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martedì 31 marzo 2020

LA PRIMA VOLTA CHE LE DONNE GIOCARONO A CALCIO...

Risale a più di un secolo fa la prima partita ufficiale tra donne. A Londra nel lontano 1895 (per l'esattezza il 23 marzo) scesero in campo due squadre rappresentanti il nord e il sud della città.
Le ragazze che scesero in campo avevano risposto all’annuncio pubblicato su un giornale da parte di Nettie Honeyball, una cassiera che adorava il football e che diventò l’ideatrice della prima lega calcistica rosa. Nettie Honeyball, pseudonimo di Jessie Allen, si era appassionata al football ascoltando i discorsi entusiasti dei clienti del suo negozio. Veniva trattata con sufficienza se solo provava a parlarne (dopo 125 anni la situazione non è cambiata molto, purtroppo) e decise di impegnarsi a cambiare per sempre il modo di pensare di una società maschilista e conservatrice come quella inglese: pubblicando un annuncio sui giornali, fondò, la prima lega calcistica femminile.
In trenta rispondono presente e nasce così la prima squadra di calcioSi formarono due squadre, una rappresentante il nord e una il sud della città. Quella partita, che vide trionfare le donne del nord per 7-1, passerà alla storia come il giorno della prima partita di calcio femminile.
Pochi minuti sono stati sufficienti a dimostrare che il calcio praticato delle donne, se le British Ladies possono essere prese come criterio, è totalmente fuori questione. A un calciatore sono richieste velocità, giudizio, abilità e coraggio. Nessuna di queste quattro qualità è stata mostrata sabato. Per gran parte della gara le donne vagavano senza meta sul campo, in un trottare senza grazia.” Con queste parole, il reporter di “The Daily Sketch”,  stroncava quel primo tentativo femminile di entrare in un mondo fino a quel momento (e per molti anni a seguire) esclusivamente maschile lasciando intendere ciò che avrebbero dovuto subire le donne del calcio.
Ma lo scetticismo e le offese non scoraggiarono Nettie Honeyball e le sue compagne. Con il sostegno del marito Frederick Smith, Nettie organizzò un tour attraverso l’Inghilterra. Il 6 aprile, al Preston Park di Brighton, una seconda gara vide ancora una volta le “rosse” del nord trionfare sulle “blu” del sud per 8-3.
Le donne correvano, calciavano, si divertivano e “usavano” il calcio non solo come lotta sociale ma anche per raccogliere soldi destinati alla beneficenza. Il tour proseguì per mesi, durante i quali le ragazze lottano per dimostrare che anche loro potevano giocare a calcio.
Ma in una società maschilista sembra che si tratti di una partita persa in partenza. Quello che fino a quel momento era stato criticato e visto con scetticismo si trasformò in violenza; gli insulti si trasformano in una sassaiola. Quelle donne che volevano solo giocare a calcio furono aggredite violentemente durante un tour in Scozia. Nessuno condannò, molti, anzi, giustificarono: le ragazze del British Ladies FC capirono che la loro favola era finita.
Ci vollero diversi anni prima che si tornasse a parlare di donne nel pallone. Durante la prima guerra mondiale, con gli uomini spediti al fronte, da più parti in Europa toccava alle donne sostituire i mariti nei campi più disparati, tra questi anche quelli di calcio.
Nonostante l’ostracismo della Football Association, che negli anni venti proibì i match femminili sul territorio inglese, fu impossibile frenare l’ascesa del calcio femminile in tutto il mondo, fino ai giorni nostri. E tutto questo grazie anche a Nettie Honeyball e a quelle donne coraggiose che avevano risposto al suo annuncio.
 LadyMarianne 

5 commenti:

Mattia ha detto...

Storia incredibile!!! Ignoravo totalmente questa cosa...

Lady Marianne ha detto...

@Mattia. Non solo tu. Mai potevo immaginare che il calcio femminile avesse radici così profonde. L'ho scoperto qualche giorno navigando sul web. Storia incredibile e allo stesso tempo affascinante che meritava di essere raccontata.

Entius ha detto...

@LadyMarianne. E hai fatto benissimo perché ne valeva proprio la pena di raccontarla.

Simone ha detto...

125 anni e per certi versi siamo al punto di partenza. Ancora c'é chi guarda con diffidenza e disprezzo le donne che giocano a calcio.

Lady Marianne ha detto...

@Simone. Purtroppo ti devo dare ragione. Mi consola il fatto che comunque la mentalità di molti piano piano sta cambiando.