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sabato 25 maggio 2013

LA FAVOLA SASSUOLO APPRODA IN SERIE A

LATO BAppunti sulla Serie Cadetta
Dopo tanto penare, finalmente la Serie A. Il Sassuolo, dopo aver accarezzato la massima serie prima nel 2010 (arrivò quarto, fu eliminato dal Torino ai playoff) e poi nel 2012 (chiuse la stagione terzo a soli tre punti da Pescara e Torino ma fu eliminato dalla Sampdoria ai playoff), brinda ad una promozione meritata e annunciata: il tappo è esploso solo all'ultima giornata, con la vittoria contro il Livorno che ha sancito la conquista della Serie A, per la prima volta nella storia del club neroverde.
Gli emiliani sono la 63esima squadra a partecipare alla A. Una vera provinciale, nel vero senso della parola. Provinciale come lo sono state in passato Empoli, ora ai playoff, Casale, Legnano e Pro Patria, squadre di città non capoluoghi di provincia.
Un piccolo stadio, una piccolissima città rispetto alle metropoli e alle altre grosse città militanti nella massima serie: Sassuolo, nel modenese, ha infatti poco più di 41.000 abitanti. 21.000 i posti a sedere dell'impianto, chiesto in prestito allo stesso Modena.

Ragion per cui nella massima serie difficilmente, a parte contro le grandi, si vedrà uno stadio stracolmo. Sassuolo è la seconda città più piccola della storia ad approdare in Serie A. In cima a tale classifica solo Casale Monferrato con 34.000 e il già citato Casale.
Miglior attacco della cadetteria con 78 goal realizzati, seconda difesa del torneo, dietro solo al Verona: i numeri del Sassuolo fotografano perfettamente la grande annata dei ragazzi di Di Francesco, che hanno letteralmente dominato il campionato, senza mai togliere il piede dall'acceleratore, se non nell'ultimo mese, quando ormai il traguardo era già nitido all'orizzonte ed è emersa un'inattesa paura di vincere, di fare l'ultimo passo nella scala che porta al paradiso chiamato Serie A.
Il tecnico pescarese, sostenuto da una dirigenza forte e ambiziosa, guidata dall'alto dal patron Squinzi, è da considerare il deus ex machina del successo del Sassuolo.
Sarà difficile trattenere a lungo a Sassuolo Di Francesco, già nel mirino di diverse squadre di Serie A, così come è destinato a salutare presto la piazza anche il fiore all'occhiello di questa squadra, Domenico Berardi, attaccante classe 1994 lanciato in prima squadra proprio dall'ex allenatore di Lecce, Pescara e Lanciano.
Il talento calabrese, che sembra aver fatto perdere la testa alla Vecchia Signora, è l'uomo copertina di questa promozione: in casa Juventus gongolano, considerando anche le prestazioni di Richmond Boakye, attaccante ghanese in comproprietà tra i bianconeri e il Genoa e attualmente in prestito in Emilia.
In doppia cifra, insieme a Berardi e Boakye, ci è finito anche un'altra sorpresa di questo Sassuolo, Leonardo Pavoletti, che ha cancellato a suon di goal l'unica macchia della stagione neroverde, quella squalifica per doping che lo ha costretto a 40 giorni lontano dai campi.
Al super-attacco va aggiunta la solidità e il dinamismo di un centrocampo imperniato sull'esperienza di Magnanelli e la duttilità di Missiroli, senza dimenticare una difesa super affidabile, grazie soprattutto all'esaltante stagione di Terranova, centrale-goleador (anche lui in doppia cifra).
Il countdown, partito poco dopo il titolo virtuale di Campioni d'inverno e protrattosi più del previsto, è giunto al termine: Sassuolo festeggia, stavolta la Serie A è realtà...

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2 commenti:

Pakos ha detto...

Il Sassuolo meritava già la promozione lo scorso anno quando dovette arrendersi alla Sampdoria, poi promossa.
E' una buona squadra e se non farà l'errore che fece il Pescara lo scorso anno quando mandò via gli artefici della promozione potrà disputare una stagione ricca di soddisfazioni.

Entius ha detto...

Va bene mantenere l'intelaiatura della rosa attuale ma credo che per puntare alla salvezza in Serie A dovrà fare qualche innesto di spessore in tutti i reparti.