Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.
NIKOLAOS ANASTOPOULOS
Luogo di Nascita: Dafni (Grecia)
Data di Nascita: 22/01/1958
Ruolo: Attaccante
Squadra: Avellino
Incomincia la carriera nel Panionios dove realizza 14 reti in 80 incontri. Passa al Olympiacos Pireo dove sigla 115 reti in 198 partite di campionato. Nel 1987 approda in Italia, acquistato dall’Avellino.
Il nuovo acquisto, che venne subito soprannominato il “Virdis del Partenone” per la sua vaga somiglianza con il noto centravanti italiano, accentuata dal baffo e dalle foltissime sopracciglia.
Il Virdis vero però vedeva la porta come pochi, insomma la buttava dentro con costante regolarità. Anastopulos invece no, nella maniera più assoluta. Prelevato dall’Olimpiakos Pireo, dove segnava regolarmente in doppia cifra ogni anno, nella stagione 1987/88 offrì all’Avellino prestazioni allucinanti riassunte nel suo bilancio in terra irpina: 16 presenze e zero gol.
Il mister Bersellini dopo le prime partite lo fece accomodare in panchina e lo stesso Patron Graziano nel Dicembre 1987 liquidò il greco “consigliando” a mezzo stampa il tecnico Bersellini di metterlo fuori rosa. Rispedito dalla “Magna Grecia” alla Grecia vera e propria, Anastopulos per lo shock perse definitivamente la vena da goleador anche se continuò a giocare ancora per qualche anno sempre nell’Olimpiakos. Della nazionale greca, di cui ha vestito la maglia dal 1977 al 1988, è il primatista di gol segnati, con 29 reti in 74 presenze. È stato tra i convocati in nazionale in occasione della prima partecipazione della Grecia al campionato europeo, a Italia 1980, dove ha segnato anche un goal alla Cecoslovacchia. Ha vinto 8 campionati greci, 2 coppe nazionali, una supercoppa e 4 titoli di capocannoniere del campionato con l'Olympiacos.
Placata la sua vena realizzativa, è diventato allenatore. Non pare fondata la leggenda metropolitana secondo cui fece ritorno ad Atene dall’Italia in pedalò.
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2 commenti:
Il fratello bidone di Virdis. Me lo ricordo vagamente. Calciatore che ovviamente non ha lasciato traccia. Ne hanno presi di abbagli i presidenti in quegli anni...
E non solo in quegli anni...
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