Dunque ricapitoliamo per chi si fosse perso qualcosa. Burdisso per un’innocente entrata sul ginocchio di Conti (30 punti di sutura appena) si becca ben due giornate di squalifi
ca. E meno male che alla quinta c’è Roma-Inter se no poverino gliene avrebbero dato 3-4. Eto’o invece che viene atterrato in area (per la cronaca il rigore non è stato concesso) se la cava con una multarella.
Ok, Burdisso magari ha esagerato, forse il suo intervento era un tantino irruento ma il calcio non è uno sport per signorine, un piccolo taglietto può starci. E che saranno mai 30 punti, neanche l’avesse squartato in due…
Invece il signor Eto’o che cade a terra dopo un intervento di un difensore avversario se la cava con una piccola multa.
Bisogna smetterla, non è possibile che i giocatori cadano subito a terra, neanche avesse ricevuto un colpo di pistola. Suvvia, bisogna punire severamente qui giocatori che cadono a terra dopo un intervento avversario. Il camerunense meritava tre giornate di squalifica (più altre due perché indossa quell’orribile maglia nerazzurra, quindi in totale 5 giornate di squalifica) e invece se l’è cavata con una banale sanzione pecunaria.
Fa bene Berlusconi a lamentarsi, fa bene il Milan a citare il regolamento Fifa, altrimenti tra guardalinee di sinistra, arbitri incapaci e giudici sportivi bonari si rischia di falsare il campionato. E poi finisce come lo scorso anno. Vi ricordate? Gli arbitri finirono sotto accusa. E per cosa? Perché non erano liberi di inventarsi espulsioni inesistenti e rigori che non c’erano. E i guardalinee? Vi ricordate come fu massacrato quel povero guardalinee che esultò innocentemente per un pareggio dell’Inter?
Non è possibile. Il calcio italiano deve acquisire credibilità. Quella credibilità che aveva fino a quattro anni fa e che pian piano ha perso dopo la fine di quel sano movimento che ingiustamente viene chiamato Calciopoli.
(Nella foto, un innocente punito ingiustamente)
ca. E meno male che alla quinta c’è Roma-Inter se no poverino gliene avrebbero dato 3-4. Eto’o invece che viene atterrato in area (per la cronaca il rigore non è stato concesso) se la cava con una multarella.Ok, Burdisso magari ha esagerato, forse il suo intervento era un tantino irruento ma il calcio non è uno sport per signorine, un piccolo taglietto può starci. E che saranno mai 30 punti, neanche l’avesse squartato in due…
Invece il signor Eto’o che cade a terra dopo un intervento di un difensore avversario se la cava con una piccola multa.
Bisogna smetterla, non è possibile che i giocatori cadano subito a terra, neanche avesse ricevuto un colpo di pistola. Suvvia, bisogna punire severamente qui giocatori che cadono a terra dopo un intervento avversario. Il camerunense meritava tre giornate di squalifica (più altre due perché indossa quell’orribile maglia nerazzurra, quindi in totale 5 giornate di squalifica) e invece se l’è cavata con una banale sanzione pecunaria.
Fa bene Berlusconi a lamentarsi, fa bene il Milan a citare il regolamento Fifa, altrimenti tra guardalinee di sinistra, arbitri incapaci e giudici sportivi bonari si rischia di falsare il campionato. E poi finisce come lo scorso anno. Vi ricordate? Gli arbitri finirono sotto accusa. E per cosa? Perché non erano liberi di inventarsi espulsioni inesistenti e rigori che non c’erano. E i guardalinee? Vi ricordate come fu massacrato quel povero guardalinee che esultò innocentemente per un pareggio dell’Inter?
Non è possibile. Il calcio italiano deve acquisire credibilità. Quella credibilità che aveva fino a quattro anni fa e che pian piano ha perso dopo la fine di quel sano movimento che ingiustamente viene chiamato Calciopoli.
(Nella foto, un innocente punito ingiustamente)
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3 commenti:
Eh eh eh Entius sei un grande!! Ma come ti vengono in mente certi post? eh eh eh Complimenti !!
Semplicemente volevo scrivere qualcosa sulla questione ma cercavo un modo diverso, più originale.
Ho iniziato scrivendo un post normale e poi ho finito per stravolgerlo così.
A parte l'originalità, mi sembra il solito post dell'interista convinto che abbiate tutti contro.
Bleah...
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