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lunedì 11 settembre 2017

AVANTI COSI', NEL SEGNO DI ICARDI, PERISIC E...SPALLETTI

Due stagioni fa l’Inter vinse le prime cinque partite di campionato e a Natale era in testa alla classifica. Alla fine chiuse il campionato al quarto posto, ben lontano dalla lotta al titolo.
Una stagione è lunga, logorante, piena di imprevisti. Lo scorso anno fino a fine marzo eravamo quarti con velleità da terzo posto, poi siamo finiti fuori dall’Europa. O se vogliamo vederla dall’altro lato, due stagioni fa la Juventus dopo due mesi era lontano dalla vetta e non nutriva grosse speranze di lottare per il titolo. Poi infilò una serie impressionante di vittorie e portò a casa lo scudetto senza troppe difficoltà.
Questo per dire che per il momento abbiamo vinto solo le prime tre partite di campionato e che se da un lato è una piacevole sensazione essere in vetta insieme a Juventus e Napoli che quasi certamente si giocheranno il titolo, dall’altro lato non dobbiamo farci illusioni e voli pindarici. L’obiettivo è e rimane la qualificazione alla prossima Champions League, se a marzo saremo ancora in vetta o comunque ad una distanza tale da poter ambire ad arrivare primi, allora ne potremo riparlare. Per il momento non abbiamo fatto nulla ed eventuali conti si faranno più in là.
Ciò non toglie che per il momento stiamo vedendo una grande Inter, abbiamo già una solidità e idee chiare (elementi che non vedevamo due stagioni fa), Icardi e Perisic viaggiano da top player e se al momento siamo un gradino inferiore a Juventus e Napoli è perché loro possono contare su un gruppo consolidato mentre il nostro gruppo si sta creando adesso. Ed è un bel gruppo. Borja Valero, Skriniar e Vecino si sono rivelati acquisti azzeccati e mi auguro di poter dire presto la stessa cosa di Cancelo, Dalbert e Karamoh. Forse, come abbiamo sottolineato in altre occasioni, siamo un po’ incompleti nelle alternative (ieri momento di brivido quando Skriniar è rimasto a terra per uno scontro di gioco con D’Ambrosio e Ranocchia ha iniziato a scaldarsi), ma confidiamo nella buona sorte (sono un inguaribile ottimista e spero che quando verrà il turno di Ranocchia o di Santon non ci deluderanno).
Confidiamo soprattutto in Spalletti che si sta rivelando un allenatore davvero in gamba, oserei dire l’uomo giusto al posto giusto. Fatte le dovute proporzioni siamo di fronte ad una sorta di Mourinho (forse ho esagerato col paragone?). Mi piace come sta lavorando e soprattutto il cambio di mentalità che ha portato in questa Inter. Già lo scorso anno la rosa non era proprio da buttare via, ma serviva una guida adeguata, uno che fosse capace di sostenere il peso gravoso di allenare l’Inter. E né De Boer (piccola parentesi, ieri è stato esonerato dal Crystal Palace dopo aver rimediato la quarta sconfitta in quattro gare), né Pioli (che comunque a me piaceva parecchio e fino ad un certo punto della stagione scorsa ho sperato che potessimo ripartire da lui) avevano spalle così forti per sostenere un impegno così importante. Spalle che invece sembrerebbe avere Spalletti, forgiato da stagioni alla Roma e allo Zenit dove ha lottato sempre per i primi posti e dove ha portato a casa qualche trofeo. Speriamo che riesca a ripetersi anche all’Inter. Noi ci crediamo. E abbiamo ottime ragioni per farlo. FORZA INTER !!!


2 commenti:

Winnie ha detto...

La situazione mi sembra ben diversa rispetto a due stagioni fa. E comunque ogni campionato fa storia a sé. E quest'anno la musica mi sembra ben diversa.

Brother ha detto...

Soprattutto mi pare che Spalletti abbia le idee chiare. Mancini, a cui siamo tutti legati per ovvi motivi, navigava a vista e la sua Inter pur vincendo non entusiasmava più di tanto.