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venerdì 19 gennaio 2018

TOMMASI "ECCO LE MIE PROPOSTE PER LA FIGC"

In occasione dell’elezione del presidente della FIGC che si terrà il 29 gennaio, SuperNews ha intervistato il candidato alla presidenza e attuale presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi. L’ex calciatore di Verona e Roma ha esposto i punti chiave del suo programma, presentando quelli che a suo parere potrebbero essere i provvedimenti giusti per il rilancio del movimento calcistico italiano. Ecco alcuni passaggi dell’intervista.
Differenze fra il suo programma e quello degli altri candidati.
L’attenzione che possiamo dare noi all’aspetto sportivo è diversa da quella che è stata data fino ad ora dalla federazione e che gli altri candidati vorrebbero portar avanti. Cercheremo di dare il giusto risalto all’aspetto sportivo di qualsiasi prospettiva ovviamente tenendo conto dell’aspetto giuridico ed economico, dovrà essere tutto declinato verso un potenziamento del progetto sportivo a livello nazionale.

Sul suo passato da calciatore.
Questo fatto dell’ex calciatore che non può diventare presidente della federazione mi sta un po’ spazientendo. Da una parte sembra che bisogna essere per forza un ex calciatore dall’altra sembra che per forza non ci possa essere un ex calciatore. Nessuno si concentra sulle individualità del candidato, sul suo essere adatto al ruolo o sul suo essere capace e questo mi disorienta. Credo che non è impossibile diventare presidente federale per un ex calciatore, l’unica cosa che mi dispiace di tutto questo è che per ora l’unico difetto che mi è stato trovato è stato quello di essere un ex calciatore, secondo me bisognerebbe guardare un po’ di più a quello che ho fatto da presidente dell’Assocalciatori e come l’ho fatto, a quello che potrei fare e se questo può andar bene per la prossima federazione. Mi aspetterei delle analisi più su quello che dobbiamo fare che sulla mia carriera da calciatore.
L’idea delle seconde squadre.
Credo che bisognerebbe partire il prima possibile con il progetto delle seconde squadre contattando i club interessati, per poterlo mettere a punto nella maniera più condivisa possibile e fare in modo che tutti investano in questo progetto le giuste risorse. Questa iniziativa non è l’unica soluzione per risollevare il calcio italiano ma è molto importante soprattutto per i nostri giovani e per l’organizzazione di tante società che con le seconde squadre avrebbero modo di investire di più sul proprio settore giovanile, completando il lavoro di formazione in casa e magari avendo anche più attenzione verso i propri ragazzi.
Riformare la Coppa Italia.
La Coppa Italia è una delle competizioni che negli ultimi anni ha dato molte soddisfazioni alla lega perché il format proposto ha portato diversi introiti. E’ anche vero però che si può allargare la partecipazione alla competizione ad altre categorie e lo si può fare, anche in Italia per assurdo, senza cambiare di molto il regolamento. Basta concentrarci sul percorso che precede l’ingresso nella competizione dei club di A per allargare la partecipazione, magari fino alle categorie del dilettantismo.
Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali, impossibile non parlare di futuro della Nazionale e della calcio italiano.
Bisognerà sicuramente ripartire dalla prossima federazione. Una federazione che possa portare avanti i progetti dando la giusta attenzione all’aspetto formativo dei giovani, che possa coordinare al meglio le diverse aree e che possa ripartire con il progetto “Club Italia” realizzato come una vera squadra di club.
Sul Var.
Abbiamo sempre ritenuto che debba essere uno strumento al servizio dell’arbitro, sapevamo che non avrebbe annullato le polemiche e in alcuni casi le avrebbe aumentante ma è stato evidenziato recentemente che non ci sono state finora espulsioni per proteste. Ovviamente anche in campo avendo questo strumento si accettano in modo diverso le decisioni arbitrali. È soltanto l’inizio e sicuramente si può fare meglio ma sarebbe difficile oggi tornare indietro. L’iniziativa sta riscuotendo successo perché da più parti si chiede la possibilità di introdurre la tecnologia anche in categorie minori dove ci si gioca la salvezza o la promozione.

L’Intervista completa potete leggerla QUI

4 commenti:

Mattia ha detto...

Dei tre candidati è l'unico che mi convince. E' l'unico che veramente può fare il bene del calcio italiano e non interessi e inciuci vari...

Simone ha detto...

E' sicuramente il candidato migliore dei tre. Sibilia, se non ricordo male, è senatore di Forza Italia quindi farebbe gli interessi politici del proprio partito (soprattutto se alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo dovesse vincere Berlusconi) e Gravina ha già portato allo sfascio la Serie C senza riuscire a trovare una soluzione concreta.

Ciaskito ha detto...

E' questo il problema: è troppo pulito e onesto. Niente inciuci, niente imbrogli. E Lotito come farebbe a spadroneggiare? E Agnelli come farebbe a dettar legge?
Serve uno che continui "l'operato" di Abete e Tavecchio e che non mette a rischio determinate poltrone e determinati equlibri. Il bene del calcio italiano? E chissenefrega...

Pakos ha detto...

Credo che Gravina non sarebbe una scelta assurda. Non è vero che ha portato allo sfascio la Serie C, ha cercato di fare del suo meglio. Ma non era semplice. I problemi della Serie C sono molteplici e, come facevamo notare qualche giorno fa, la politica del calcio se ne sta beatamente fregandosene.