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sabato 26 giugno 2021

SOFFERENZA ITALIA, AI QUARTI CON MOLTA FATICA (altro che passeggiata...)

CAMPIONATI EUROPEI DI CALCIO 2020 – Ottavi Di Finale 
ITALIA-AUSTRIA 2-1 dopo tempi supplementari (0-0 al 90esimo) 
95’ Chiesa – 105’ Pessina – 114’ Kalajdzic 

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Spinazzola; Barella (22' st Pessina), Jorginho, Verratti (22' st Locatelli); Berardi (39' st Chiesa), Immobile (39' st Belotti), Insigne (3' sts Cristante). 
A disp.: Sirigu, Meret, Emerson, Bernardeschi, Raspadori, Bastoni, Toloi. 
All.: Mancini 
AUSTRIA (4-2-3-1): Bachmann; Lainer (9' sts Trimmel), Dragovic, Hinteregger, Alaba; Schlager (1' sts Gregoritsch), Grlillitsch (1' sts Schaub); Laimer (9' sts Ilsanker), Sabitzer, Baumgartner (45' st Schopf); Arnautovic (7' pts Kalajdzic). A disp.: A. Schlager, Pervan, Ulmer, Posch, Baumgartlinger, Lienhart. 
All.: Foda 
Arbitro: Taylor (Ing) 
Poteva e doveva essere una passeggiata. E invece ci è mancato poco che venissimo sbattuti fuori dall’Europeo da una modesta Austria che, al contrario dell’Italia, ci ha messo cuore e grinta. Dopo essere stati salvati due volte dal Var (gol di Arnautovic e fallo da rigore di Pessina su Lainer, entrambi annullati per fuorigioco) ci pensano Chiesa e Pessina nei supplementari a segnare i due gol che ci permettono di superare gli austriaci (che non hanno mollato fino al 120esimo e hanno trovato pure il gol del 1-2) e di approdare ai quarti. 
Ma se siamo felici per il risultato, non possiamo dire lo stesso per la prestazione di una Nazionale che, soprattutto nel secondo tempo, è apparsa floscia e inconsistente. Se giochiamo così anche nei quarti contro Belgio o Portogallo sarà parecchio dura. Verratti vince il ballottaggio con Locatelli, mentre in difesa confermato Acerbi al posto di Chiellini infortunato. Invariato il resto dello schieramento azzurro con Di Lorenzo, Bonucci e Spinazzola a completare il reparto difensivo, Jorginho e Barella a centrocampo, Berardi, Immobile e Insigne in attacco. Contrariamente alle attese parte forte l’Austria che non pensa solo a coprirsi ma prova a giocarsela alla pari, cercando di sfruttare la propria fisicità. L’Italia resiste e cerca di far valere il miglior tasso tecnico. Al 32esimo Immobile tramortisce Bachmann: la sua sassata dai trenta metri, però, si stampa sul palo. 
L’inizio della ripresa è tutto di marca austriaca. L’Austria sfiora il gol prima con una conclusione di Sabitzer sporcata in angolo da Acerbi e poi con un tiro di Arnautovic bloccato a terra da Donnarumma. Austriaci che al 66esimo passano in vantaggio con un colpo vincente di Arnautovic su assist di Alaba. Ma il Var ci regala un enorme sospiro di sollievo annullando la rete per un fuorigioco millimetrico dell’attaccante ex Inter. Mancini toglie Verratti e Barella per inserire Locatelli e Pessina nel tentativo di regalare maggiori muscoli a centrocampo. Insigne spreca una buona chance al 73esimo, Hinteregger chiede un rigore dopo un contrasto con Di Lorenzo. L’Austria continua ad essere organizzata e per nulla intimorita dal blasone italico. I giocatori di Mancini sono in affanno, l’attacco sbaglia praticamente tutte le giocate. Nel finale Mancini toglie Berardi e Immobile per inserire Belotti e Chiesa, ma il gol non arriva. L’Italia va ai supplementari per la sesta volta nelle ultime nove gare ad eliminazione diretta disputate agli Europei.
Nell’extra time Chiesa prima sfiora il vantaggio con un diagonale parato a terra da Bachmann e poi fa urlare di gioia l’Italia al 95esimo dopo un’imbeccata di Spinazzola: l’attaccante è bravissimo a superare Laimer con un perfetto stop e poi ad insaccare con un sinistro potente e preciso. L’1-0 arriva nel momento più opportuno per gli azzurri che controllano con maggior tranquillità la gara. Il finale del primo tempo è spettacolo puro: prima Insigne su punizione sfiora il bis, poi è Pessina a regalare il raddoppio azzurro. Spinazzola lancia per Belotti, bravo a difendere una palla per Acerbi che vede l’inserimento dell’atalantino: tiro secco e Bachmann di nuovo al tappeto. E’ il 2-0 che ci manda in estasi e avvicina Mancini ai quarti. Sembra tutto sotto controllo e invece al 114’ è Kalajdzic a riaprire il discorso con un colpo di testa meraviglioso sugli sviluppi di un angolo. E’ il gol che fa cadere l’imbattibilità azzurra (da record) di 1168 minuti appena conquistata. Gli ultimi minuti si vivono in apnea con l’Austria tutta in avanti e l’Italia a sprecare un paio di ghiotte ripartenze con Chiesa. 
Finisce 2-1. Una vittoria che ci proietta ai quarti, ma che ridimensiona le grandi attese su questa Italia. La formazione allenata da Roberto Mancini al primo vero ostacolo è andata palesemente in difficoltà rischiando più del dovuto contro un avversario obiettivamente inferiore. E a poco serve aver ottenuto il 12° successo di fila e aver sorpassato Pozzo (31 risultati utili consecutivi). Se vogliamo tornare a Londra per le Final Four servirà un’Italia decisamente migliore di questa qua.


APPUNTI EUROPEI
Mia moglie, che capisce di calcio come io capisco di astrofisica spaziale, dopo pochi minuti della partita "Loro li vedo molto grintosi, questi ci faranno sudare sette camice". 
Io, esperto di calcio (o presunto tale) "Ma no, sembra così ma vedrai che vinciamo facile".

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6 commenti:

Theseus ha detto...

Non possiamo certo dire di essere stati brillanti. Però l'importante è aver centrato i quarti. Che non sarebbe stata una passeggiata lo sapevamo già. E ai quarti sarà ancora più dura.

Matrix ha detto...

Diceva bene Entius la volta scorsa: troppo entusiasmo. E alla fine, come sostenevo, è stato controproducente.

Simone ha detto...

Purtroppo queste partite o le sblocchi subito o diventano complicate strada facendo. Italia non bella, ma che ci ha creduto fino alla fine.

Brother ha detto...

Sembra che abbiamo vinto il Mondiale. Qualcuno spieghi a tifosi e giornalisti che abbiamo superato l'Austria. Agli ottavi. Ai supplementari. Sudando sette camice. Anzi otto.

Fata Granata ha detto...

Se magari invece di intestardissi con Immobile desse spazio pure a Belotti..

Pakos ha detto...

@FataGranata. Discorso simile vale per Chiesa al posto di Berardi.