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lunedì 1 giugno 2020

TIFOSI ALLO STADIO? NON E' SOLO UN'IPOTESI

Il calcio sta per ripartire (stasera il calendario ufficiale della Serie A che, come ben sappiamo, ripartirà il 20 giugno con le quattro sfide da recuperare), ma, il tempo di sistemare una questione che inevitabilmente spunta un’ulteriore quesito da porre all’attenzione di tutti. A tener banco ora è la possibilità di tornare allo stadio da parte dei tifosi. Perché il calcio è dei tifosi e gli spalti vuoti non sono un bel spettacolo da vedere. Come è normale che fosse (mi sarei meravigliato se fosse successo il contrario) sono arrivate anche le prime aperture.
A partire dal governo con la senatrice di ItaliaViva Daniela Sbrollini che a Radio KissKiss ha dichiarato "Dobbiamo mettere i tifosi nelle condizioni di poter gioire di questa ripresa perché abbiamo passato un periodo davvero brutto e le domeniche erano noiose".
Ovviamente anche il presidente della Figc Gabriele Gravina si è espresso al riguardo "È un auspicio, me lo auguro di cuore. Sto seguendo l'andamento della disponibilità all'interno dei teatri e delle arene per le manifestazioni culturali. È impensabile che, con tutte le precauzioni, in uno stadio da 60 o 80 mila posti, non ci possa essere una percentuale minima di persone. Mi auguro che anche così arrivi un segnale di speranza per il Paese, che ricompenserebbe tanti appassionati di calcio".
In effetti il presidente Gravina non ha tutti i torti e credo che il suo punto di vista sia abbastanza condivisibile, considerando anche che dal 15 giugno sarà possibile per mille persone assistere a spettacoli a teatro, pur se all'aperto. Se a breve verranno aperti cinema e teatri al chiuso e se spiagge e parchi sono già affollati, perché non riaprire, anche solo parzialmente, gli stadi ai tifosi?
Ovviamente serviranno delle misure adeguate: si pensa a una capienza estremamente ridotta. circa il 25% del totale, le mascherine sarebbero obbligatorie e bisognerebbe garantire il distanziamento sociale a chi non appartiene allo stesso nucleo familiare. Un'altra ipotesi prevede di riaprire solo agli abbonati, distribuendoli nei vari settori in modo da non superare il 25% della capienza, fermo restando che in entrambi i casi permarrebbe il divieto di abbracciarsi.
E proprio questo punto sembra essere uno dei più critici, perché se al cinema o a teatro difficilmente c'è motivo di abbracciarsi, potrebbe essere difficile contenere l'entusiasmo dei tifosi. E l'esempio della Germania, che continua a giocare a porte chiuse (spesso con le tribune popolate da cartonati) è significativo. Nel momento di euforia per un gol di Cristiano Ronaldo, Immoblie o Lukaku riusciranno a frenare l’istinto di abbracciare il vicino di posto? Bella domanda…
In ogni caso il tema è di stretta attualità, c’è la volontà da più parti e sono convinto che molto presto arriverà l’ok definitivo per permettere ai tifosi di assistere alle partite dal vivo. Perché il calcio è dei tifosi. O no?
 Mattia 

3 commenti:

Stefano ha detto...

Vabbè era scontato che si sarebbe arrivati a questa conclusione. Figuriamoci...

Simone ha detto...

Apriranno al 25% degli spettatori, poi tempo un mese e riempiranno gli stadi. Alla fine non vedo soluzione diversa. E sono pronto a scommetterci.

Mattia ha detto...

Del resto se danno la possibilità di assistere a spettacoli in teatro e cinema perché dovrebbero vietarli allo stadio?