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sabato 11 marzo 2023

MI INCAZZO PERCHÉ…

Portare a casa i tre punti ieri sera era facile. Una pratica semplice semplice, magari da liquidare già nel primo tempo per poi concentrarsi sulla sfida di Oporto di martedì sera. Avevamo difronte la quart’ultima in classifica, che non vinceva da otto partite e che in casa non faceva bottino pieno da settembre. La sfida ideale per non sprecare troppe energie in vista della decisiva sfida di Champions League contro il Porto. 
Quando poi dopo appena 14 minuti hai l’occasione di sbloccare il match grazie ad un rigore, ecco che la prospettiva di un match in assoluta discesa prende forma. Ma siamo l’Inter, se c’è da complicarsi la vita non ci tiriamo certo indietro. E così anche la partita più facile (almeno sulla carta) diventa un’Everest impossibile da scalare. 
Succede che quel rigore non lo tira Lukaku che ha il 100% di realizzazioni dal dischetto. No, troppo facile. Facciamolo tirare a Lautaro Martinez che i rigori qualche volta li sbaglia e che ne ha falliti due degli ultimi tre che ha tirato. E siccome non c’è due senza tre, ecco che il Toro sbaglia anche stavolta. Per carità, merito anche di Dragowski che fa una super parata. 
Comunque di fronte abbiamo lo Spezia e non il Real Madrid. Riusciremo a fare comunque un gol, pensa l’interista medio. Ma Dragowski non è dello stesso parere, e i nostri attaccanti gli danno ragione. Il primo tempo poteva finire 3-0, nessuno avrebbe detto niente e noi avremmo potuto tranquillamente pensare al Porto. E invece all’intervallo si va sullo 0-0. 
Poi, come da classico manuale del calcio, succede che se sbagli tanto, alla fine vieni punito. E così avviene. Inzaghi prova a raddrizzarla mandando in campo Dzeko e poi anche Valentin Carboni per un attacco a 4 punte. E alla fine il pareggio arriva. Su rigore. Segnato da Lukaku (toh, uno che i rigori non li sbaglia mai). 
Ma Dumfries, che si era procurato il rigore per l’Inter, decide di pareggiare i conti procurando anche un rigore per lo Spezia. Handanovic intuisce, ma più che tuffarsi, si accascia sulla linea di porta. E siccome siamo a quattro minuti dalla fine di tempo per rimediare non ce n’è più. 
Ora ovviamente io tifoso medio è normale che mi incazzi (e come me credo tutti i tifosi nerazzurri). 
Mi incazzo per l’ottava sconfitta in ventisei giornate. Roba che non si vedeva dai tempi di Gasperini-Ranieri e più in generale si vede raramente in nerazzurro. 
Mi incazzo perché creiamo 350 palle gol, ma i nostri attaccanti sono bravissimi a sbagliarle tutte, riuscendo a segnare solo su rigore. 
Mi incazzo perché non riesco a comprendere perché se hai un rigorista col 100% di realizzazioni, devi far battere il rigore ad uno che i rigori qualche volta li sbaglia. 
Più che tuffarsi, si accascia a terra...
Mi incazzo perché fatico a comprendere il motivo e la necessità di dover fare turnover tra i pali, peraltro facendo giocare uno che ormai è un ex portiere. 
Mi incazzo perché tra Empoli, Bologna, Spezia, Monza e Sampdoria era normale fare 15 punti (facciamo 13, a Bologna può starci di pareggiare) e invece ne abbiamo portati a casa appena due. 
Mi incazzo perché nonostante le otto sconfitte e i tredici punti regalati a squadre medie piccole siamo ancora secondi. Il che vuol dire che con un briciolo, ma proprio un briciolo, di continuità saremmo tranquillamente al secondo posto, con una qualificazione in Champions League praticamente in tasca e uno stato mentale e fisico di noi tifosi nettamente migliore. 
Mi incazzo perché servirebbe un giocatore che ti risolva le partite, servirebbe un allenatore che mostri grinta e carattere, servirebbe una società più presente (anche al livello mediatico, che ci metta la faccia in queste situazioni), servirebbe… servirebbero tante cose per essere una grande squadra e allora ti viene il dubbio che forse non siamo una grande squadra. 
Mi incazzo perché ieri sera ero incazzato nero, oggi sono incazzato, ma domani mi passa dimenticandomi tutte le ansie, le sofferenze, i patemi d’animo, le incazzature che l’Inter mi fa passare ogni volta. 
Mi incazzo perché… vabbé… FORZA INTER !!! (tanto serve poco incazzarsi...)
   
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2 commenti:

Annuccia ha detto...

Ci vorrebbe una rivoluzione in tutti i settori. Facile prendercela con Inzaghi, ma la rosa è quella che è, la società non ne parliamo proprio. Dove vogliamo andare così?

Nicola ha detto...

Siamo troppo discontinui. Come se in alcune partite mancasse la motivazione giusta. E se così fosse di chi è la colpa se non di Inzaghi?