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mercoledì 24 marzo 2021

"NON MI RICONOSCO IN QUESTO CALCIO" PRANDELLI LASCIA FIRENZE (e anche il calcio?)

“È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me. 
La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. 
Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono”. 
Con questa lunga lettera Cesare Prandelli ieri pomeriggio ha comunicato la sua volontà di lasciare la panchina della Fiorentina. Troppo lo stress accumulato, sfociato in attacchi di panico, “un assurdo disagio” che non gli “permette” di essere ciò che è, come si legge nella lettera. Tensioni tali da mettere in discussione la stessa carriera di allenatore. 
Alcuni segnali, come fanno notare alcuni quotidiani e siti vicini alle vicende viola, si erano già visti nelle ultime settimane e anche dopo la sconfitta con Milan qualcosa si era intuito. I mesi viola sono stati una specie di calvario per i risultati che non sono stati all’altezza delle aspettative. Ma anche perché si è sentito troppe volte solo a gestire una squadra che squadra non lo è quasi mai stata. Si aspettava anche un aiuto più concreto dalla società e forse da qualche giocatore importante. Ha pesato soprattutto il fatto di non essere riuscito a ribaltare la situazione e la classifica e di conseguenza non essere riuscito a dare quel cambio di passo che tutti, lui per primo, si aspettavano.
E alla fine ha deciso di farsi da parte. Una scelta coraggiosa, che avrebbero fatto in pochi. La sua carriera finisce qui? In tutta sincerità mi auguro di no. 

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8 commenti:

Viola ha detto...

Vi faccio notare che non ringrazia la squadra. Mi pare un segnale chiaro di quale fosse il problema principale.

Stefano ha detto...

Mi dispiace molto. Magari non sarà un top player come allenatore, ma dimostra di essere un gran signore

Anonimo ha detto...

Non basta un'intervista piena di sentimenti e di disagio di una persona pacata per giustificare un comportamento scorretto e inqualificabile.
Non ha il coraggio di dire la verità, solo mezze verità senza significato.
La verità è una sola: il calcio è cambiato, oggi devi conoscere e studiare tutto il giorno, hai statistiche su tutto e tutti, preparazione atletica ai massimi livelli, lui è rimasto indietro, rimasto ai tempi che mettevi 11 giocatori in campo e non studiavi l'avversario. Potevi essere onesto per una volta e dire: signori per il calcio di oggi sono incapace!!!
Per me può tranquillamente rimanere in pensione.
Un Tifoso Incazzato.

Simone ha detto...

Do la mano ad un signore del calcio, che ha avuto il coraggio di dire le cose come stanno, come le sente, soprattutto per il bene della squadra. Ecco dove è da apprezzare Cesare, non certo un grande allenatore ma una persona sincera che è uscita dal mondo del calcio dalla porta principale.

BobbyTime ha detto...

Sono daccordo con il Tifoso incazzato. Lo trattate da grande allenatore ma di fatto ha vinto quanto Del Neri, per fare un esempio qualsiasi.
Ha fallito con tutti, Nazionale compresa.

DenisBergamini ha detto...

Prandelli è una persona garbata. Come tutti gli allenatori ha avuto degli alti e bassi. Il Capitolo nazionale si è concluso male ma due anni prima ci portò in finale agli Europei. E anche a Parma e a Firenze fece bene. E infine ha fatto un buon lavoro anche in questi mesi considerando che è subentrato e non ha scelto lui i giocatori
Quindi chi critica Prandelli come allenatore ha scarsa memoria.

Mattia ha detto...

Pienamente daccordo con DenisBergamini. Con Prandelli arrivammo in finale all'Europeo del 2012. E la sua Italia è una delle migliori degli ultimi anni. E a Parma fece molto bene. Criticarlo vuol dire non capire nulla di calcio.

Entius ha detto...

Sono daccordo con voi, le critiche a Prandelli allenatore sono eccessive e totalmente fuori luogo.