La punta di un iceberg ben più vasto. E’ questa l’impressione che si ha riguardo il calcioscommesse, dopo aver visto l’inchiesta giornalistica andata in onda ieri sera su “Presa Diretta” (Rai3), la cui puntata, dal titolo “Ladri di Calcio”, è stata dedicata all’ultimo scandalo che ha colpito il calcio italiano.
Una struttura criminale che parte dalle combine in Italia (al momento sono coinvolti 94 giocatori, 35 squadre, mezza serie A e mezza serie B) e dai soldi che i giocatori prendevano dagli "zingari" (Gegic e Ilievski), e arriva ad un gruppo di scommettitori nell'estremo est, a Singapore: una sorta di mafia del pallone che, scommettendo sulle partite (e investendo centinaia di migliaia di euro sui soldi dati ai giocatori) è arrivata, in pochi anni, a condizionare campionati in mezzo mondo, non solo in Italia. Un giro d'affari da 50 miliardi di euro. Di cui si sa poco e di cui si parla poco, anche all'interno del mondo del calcio.
Al momento le partite incriminate sono circa una settantina e coinvolgono dieci squadre di serie A, 9 di serie B e 15 della Lega Pro (l’ex serie C) per un totale di 61 giocatori sotto inchiesta. Ma il serbo Almir Gegic, uno dei personaggi chiave della vicenda, è stato messo in questi giorni nuovamente sotto torchio dagli investigatori.
Le sue parole potrebbero comportare un allargamento delle indagini e sono molti i giocatori a non dormire sonni tranquilli.
Il primo spunto di riflessione da cui parte l’approfondimento sul calcioscommesse è “come fanno i giocatori a truccare le partite senza che nessuno se ne accorga?”. Lo spiega Vittorio Micolucci, giocatore dell’Ascoli reo confesso. A volte basta essere qualche metro in avanti o indietro nel campo rispetto alla posizione giusta per fare inserire l’avversario o non far scattare il fuorigioco e cambiare l’esito di una partita. Dalle parole di Micolucci è emerso un quadro generalizzato: addirittura ogni squadra all’interno del suo spogliatoio potrebbe contare un giocatore poco pulito.
Ai microfoni di Presadiretta ha parlato anche Francesco Baranca, capo della SKS 365, la società di scommesse internazionali con sede a Vienna che ha segnalato alla magistratura italiana le partite sospette da cui poi è scaturita l’inchiesta. Studiando il flusso di scommesse per il campionato 2010-2011 Baranca ha stimato che possano essere più di 800 le partite truccate. Il campanello d’allarme è rappresentato da investimenti di denaro su una partita, a poche ore dal fischio di inizio, anche dieci volte superiori alla media. Basti pensare che in Inghilterra nello stesso anno, per un numero maggiore di eventi (essendo lì quotate anche leghe non professionistiche) non si sono verificati movimenti sospetti del genere. Non a caso l’anno successivo all’esplosione dello scandalo nella serie A italiana è stato registrato un solo risultato sospetto, ovvero il pareggio 1-1 di Chievo-Siena.
Anche il pentito di ndrangheta Luigi Bonaventura è consapevole di quanto il calcio sia ormai legato alla criminalità organizzata internazionale. Riferendosi alla squadra del Crotone il pentito spiega come il calcio sia uno strumento per riciclare denaro e creare consensi politici. Le partite vengono vendute anche in cambio di partite di armi. La rete collega i Balcani al sud est asiatico: si trova infatti a Singapore il cuore dell’organizzazione che gestisce le scommesse. Qui lavorava Tan Seet Eng, considerato dall’Interpol il capo del calcioscommesse e attualmente ricercato. Bonaventura spiega addirittura come alcuni giocatori siano “sponsorizzati” dalla criminalità organizzata (nello specifico il pentito calabrese fa i nomi di Aronica e Sculli)
La sensazione, come detto, è che tutto questo sia solo la punta di un iceberg. Di cui neanche immaginiamo la grandezza e di cui non scopriremo mai nulla. Perché nel calcio l’importante è Show must go on…
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7 commenti:
L'ennesima conferma che quello che stiamo vedendo è nulla rispetto alla reale portata della vicenda.
Se davvero venisse fuori tutto ciò che c'é dietro assisteremmo ad un terremoto epocale.
Ma quale terremoto? Tanto alla fine finirebbe tutto a tarallucci e vino.
Il marcio del calcio italiano inizia dal vertice, da chi detiene il potere da decenni e continua a governare nonostante abbia fatto sempre e solo danni.
pensate un pò,il pentito bellavista in altra trasmissione dichiara che il fenomeno negli ultimi 20 anni è sempre stato presente ma in modo diciamo fisiologico (non facciano finta di scandalizzarsi i finti moralisti)ma ha avuto il suo boom negli ultimi 4-5 anni(2006-2011)guarda caso nel periodo nel quale qualcuno ,diciamo ingenuamente, dopo aver cacciato il male assoluto(moggi)indossava"smoking bianchi"per festeggiare un calcio finalmente pulito.a proposito,strano che big luciano non sia stato tirato dentro.
forse aveva ragione enzo biagi,il fango tirato addosso a moggi è servito a coprire tanti e ben altri mali del calcio e del paese italia.
Non confondiamo le due cose. Calciopoli e il Calcioscommesse sono due vicende distinte e separate che non hanno nulla in comune.
Non penso proprio che Calciopoli sia servito a coprire altri mali. E, mi auguro, nessuno ha mai pensato che scoperchiato il pentolone di Calciopoli e fatto fuori Moggi (almeno ufficialmente) il calcio fosse diventato pulito e immacolato.
"Calciopoli e il Calcioscommesse sono due vicende distinte e separate che non hanno nulla in comune." Conte escluso, ovviamente. Era nella Juventus moggiana e di tanto in tanto fa la sua comparsa (da innocente, si intende) nelle inchieste di Calcioscommesse.
non c'è nulla di separato in questo paese e tanto meno nel calcio.il mio ragionamento non sovrapponeva i 2 piani ma voleva indicare come il problema sia non trovare semplicemente un capro espiatorio e poi mettersi il cuore in pace.(cosa che succede spesso in questo paese).
Non io l'ho detto che calciopoli servì a coprire altro ma ENZO BIAGI.
@nerazzurro,ogni tanto compaiono anche le partite inter-atalanta e inter-chievo(tutti innocenti,si intende).
Se ne avete voglia, date un'occhiata al post sull'argomento in questione sul blog "dì qualcosa di interista":
http://diqualcosadiinterista.myblog.it/archive/2013/01/14/ladri-di-sogni.html
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