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martedì 20 maggio 2008

LO SCUDETTO DI MANCINI

Ogni scudetto ha i suoi protagonisti. Questo tricolore appena conquistato dall'Inter è sicuramente lo scudetto di Mancini. E’ lui l’artefice principale del nostro trionfo. Ha avuto l’intelligenza e la capacità di vincere lo scudetto nonostante mille difficoltà. Nel corso della stagione ha perso giocatori fondamentali per strada come Samuel, Cordoba, Dacourt. Altri giocatori come Chivu, Stankovic e Ibrahimovic hanno giocato ad intermittenza per problemi fisici, Vieira è tornato solo nel finale di stagione, Materazzi non ha dato più sicurezza come lo scorso anno. Lui ha fatto fruttare gente come Rivas, Jimenez, Pelè, Maniche, Cesar. Nel momento di maggior difficoltà ha avuto il coraggio di lanciare un ragazzino di 17 anni, Balotelli, rivelatosi poi fondamentale. Dopo l’esternazione di Liverpool era facile pensare ad un gruppo disunito spaccato, lui invece ha tenuto lo spogliatoio unito e compatto portando la nave in porto. Nei momenti di maggior pressione, di maggiori critiche da parte della stampa lui è stato quello che ha difeso la squadra contrattaccando alle feroci critiche che gli piovevano addosso. Ha incassato le bizze di Vieira, di Figo, di Ibrahimovic, di Adriano senza fare troppe polemiche, ma mettendo in chiaro con i fatti chi comandava (Figo e Adriano non hanno visto più il campo). Essere l’allenatore dell’Inter non è una cosa facile. Qui hanno fallito grandi allenatori come Lippi, Cuper, Tardelli, Zaccheroni. Qui lui non ha fallito. Creando una squadra vincente con giocatori poco conosciuti Julio Cesar, Maicon, Maxwell, Cambiasso, Rivas, Jimenez, Burdisso. Perfetti sconosciuti prima, grandi campioni ora. I tifosi nerazzurri hanno riscoperto l’orgoglio di essere nerazzurri, la felicità di poter gridare “Siamo Campioni”, l’ebbrezza di essere antipatici e vincenti. Non siamo più la barzelletta d’Italia, una squadra ridicola e perdente. Gran parte del merito (o forse tutto il merito) va a questo giovane tecnico di Jesi col ciuffo e la sciarpetta sempre al collo.
Ecco perché questo scudetto ha sicuramente la faccia di Roberto Mancini, più delle parate di Julio Cesar, più dei gol di Cruz e Ibrahimovic, più delle giocate di Balotelli, più della grinta di Cambiasso e Zanetti.
Non so se rimarrà all’Inter o andrà a cercare fortuna altrove. Rimarrà sicuramente la certezza di un allenatore bravissimo e fortissimo. Un allenatore vincente. Merce rara dalle parti dell’Inter…


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