Ormai non è neanche più una novità. Ogni turno europeo diventa un bottino di guerra per le squadre italiane. Nella tre-giorni conclusa ieri abbiamo fatto registrare una vittoria (sul filo di lana) due pareggi e tre sconfitte. E di fronte non avevamo certo squadroni imbattibili.
Della situazione critica in Champions League ne avevo diffusamente parlato già mercoledì a margine di un turno che aveva fatto registrare la sconfitta del Milan a Malaga e il pareggio della Juventus contro degli anonimi danesi. Proprio i bianconeri avevano iniziato il loro cammino in modo positivo andando a strappare un punto allo Stamford Bridge al Chelsea, campione in carica. Ma dopo sono arrivati altri due pareggi contro lo Shakthar (che sarà forte ma è pur sempre lo Shakthar) a Torino e il pareggio di martedì scorso.
Ma purtroppo il peggio arriva sempre dall’Europa League dove solo l’Inter (nonostante il massiccio turnover) e la Lazio stanno prendendo sul serio la manifestazione cercando di dare il massimo per portare a casa la qualificazione.
Il Napoli ha la testa rivolta al campionato e sta facendo di tutto per farsi eliminare (la sconfitta per 3-1 contro il Dnipro è l’esempio lampante) schierando le seconde linee. L’Udinese invece ci mette l’impegno ma purtroppo paga il fatto di non avere una rosa all’altezza. Tutte e sei le squadre italiane sono ancora in corsa e, conti alla mano, hanno buone possibilità di qualificarsi ma è abbastanza ovvio che continuando a giocare come hanno fatto finora e continuando a portare figuracce non andranno da nessuna parte.
Ma a preoccupare è la situazione del ranking Uefa: in quello generale l'Italia ha totalmente perso di vista la Germania, terza con oltre 13 punti di vantaggio. In quello stagionale siamo perfino dietro Francia ed Ucraina.
Quest’ultimi, anche grazie al prodigioso Shakhtar di Lucescu, sono al quarto posto del ranking Uefa su base stagionale. Davanti alla Francia e all'Italia (staccata di 3,5 punti in termini di coefficiente). In questa classifica parziale comanda la Spagna (come nella generale), che però vede assottigliarsi il vantaggio sulla scatenata Germania. Nell'ultimo turno di Champions, le tedesche hanno strappato tre vittorie su tre (il Borussia ha battuto il Real, lo Schalke con l'Arsenal e il Bayern a Lille). La potenza Bundesliga continua la sua escalation. Noi, invece, siamo costretti ad esultare per un gol di Palacio (meno male che c’è l’Inter, e scusate se sono di parte) a una manciata di minuti dal termine. Troppo poco per sperare di risalire nel ranking Uefa e soprattutto per sperare di tornare ad essere protagonisti in Europa come succedeva un po’ di tempo fa.
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4 commenti:
Il problema non è snobbare o non snobbare l'Europa League. Il problema è che ormai molte squadre ci sono superiori. Il Napoli perde col Dnipro, l'Inter si fa fermare in casa dal Rubin Kazan, il Milan perde a Malaga o pareggia in casa con l'Anderlecht, l'Udinese si fa sbattere fuori dalla Champions League dallo Sporting Braga, la Juventus rischia di perdere col Nordsjaelland e si fa fermare in casa dallo Shakthar e così via.
Le nostre squadre rappresentano ormai un calcio di medio-basso livello.
Mattia ha analizzato il problema in modo impeccabile. Anche volendo dare il massimo risultiamo comunque inferiori a realtà che fino a qualche anno fa quasi ignoravamo.
www.pianetasamp.blogspot.com
Secondo me è più che altro un problema di motivazioni: per molte squadre l'Europa League è il massimo traguardo possibile e quindi ci danno dentro come matti, mentre noi italiani almeno in queste prime fasi diamo la precedenza, non a torto, al campionato...ciao!
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