ARTICOLI RECENTI

martedì 3 ottobre 2023

LAUTARO MARTINEZ SFORTUNATO? CI PENSA THURAM

Champions League 2023 – 2024 – Girone D Seconda Giornata 
INTERBENFICA 10  
62’ THURAM

INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries (28' st Darmian), Barella (47' st Klaassen), Calhanoglu (39' st Asllani), Mkhitaryan, Dimarco (39' st Carlos Augusto); Thuram (28' st Sanchez), Lautaro Martinez. 
A disp.: Di Gennaro, Audero, De Vrij, Cuadrado, Bisseck, Sarr. 
All.: Inzaghi 
BENFICA (4-2-3-1): Trubin; Bah (23' Araujo), Otamendi, Morato, Bernat (35' st Cabral); Kokcu (24' st Musa), Joao Neves; Di Maria (35' st Jurasek), Neres, Aursnes; Rafa Silva (24' st Chiquinho). 
A disp.: Soares, Kokubo, Goncalo Guedes, Tengstedt, Joao Mario, Gouveia, Florentino. 
All.: Schmidt 
Arbitro: Makkelie (Olanda) 

Se Lautaro Martinez non riesce a segnare, ci pensa Thuram. Nella seconda giornata della fase a gironi di Champions League l’Inter riesce a superare il Benfica per 1-0 e si porta in vetta alla classifica del girone D insieme alla Real Sociedad. Decisiva una rete di Thuram poco dopo l’ora di gioco in una partita in cui Lautaro Martinez le ha provate tutte per mettere il sigillo sul match colpendo una traversa, un palo e sfiorando il gol in almeno altre 3-4 occasioni. 
Nessuna sorpresa nell'Inter, con Inzaghi che si affida alla miglior formazione possibile, con Pavard in difesa e il tandem Lautaro-Thuram in attacco. 
Le due squadre non si risparmiano e il match scorre via con un buon ritmo. Dumfries è subito protagonista, prima con un bel cross radente in area sul quale Mkhitaryan non ci arriva per un soffio e poi non trova lo specchio di testa dopo una splendida pennellata di Calhanoglu sul secondo palo. Ben più pericoloso il Benfica al 14esimo, che approfitta di una clamorosa disattenzione della difesa nerazzurra su una rimessa laterale, con Aursnes che impegna Sommer bravo a salvarsi in angolo. Dal corner Di Maria colpisce direttamente la parte alta della traversa. Inzaghi chiede a Dumfries di giocare molto alto ed è ancora l'olandese ad andare al tiro al 18esimo, ma colpisce male di controbalzo da pochi passi. L'Inter ha un'occasione su punizione al 29esimo, ma Dimarco dal limite prende in pieno la barriera. L'ultimo sussulto di un primo tempo divertente è il destro di Barella non troppo angolano, sul quale Trubin si distende e salva in angolo. 
Nel secondo tempo l'Inter aumenta i giri del motore, il Benfica va in apnea e per una mezzora abbondante assistiamo a un dominio nerazzurro. Dumfries spreca ancora di testa una buona occasione un po' ostacolato da Thuram, prima di una clamorosa triplice chance al 55esimo: Barella per Lautaro Martinez, esterno destro che prende in pieno la traversa, poi Bernat con la testa respinge la mezza rovesciata di Thuram e Trubin salva su Barella chiudendo sul primo palo. Al 61esimo ancora un legno nega il gol al Toro, servito alla perfezione da Thuram, ma il suo destro sbatte sul primo palo. 
La porta del Benfica sembra stregata, ma il muro portoghese crolla un minuto dopo: Barella manda in profondità Dumfries, l'olandese tenuto in gioco da Otamendi mette indietro per Thuram che di destro batte Trubin. 
Il Benfica è come un pugile suonato, Inzaghi chiede ai suoi di continuare a spingere per cercare il raddoppio che chiuderebbe il match. Dimarco al 65esimo batte Trubin, ma la sua gioia è vanificata da un netto fuorigioco. 
A questo punto comincia il duello personale tra Lautaro e Trubin: al 74esimo l'argentino approfitta di un clamoroso errore di Otamendi e si invola verso la porta, salta il portiere ma il connazionale recupera e in scivolata salva. Passano qualche secondo e ancora Trubin dice no a Lautaro, così come all'87esimo (miracolo con il piede) e in pieno recupero. 
Finisce 1-0. Un’Inter imprecisa nel primo tempo, ma strepitosa nella ripresa. La vittoria di misura è assolutamente bugiarda, l’Inter avrebbe meritato una vittoria più ampia e quasi certamente l’avrebbe conquistata se Trubin non avesse deciso di ingaggiare un duello personale con Lautaro Martinez. Il Toro è stato tra i migliori, insieme ad un monumentale Mkhitaryan, un eccezionale Calhanoglu e un preciso Pavard. Comunque ciò che conta è essere riusciti a conquistare i tre punti, preziosi per la classifica del girone. Se giochiamo sempre così, possiamo essere tranquilli. Mica troveremo un Trubin sulla nostra strada ad ogni partita. FORZA INTER !!! 

PILLOLE STATISTICHE 
• Marcus Thuram è il terzo giocatore francese a segnare un gol in Champions League con la maglia dell’Inter, dopo Vieira (2006 vs Bayern Monaco) e Djorkaeff (1998 vs Sturm Graz). 
• Marcus Thuram ha ritrovato il gol in Champions League a distanza di 1071 giorni dalla doppietta firmata nell’ottobre 2020, con il Borussia Mönchengladbach, contro il Real Madrid. 
• Marcus Thuram ha preso parte a sette gol (tre reti e quattro assist) nelle nove partite disputate con l’Inter in tutte le competizioni. 
• Era dal 2018/19 che l’Inter non raccoglieva almeno quattro punti nelle prime due giornate della fase a gironi di un’edizione di Champions League (sei in quel caso). 
• L'Inter è rimasta imbattuta in tutte le sei sfide giocate contro il Benfica in tutte le competizioni (4V, 2N) con un punteggio complessivo di 11-6. 
• L’Inter ha tenuto la porta inviolata in cinque delle ultime sei partite casalinghe di Champions League: tanti clean sheet quanti quelli collezionati dai nerazzurri nelle precedenti 24 gare interne della competizione. 
• 16 dei 21 tiri effettuati dall’Inter contro il Benfica sono arrivati nel secondo tempo di gioco: dal 2003/04 i nerazzurri non ne avevano mai contati così tanti nelle seconde frazioni di un match di Champions League.

  Se vuoi rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti nerazzurri: 

 Servizio offerto da  FeedBurner

3 commenti:

Winnie ha detto...

Meritavamo una vittoria più larga, ma va bene così. Resta una prestazione da grande squadra. Anche in Europa potremo dire la nostra.

Matrix ha detto...

Piano con gli entusiasmi, nel calcio i giudizi cambiano in fretta.

Entius ha detto...

Sicuramente una prestazione da squadra "europea". Per il resto si vedrà, la strada è ancora lunga e l'Europa vive soprattutto di dettagli, in positivo e in negativo.