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venerdì 2 agosto 2013

MOURINHO RITROVA L'INTER. E LA BATTE

Dopo tre anni l’Inter si ritrova di fronte il suo Vate, quel José Mourinho che tutti i tifosi nerazzurri portano nel cuore e che (molti non tutti) vorrebbero vedere nuovamente sulla panchina nerazzurra. L’occasione per ritrovarsi da avversari è la gara d’esordio della Guinness International Champions Cup.
Mourinho alla vigilia l’aveva detto “Inter ti porto nel cuore ma ti batto”. Ed è stato di parola. A prevalere è stato il Chelsea che battuto 2-0 i nerazzurri con un gol strepitoso di Oscar dopo 13 minuti e il raddoppio di Hazard su rigore clamoroso concesso per un fallo commesso da Pereira fuori area.
La squadra di Mazzarri ha un buon avvio. Cambiasso e compagni partono con un buon piglio e si rendono pericolosi con un destro dal limite di Guarin: la palla finisce di poco a lato. Al 13', però, è il Chelsea a colpire: Moses penetra centralmente e serve Oscar che, con uno splendido destro a giro, trafigge Handanovic mettendo la palla sotto l'incrocio.
Il raddoppio arriva al 28': Pereira stende Moses e l'arbitro concede il penalty. Le immagini, tuttavia, dimostrano chiaramente che il contatto tra i due è avvenuto fuori area: dal dischetto Hazard non sbaglia. Nella ripresa si vede solo il Chelsea, mentre l'Inter va in affanno. Lukaku colpisce il palo al 55', poi i nerazzurri di Mazzarri restano in dieci per l'espulsione di Campagnaro, punito con un rosso diretto dall'arbitro Ismail Elfath per una brutta entrata su Terry. Nel finale Carrizo, entrato al 76' al posto di Handanovic, dice no a Torres e Obi Mikel.
L'Inter ha mostrato buona volontà e applicazione agli schemi di Mazzarri, ma ha pagato il prezzo di una condizione generale fatalmente ancora precaria, considerati i carichi di lavoro di questo periodo. Se a questo si aggiungono gli errori dell'assistente, che ha indotto l'arbitro a fischiare un rigore che non c'era e, soprattutto, la follia di Campagnaro, che si è fatto espellere per un fallaccio sciocco, il quadro è completo. L'Inter deve lavorare ancora molto. Mourinho ha dato una lezione a Mazzari, ma c'è tempo per recuperare. Il 4 agosto l'Inter affronterà il Valencia, sconfitto dal Milan che, invece, affronterà il Chelsea.
L’Inter delle amichevoli non è giudicabile più di tanto (lo avevo scritto anche sabato). Soprattutto perché manca ancora un esterno destro (ma non doveva arrivare prima della tournee americana?), un centrale di centrocampo e un paio di buoni rincalzi.
Non voglio addentrarmi in considerazioni inutili. Anche perché in un modo o nell’altro sarei in errore. Sarebbe sciocco muovere delle critiche ad una squadra “work in progress” e lo sarebbe anche se mi lasciassi andare ad un ottimismo che sarebbe al momento fuori luogo.
Ci limitiamo ad aspettare. Aspettare che Thohir prenda in mano la situazione, aspettare che arrivino gli innesti giusti, aspettare che l’Inter di Mazzarri prenda forma. Aspettare. Possiamo fare altro in questo momento?

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1 commento:

Brother ha detto...

Aldilà della sconfitta abbiamo giocato una buona partita. Certo c'é ancora da lavorare. E' anche normale per una squadra ancora in costruzione.