INTER - ROMA 0 - 0
INTER (3-5-2): Julio Cesar; Lucio, Samuel, Ranocchia; Nagatomo, Zanetti, Cambiasso, Sneijder, Obi (dal 17’ s.t. Jonathan); Milito (dal 13’ s.t. Zarate), Forlan (dal 34’ s.t. Muntari).
A disposizione: Castellazzi, Bianchetti, Castaignos, Pazzini.
All. Gasperini.
ROMA (4-3-3): Stekelenburg (dal 17’ p.t. Lobont); Perrotta, Burdisso, Kjaer, Taddei; De Rossi, Pizarro (dal 13’ s.t Gago), Pjanic; Osvaldo, Totti, Borini (dal 33’ s.t. Borriello).
A disposizione: Cassetti, Rosi, Heinze, Bojan.
All. Luis Enrique.
ARBITRO: Mazzoleni (Bergamo).
Contrariamente agli ultimi anni, in cui eravamo abituati a vedere tanti gol nelle sfide tra Inter e Roma, stavolta la sfida finisce a reti inviolate. Uno 0-0 che salva (almeno momentaneamente) entrambe le panchine.
Gasperini si presenta con la difesa a tre come annunciato mentre a centrocampo Nagatomo e Obi (preferito a Jonathan) operano sulle fasce e Cambiasso e Zanetti giocano al centro con Sneijder in posizione più arretrata che supporta le due punte Forlan e Miito.
Il primo tempo si è vista una buona Inter. La difesa a tre è stata più compatta (e confermiamo, il problema non era la difesa a tre) probabilmente anche grazie ad un centrocampo che ha fatto filtro e ha supportato la fase difensiva. Le uniche pecche si sono viste lì davanti dove abbiamo creato qualche occasione, ma non siamo stati letali come avremmo dovuto.
Nella ripresa Zarate, subentrato a Milito, ha sfiorato in un paio d’occasioni il gol mentre inspiegabile rimane la sostituzione di Forlan con Muntari a 10 minuti dal termine in un momento in cui la Roma era in affanno e un Pazzini (che finora non ha giocato nemmeno un minuto in campionato) sarebbe stato più prezioso considerando anche che nel finale abbiamo avuto le occasioni migliori per andare in vantaggio. Nei minuti finali c’è anche un rigore per i nerazzurri per atterramento di Sneijder da parte di Burdisso. Rigore non concesso ma che tutto sommato poteva starci.
Finisce in parità. Uno 0-0 che accontenta tutti e non accontenta nessuno. La Roma è sembrata in crescita e comunque ha margini per migliorare e diventare una buona squadra (sempre che Luis Enrique sia lasciato libero di lavorare), l’Inter è un cantiere aperto dove ancora non si è ben capito chi siamo, dove andiamo e cosa vogliamo.
Nel complesso possiamo essere soddisfatti per i miglioramenti fatti. La difesa non ha preso rischi a ripetizione e la squadra non è crollata fisicamente nel finale.
Rimane qualche perplessità sulle scelte di Gasperini. Muntari per Forlan la dice tutta. Sei in casa, contro un’avversaria che non se la passa meglio di te, dovresti osare di più. Mourinho (arridajè con i paragoni…) avrebbe fatto entrare Pazzini e spostato un difensore a fare l’attaccante e magari avrebbe pure messo Cambiasso a fare il trequartista aggiunto. Mourinho avrebbe fatto di tutto per vincerla, Gasperini invece si è accontentato del pareggio.
Ecco, questo rimane un problema ben più grave della difesa a tre. Gasperini ragiona ancora come se allenasse il Genoa o il Crotone. Non ha capito che sta allenando una grossa squadra, non ha capito che se vuole continuare a sedersi sulla panchina nerazzurra deve fare un salto di mentalità. Deve ragionare da grande squadra e non da provinciale.
La stessa determinazione che sta mettendo nel cercare di imporre il suo credo calcistico dovrebbe metterla nel capire che l’Inter in quanto Inter deve lottare sempre e solo per vincere. Non esiste proprio che a 10 minuti dal termine, peraltro in una partita che ormai hai in pugno, tiri i remi in barca e ti accontenti del pareggio.
Per il resto credo che rimaniamo ancora convalescenti, ma il paziente ha dato chiari segni di miglioramento. Stiamo acquistando sicurezza e ora ci manca il passo decisivo: la vittoria. Ci riproveremo martedì a Novara. Sperando che stavolta sia la volta buona.
A disposizione: Castellazzi, Bianchetti, Castaignos, Pazzini.
All. Gasperini.
ROMA (4-3-3): Stekelenburg (dal 17’ p.t. Lobont); Perrotta, Burdisso, Kjaer, Taddei; De Rossi, Pizarro (dal 13’ s.t Gago), Pjanic; Osvaldo, Totti, Borini (dal 33’ s.t. Borriello).
A disposizione: Cassetti, Rosi, Heinze, Bojan.
All. Luis Enrique.
ARBITRO: Mazzoleni (Bergamo).
Contrariamente agli ultimi anni, in cui eravamo abituati a vedere tanti gol nelle sfide tra Inter e Roma, stavolta la sfida finisce a reti inviolate. Uno 0-0 che salva (almeno momentaneamente) entrambe le panchine.
Gasperini si presenta con la difesa a tre come annunciato mentre a centrocampo Nagatomo e Obi (preferito a Jonathan) operano sulle fasce e Cambiasso e Zanetti giocano al centro con Sneijder in posizione più arretrata che supporta le due punte Forlan e Miito.
Il primo tempo si è vista una buona Inter. La difesa a tre è stata più compatta (e confermiamo, il problema non era la difesa a tre) probabilmente anche grazie ad un centrocampo che ha fatto filtro e ha supportato la fase difensiva. Le uniche pecche si sono viste lì davanti dove abbiamo creato qualche occasione, ma non siamo stati letali come avremmo dovuto.
Nella ripresa Zarate, subentrato a Milito, ha sfiorato in un paio d’occasioni il gol mentre inspiegabile rimane la sostituzione di Forlan con Muntari a 10 minuti dal termine in un momento in cui la Roma era in affanno e un Pazzini (che finora non ha giocato nemmeno un minuto in campionato) sarebbe stato più prezioso considerando anche che nel finale abbiamo avuto le occasioni migliori per andare in vantaggio. Nei minuti finali c’è anche un rigore per i nerazzurri per atterramento di Sneijder da parte di Burdisso. Rigore non concesso ma che tutto sommato poteva starci.
Finisce in parità. Uno 0-0 che accontenta tutti e non accontenta nessuno. La Roma è sembrata in crescita e comunque ha margini per migliorare e diventare una buona squadra (sempre che Luis Enrique sia lasciato libero di lavorare), l’Inter è un cantiere aperto dove ancora non si è ben capito chi siamo, dove andiamo e cosa vogliamo.
Nel complesso possiamo essere soddisfatti per i miglioramenti fatti. La difesa non ha preso rischi a ripetizione e la squadra non è crollata fisicamente nel finale.
Rimane qualche perplessità sulle scelte di Gasperini. Muntari per Forlan la dice tutta. Sei in casa, contro un’avversaria che non se la passa meglio di te, dovresti osare di più. Mourinho (arridajè con i paragoni…) avrebbe fatto entrare Pazzini e spostato un difensore a fare l’attaccante e magari avrebbe pure messo Cambiasso a fare il trequartista aggiunto. Mourinho avrebbe fatto di tutto per vincerla, Gasperini invece si è accontentato del pareggio.
Ecco, questo rimane un problema ben più grave della difesa a tre. Gasperini ragiona ancora come se allenasse il Genoa o il Crotone. Non ha capito che sta allenando una grossa squadra, non ha capito che se vuole continuare a sedersi sulla panchina nerazzurra deve fare un salto di mentalità. Deve ragionare da grande squadra e non da provinciale.
La stessa determinazione che sta mettendo nel cercare di imporre il suo credo calcistico dovrebbe metterla nel capire che l’Inter in quanto Inter deve lottare sempre e solo per vincere. Non esiste proprio che a 10 minuti dal termine, peraltro in una partita che ormai hai in pugno, tiri i remi in barca e ti accontenti del pareggio.
Per il resto credo che rimaniamo ancora convalescenti, ma il paziente ha dato chiari segni di miglioramento. Stiamo acquistando sicurezza e ora ci manca il passo decisivo: la vittoria. Ci riproveremo martedì a Novara. Sperando che stavolta sia la volta buona.
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3 commenti:
Scusa Entius, non voglio fare il saccente, ma dove sta il miglioramento? Abbiamo solo difeso meglio contro una squadra che non segna neanche per sbaglio, tutto qua.
Davanti zero idee, zero manovra, zero gioco: zero come i gol segnati con Roma e Trabzonspor a San Siro. Scenario desolante, se poi vogliamo aggrapparci alla sfortuna per i gol falliti facciamolo pure, ma siamo davvero messi male e la serata di ieri non ha fatto che confermarlo.
I problemi, ahimè, sono sempre gli stessi..aspettiamo Novara, poi tireremo qualche somma, ma c'è poco da stare Allegri: la vetta è già a -6..
Purtroppo l'attacco Milito Forlan non porta a buoni risultati. Troppo lenti. E' in questi casi che si sente l'assenza di Eto'o. Avrei schierato Zarate o Pazzini dall'inizio. Noi vi facciamo compagnia, cmq.
saluti laziali
http://mondobiancoceleste.blogspot.com/2011/09/finisce-la-benzina-e-la-lazio-si-ferma.html
fino a quando non cambiano allenatore questa inter non va avanti...
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