Mentre aspettiamo la finale del Mondiale di calcio e ci chiediamo se vincerà Messi o Mbappé, mentre il maltempo imperversa per tutta Italia e noi, stretti nei nostri cappotti e avvolti nelle nostre sciarpe, siamo concentrati sul Natale che arriverà fra poco più di una settimana, ecco all’improvviso una notizia che nessuno avrebbe voluto che arrivasse mai e che scuote tutto il mondo del calcio: Sinisa Mihajlovic si è spento oggi pomeriggio in una clinica di Roma all’età di 53 anni, dopo aver lottato come un guerriero contro la leucemia, malattia che aveva scoperto nel 2019, da cui era guarito, prima che tornasse di nuovo a colpirlo ad inizio del 2022.
A dare l’annuncio è stata la famiglia con un comunicato: "La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato".
Mihajlovic aveva iniziato la carriera da calciatore in patria nella Stella Rossa Belgrado dei fenomeni, quella di Savicevic, Prosinecki, Stojanovic, Jugovic, con cui vinse la Coppa dei Campioni battendo in finale al San Nicola di Bari l'Olympique Marsiglia.
Arrivò in Italia nel 1992 firmando con la Roma. Dopo i giallorossi, Sampdoria, Lazio e Inter. Sempre vincendo qualcosa o lasciando comunque il segno.
Impressionante il suo palmares: 3 titoli nazionali con la Vojvodina (89) e Stella Rossa (91 e 92), due scudetti con Lazio (2000) e Inter (2006), 4 Coppe Italia con Lazio (2000 e 2004) e Inter (2005 e 2006), 3 Supercoppe italiane con biancocelesti (1998 e 2000) e nerazzurri (2005). Con la Stella Rossa, oltre alla Coppa Campioni, nel 1991 arrivò anche l'Intercontinentale. Una Coppa delle Coppe con la Lazio nel 1999, una Supercoppa europea nello stesso anno sempre con i biancocelesti.
Dopo gli inizi come vice di Mancini, cominciò la carriera da allenatore al Bologna. Poi Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino, una comparsata allo Sporting Lisbona durata solo 9 giorni (per il cambio del presidente) prima del ritorno nel club felsineo. All'attivo anche un'esperienza sulla panchina della Serbia tra il 2012 e 2013.
Mi piace ricordarti così... |
se stasera voi sente grande botto in cielo, non è tuono ma #mihajlovic che insegna a tirare punizioni
— Vujadln Boskov (@VujaBoskov) December 16, 2022
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4 commenti:
Sono rimasto scioccato dalla notizia. Faccio quasi fatica a crederci. Non si riesce mai ad accettare la morte. Mi dispiace moltissimo.
Che tristezza.... R.I.P.
Grande uomo, prima che grande calciatore e grande allenatore. Dispiace, dispiace tantissimo.
Non ci sono parole per esprimere il dispiacere e per questa morte. Dico solo che ci mancherà tantissimo. A tutti.
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