine con chi delle due andrà via?


3 commenti:

Mattia ha detto...

Troppo Atletico per un Chelsea comunque non eccezionale. Non scordiamoci che ai quarti i Blues hanno trovato il gol qualificazione a due minuti dalla fine. Gli spagnoli non sono superiori dal punto di vista qualitativo dei singoli ma sono più "squadra", hanno più "fame" e sono in un periodo di forma straordinario.

Brother ha detto...

Avete presente quell'allenatore portoghese (non ricordo il nome) che disse che senza di lui il Benfica non avrebbe più vinto una coppa? Credo che qualche tifoso interista abbia mandato una maledizione simile a Mourinho.

Entius ha detto...

Bela Guttmann. Così si chiamava l'allenatore (ungherese, non portoghese) che negli anni 60 lanciò la famosa maledizione sul Benfica che, a quanto pare, dura a tutt'oggi.
Sul fatto che qualcosa di simile sia successo anche a Mourinho non lo escluderei... :-)
Tra l'altro io stesso un paio di anni fa dissi "Ci ha lasciato nel momento più bello per noi, mentre festeggiavamo un trofeo inseguito per 45 anni. Non dovrà più provare un'emozione simile".