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domenica 16 dicembre 2018

L'IMPORTANZA DELLA VITTORIA E MAROTTA NON BIANCONERO

Vincere era l’unica cosa che contava. No, tranquilli, non mi sto “juventinizzando” (me ne guarderei bene dal farlo…), solo che in alcune situazioni il motto tanto caro alla società torinese torna utile anche per noi.
Aldilà di tutto, ieri sera per l’Inter era importante (se non fondamentale) vincere ed esserci riusciti è un bel modo per ripartire, per rilanciarci in questo dicembre che finora è stato abbastanza avaro di emozioni e di soddisfazioni per noi.
Certo, non siamo stati brillanti e non abbiamo certo giocato una partita eccezionale (a mio modesto parere avevamo giocato meglio nelle due trasferte di Roma e Torino). Molto possesso palla, ma poche occasioni pericolose. Abbiamo dominato in lungo e in largo sul campo, ma è sempre mancato il passaggio decisivo, il tiro giusto, l’assist perfetto. È mancato il cinismo da grande squadra. Cinismo che è mancato anche in altre occasioni (mercoledì scorso, per esempio).

Ma l’importante è che alla fine siamo riusciti a sbloccarla. E l’abbiamo fatto dopo un rigore che Abisso (solo lui, che strano…) non aveva visto e che invece il Var ci ha giustamente assegnato. Dal dischetto Icardi ha tirato da vero leader con un cucchiaio “tottiano” di pregevole fattura. Se l’avesse tirato CR7 i titoloni e gli elogi si sarebbero sprecati oggi, ma noi lasciamo volentieri questo privilegio al campione portoghese, a noi interessano solo i fatti. E i gol, nel caso di Maurito Icardi. La copertina è tutta per il nostro capitano, ma la vittoria, bisogna ammetterlo, è merito di tutti. Ad iniziare da Spalletti che al 55esimo non si è fatto troppi problemi a mandare in campo Lautaro Martinez schierando un’Inter iperoffensiva con Icardi, Politano, Keita e appunto Lautaro. Una scelta di forza che manifesta la volontà di voler vincere la partita a tutti i costi, anche rischiando di perderla. La presenza del “Toro” ha dato peso offensivo all’attacco nerazzurro e offerto una spalla ad Icardi. E pazienza se il giovane attaccante argentino non ha giocato una grandissima partita. Grande partita che invece ha giocato Joao Mario. Ci stiamo ricredendo sul portoghese, da esubero indigesto a pedina importante di questa Inter. Un altro colpaccio messo a segno da Spalletti, che sarà pure un’incapace della panchina, ma a recuperare giocatori è un vero fuoriclasse (basti pensare cosa ha combinato con Brozovic…). Ma il vero colpaccio di questa Inter è Politano. In molti, me compreso, in estate vedevano in lui un valido rincalzo, un’alternativa alla Karamoh. Invece ha stupito tutto a suon di prestazioni e di giocate da campione. È diventato ormai il Perisic dello scorso anno (con la differenza che Perisic lo scorso anno segnava un po’ di più). Un vero affare per l’Inter, spesso criticata per scelte di mercato sbagliate, ma che qualche volta ci vede giusto.

Scelte di mercato che ormai sono in buone mani visto che da giovedì la società nerazzurra ha a libro paga uno dei migliori dirigenti europei in circolazione: quel Beppe Marotta che, ci auguriamo, faccia all’Inter quello che ha fatto alla Juventus (anche se all’Inter avrà vita più difficile). A proposito di Juve, non sono certo passate inosservate le parole di Pavel Nedved ieri sera prima del derby torines sul recente passaggio di Marotta all’Inter “È un professionista, ma forse non è mai stato juventino”. Una frase che voleva essere una critica e che invece sicuramente avrà fatto piacere al popolo nerazzurro (e soprattutto a Marotta). Molti non vedevano di buon occhio l’arrivo di Marotta per il suo passato bianconero e invece Nedved ci ha fatto capire che Marotta di bianconero aveva solo il contratto e che il suo principale obiettivo è fare bene nella società per cui lavora. Un buon biglietto da visita in attesa che dalle parole si passi ai fatti. FORZA INTER !!!

3 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Rimane sempre il fatto che Marotta è un ex juventino. Spero che i fatti dimostrino che è un professionista. Solo così potrà scrollarsi di dosso l'etichetta di bianconero.

Nicola ha detto...

L'importante è che non porti Andonio Gonde... Spalletti sta facendo bene e gli dobbiamo dare tempo. Aspettando il Cholo.

Matrix ha detto...

Se Spalletti centrerà gli obiettivi prefissati non credo ci siano problemi. Ma se dovesse andare male...
E comunque è prematuro per questi discorsi, la stagione è ancora lunga e può succedere davvero di tutto.