Non è stata una serata semplice. Non lo è stata per chi è sceso in campo, non lo è stata per chi sugli spalti si è dovuto sorbire per più di un’ora una Inter davvero inguardabile e ovviamente non lo è stata nemmeno per chi, come me, è stato sul divano a soffrire.
Tanto più che in questi casi lo scorrere dei minuti gioca a tuo sfavore. Era importante sbloccarla subito per poi concedersi una serata di tranquillità, ma i minuti passavano e i nostri ragazzi trovavano sempre più difficoltà a sbloccarla. E in questi casi tristi presagi iniziano ad annidarsi nella mente del povero tifoso nerazzurro. La spasmodica attesa del gol risolutore si trasforma dapprima in preoccupazione di non riuscire a farcela, e poi in timore che arrivi la beffa. Beffa che obiettivamente abbiamo sfiorato in almeno due occasioni. Sul tiro di Coda (lo confesso, l’avevo già visto dentro e stavo già iniziando a sciorinare il lungo elenco di imprecazioni in aramaico antico) e sull’intervento di Ranocchia su Cataldi (per almeno due minuti ho trattenuto il fiato, convinto che da un momento all’altro l’arbitro avrebbe interrotto il gioco, consultato il Var e assegnato il calcio di rigore).
Per fortuna ci hanno pensato Skriniar e Ranocchia (proprio loro che, insieme ad Handanovic, una settimana fa avevano combinato la frittata contro il Genoa) a risolvere la pratica Benevento con due capocciate vincenti. Due gol che ci regalano tre punti importantissimi, ma che non ci fanno dormire di certo sonni tranquilli.
Nelle prossime tre giornate incontreremo Milan, Napoli (a San Siro) e Sampdoria (in trasferta). Un trittico molto duro che non possiamo certo affrontare con lo spirito e l’atteggiamento avuto in queste settimane. Giusto per rinfrescarvi la memoria vorrei ricordarvi che nell’ultimo mese abbiamo pareggiato con la Spal, terzultima in classifica, pareggiato col Crotone a San Siro (i calabresi hanno perso domenica scorsa col Benevento e oggi con la Spal, giusto per darvi un’idea della consistenza dell’avversario), vinto soffrendo molto col Bologna (che ad un certo punto è rimasto pure in 10 contro 11), perso col Genoa e vinto col Benevento che per 66 minuti ha giocato nettamente meglio di noi. Non si prospetta certo un mese di marzo entusiasmante.
Per fortuna il calcio non è una scienza esatta. E nonostante abbiamo fatto cagare nelle ultime cinque giornate, non è detto che nelle prossime tre non possiamo invertire bruscamente rotta e ricominciare un discorso lasciato a metà a dicembre. Il derby ti dà motivazioni inaspettate e una grande carica. Tanto più che la stracittadina è sempre una partita che fa storia a sé e dove spesso capita che a vincere sia la più debole. E se vinci il derby potresti ritrovare energie e motivazioni nuove. Quindi tutto può ancora succedere e non dobbiamo disperare. I conti si fanno alla fine, giusto? E allora teniamoci stretti questi tre punti e guardiamo avanti. Senza tener conto delle mille considerazioni che potremmo fare sul fatto che non abbiamo alternative di gioco, sulle prestazioni di molti giocatori, su un centrocampo che si poggia su Vecino, Gagliardini e Borja Valero (mi viene da piangere tutte le volte che ci penso), sull’efficacia dei cross di Candreva, sull’utilizzo col contagocce di Karamoh, sul disperso Perisic (quello originale di inizio anno, non il fratello brocco degli ultimi tre mesi), sulla mancanza di un centrocampista di qualità e di un vice-Icardi (ridateci Julio Cruz!!!). Siamo tifosi e in quanto tali dobbiamo crederci fino alla fine. Ma in certi momenti (vedi ieri sera) essere tifosi dell’Inter è una gran fatica. Non siete d’accordo? FORZA INTER!!!
2 commenti:
"In certi momenti essere tifosi dell’Inter è una gran fatica". E' uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo... FORZA INTER !!!
Nelle prossime tre partite ci giochiamo un pezzo di stagione. Se riusciamo a fare un bottino di 7-9 punti sarebbe perfetto.
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