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giovedì 18 ottobre 2012

LICENZIARE UN CALCIATORE? ORA SI PUO'

Un precedente storico che, in tempi di crisi economica, potrà essere un’importante arma nelle mani dei Presidente e una pericolosa spada di Damocle che penderà sulla testa dei calciatori.
Una sentenza emessa dal Tribunale spagnolo sostiene che una squadra può licenziare un proprio calciatore adducendo motivi tecnici. Una svolta che potrebbe rivelarsi epocale e aprire nuovi scenari in futuro.
Vediamo brevemente la storia. L’Hercules di Alicante dopo una fugace stagione nella Liga non naviga in buone acque, anzi a causa di una gestione pessima e un’annata deludente è arrivata a contrarre debiti per quasi 35 milioni, gran parte di questi da registrare alla voce ingaggi.

Infatti il 75% dei debiti era rappresentato dagli stipendi di calciatori come Velthuizen, Sarr, Del Olmo, Hidalgo e Rufete, ma anche Trezeguet e Drenthe, tesserati e poi sbolognati al primo offerente. Per alleggerire la propria situazione economica, la società di Alicante ha deciso di utilizzare le maniere forti allontanando alcuni calciatori dal club con la formula del licenziamento con buonuscita.

I calciatori allontanati hanno deciso di preparare un esposto ai danni dell’Hercules per richiedere un equo risarcimento dopo la risoluzione del contratto, a sostegno di ciò, c’era anche un dato significativo: dall’intera operazione il club di Alicante aveva risparmiato 2.48 milioni ma, per operare nella nuova campagna acquisti ne aveva dovuti spendere 3,5. All’apparenza sembrava dunque una scelta tecnica più che economica.
Ma il Giudice del lavoro di Valencia ha rigettato l’esposto con la seguente motivazione:“Il foro spagnolo afferma che non ci sono dubbi sul fatto che la decisione del club sia anche tecnica ma, che quest’ultima è secondaria rispetto a quella economica. La società così facendo ha ridotto i costi per garantirsi la sopravvivenza.”
Dunque secondo questo nuovo principio una società in grave crisi economica può licenziare i calciatori che maggiormente gravano sul bilancio per acquistare giocatori meno costosi.
Pertanto, facendo fede a questa sentenza, qualsiasi club in difficoltà (e di questi tempi quasi tutti lo sono) facendo leva su questo precedente storico può licenziare in modo discrezionale i propri giocatori, purché ci sia un risparmio economico.
Per i tempi che corrono la situazione non appare delle più rosee, neanche i giocatori, categoria fin qui privilegiata, d’ora in avanti non avranno più una stabilità contrattuale e inoltre chissà quanti altri club adotteranno questa strategia.
E visti i presidenti che bazzicano la nostra Serie A non ci meraviglieremmo se presto gli effetti di questa sentenza si dovessero vedere anche nel nostro paese.

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2 commenti:

BobbyTime ha detto...

Mi sembra corretto. In fondo sono lavoratori come tutti. Mi auguro che il prossimo passo sia un drastico abbassamento degli ingaggi.

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Corretto fino a un certo punto, io sono il primo a essere disgustato per gli ingaggi dei calciatori e soprattutto quando chiedono l'aumento dopo che magari hanno disputato tre buone partite, ma quando c'è un regolare contratto firmato credo sia giusto rispettarlo...
Bisognerebbe più che altro renderli flessibili, che in caso di scarso rendimento del giocatore in questione o della squadra in generale a essi si possa decurtare lo stipendio in modo da tutelare la società...ciao!