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martedì 14 novembre 2017

TUTTI COLPEVOLI !!! (ma sono ancora tutti al loro posto)

Ore 13.30 di martedì 14 novembre. Da 15 ore l’Italia è fuori dal Mondiale dopo 60 anni e ancora sono tutti ufficialmente al suo posto. C’è ancora Tavecchio, c’è ancora Ventura, ci sono ancora tutti. Ventura ha ormai le ore contate e Tavecchio probabilmente lo seguirà, ma credo che in questi casi ci voglia un briciolo di dignità e dimettersi immediatamente dopo un disastro di tale portata. Un po’ come fecero Prandelli e Abete subito dopo la figuraccia rimediata all’ultimo Mondiale. Ma evidentemente non tutti hanno le palle per assumersi le proprie responsabilità (il guaio è che in questo momento le palle non ce l’ha nessuno).
Siamo fuori dal Mondiale. Meritatamente. L’ho scritto ieri sera a caldo e lo ribadisco anche stamattina. Meritatamente perché questa eliminazione prematura non è un fulmine a ciel sereno, ma l’inevitabile conseguenza di una situazione che si stava trascinando già da molto tempo. È un po’ come se uno è malato e non si cura, prima o poi peggiora gravemente. E il calcio italiano in questi ultimi anni era gravemente malato.
L’ho scritto già in più di un’occasione in questi giorni. Nel 2010 siamo stati eliminati alla fase a gironi da Slovacchia e Nuova Zelanda, quattro anni fa sempre alla fase a gironi ci fece fuori la Costarica. Stavolta ci siamo fermati un passo prima, ma nella sostanza cambia ben poco. E vi ricordo che nel 2010 al timone della Nazionale c’era quel Marcello Lippi tanto osannato (non da me…) che quattro anni prima ci aveva portato sul tetto del mondo, mentre nel 2014 il commissario tecnico era Prandelli che due anni prima ci aveva portato in finale agli Europei. Quindi il problema sta a monte e, come già scrivevo qualche giorno fa, non è colpa di Ventura se dopo una vita ci toccherà guardare il Mondiale da casa. Sia chiaro, non sto difendendo il nostro commissario tecnico. Lui ha la sua buona dose di colpe e anche ieri sera ha fatto degli errori madornali. Come affidarsi a Gabbiadini, come lasciare Insigne in panchina, come pretendere di vincerla puntando sui cross e non sul gioco palla a terra, come tanti errori che ora mi sfuggono.
Ma Ventura o non Ventura, vi voglio far notare che undici giocatori in campo non sono riusciti a segnare un gol ad una Nazionale di pippe come la Svezia in 180 minuti. L’avversario era molto modesto e ieri sera ne abbiamo avuto conferma. Non serviva certo Messi o Cristiano Ronaldo per bucare Olsen. Anzi se proprio vogliamo dirla tutta, il portiere svedese non ha nemmeno fatto parate strepitose o miracoli eccezionali. Ci abbiamo messo tanto cuore, ma poca sostanza. Avevamo il miglior bomber del campionato italiano (Immobile), il miglior crossatore della Serie A (Candreva), il miglior attaccante giovane italiano (Belotti), eppure non siamo riusciti a fare un maledettissimo gol.
E allora forse dobbiamo iniziare a farci qualche domandina. Sulla qualità del nostro campionato, sul livello del calcio italiano, sulla necessità di dover ricorrere agli oriundi, sul fatto che molti dei calciatori che compongono la Nazionale giocano in squadre di media classifica o fanno panchina, sul perché in Europa non dettiamo più legge come negli anni 90 (e mi riferisco ai club), sull’assenza di un settore giovanile valido da cui attingere.
Tante domande che in molti si faranno in questi giorni. Si parlerà, si discuterà, ci si confronterà e poi alla fine si troverà un accordo che faccia comodo a tutti. Fino alla prossima figuraccia che affronteremo allo stesso modo. Funziona così in Italia. Da sempre. In tutti i settori, dalla politica al calcio, dall’economia alla giustizia, dai terremoti ai vari scandali. I colpevoli e i responsabili rimangono sempre al loro posto.




5 commenti:

Mark della Nord ha detto...

"Avevamo il miglior bomber del campionato italiano (Immobile), il miglior crossatore della Serie A (Candreva), il miglior attaccante giovane italiano (Belotti)..."

Tutti sopravvalutati, specialmente dai media.
Vanno bene (questi ed altri "fenomeni") per il mediocre campionato italiano.
Non appena si alza il livello (neanche tanto) scompaiono all'istante.

Theseus ha detto...

In mezzo alla mediocrità prevalere è facile. Il miglior bomber italiano è un fenomeno in Italia, all'estero (Dortmund e Siviglia) ha fallito, il miglior crossatore della Serie A azzecca un cross ogni 10.000 e di giovani veramente forti ne vedo ben pochi. L'ultimo forse è stato Balotelli, ma si è perso per strada per colpa di un cervello bacato e un procuratore ancora più bacato.

Winnie ha detto...

Se consideriamo Balotelli tra i giovani veramente forti allora dobbiamo metterci anche El Shaarawy e Insigne, due che secondo me possono fare la differenza.

Winnie ha detto...

Per quanto riguarda l'Italia direi che era un disastro annunciato (come giustamente titolavi tu ieri sera). Sono sette anni che vivacchiamo alla meno peggio. Non siamo stati capaci di fare un ricambio generazionale, di rilanciare i vivai, di allevare dei giovani validi che potessero prendere il posto dei vari Totti, Pirlo, De Rossi, Toni, Vieri, Baggio, Inzaghi e via discorrendo. Dopo il disastro brasiliano sembrava che si dovesse fare una rivoluzione. Cosa è cambiato in tre anni? O meglio, cosa è cambiato in meglio? (scusate il gioco di parole)

Ciro ha detto...

Niente è cambiato e niente cambierà purtroppo. Non basta sostituire un commissario tecnico per risollevare le sorti del calcio italiano.