Alle 20 e 30 Borgogol è sotto la sua curva. Con Roberto Baggio e la figlia Alessandra, avvolto nell'abbraccio della Fiesole e nel calore di uno striscione "B&B fantasia al potere…calcio da sogno…forza Stefano, grande ragazzo semplice e buono". L'urlo "Borgogol" è fortissimo. Cori e applausi rompono l'emozione, il saluto di Borgonovo ai tifosi è
roba da trattenere il fiato. C'è un ricordo affidato a un altro striscione "15-1-89. Che gioia al 90', grazie Borgo gol", per quella rete allo scadere alla Juventus. Anche allora Stefano faceva coppia con Baggio, che si prende gli stessi applausi. "Roberto uno di noi", gridano, lui si gira e saluta la curva.
Vestono le maglie viola, Borgonovo ha la numero nove, Baggio lo storico dieci. Prima dell'inizio della gara Stefano è accompagnato da Roberto a salutare tutti gli ex compagni di Fiorentina e Milan, schierati a centrocampo. Gullit è il più commosso. Arriva una carezza anche dai giocatori di oggi, mentre Cesare Prandelli sussurra qualcosa. Gli occhi di Stefano sono i soliti, profondi, espressivi. L'inizio è da brividi.
"Grazie Firenze! Stefano Borgonovo". L'ex centravanti parla attraverso il computer che poi trasmette il pensiero sul tabellone luminoso dello stadio. Borgo non si separa mai dalla figlia Alessandra (che ha dato anche il calcio d'inizio della partita) e osserva dalla sua postazione, tra le due panchine. C'è un altro messaggio: "Penso che insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la stronza". Insomma, distruggerà la Sla, la malattia che lo ha colpito nel 2005 e che lo ha costretto all'immobilità. Il ricavato della partita di stasera servirà per creare la "Fondazione Borgonovo", stanzierà fondi per la ricerca e garantirà a
ssistenza domiciliare e ospedaliera ai malati. Ecco altri messaggi: "Lasciate stare il calcio che non c'entra niente" e "Firenze non tradisce mai". Per lui, al Franchi, sono arrivati in ventisettemila. [..]

Vestono le maglie viola, Borgonovo ha la numero nove, Baggio lo storico dieci. Prima dell'inizio della gara Stefano è accompagnato da Roberto a salutare tutti gli ex compagni di Fiorentina e Milan, schierati a centrocampo. Gullit è il più commosso. Arriva una carezza anche dai giocatori di oggi, mentre Cesare Prandelli sussurra qualcosa. Gli occhi di Stefano sono i soliti, profondi, espressivi. L'inizio è da brividi.
"Grazie Firenze! Stefano Borgonovo". L'ex centravanti parla attraverso il computer che poi trasmette il pensiero sul tabellone luminoso dello stadio. Borgo non si separa mai dalla figlia Alessandra (che ha dato anche il calcio d'inizio della partita) e osserva dalla sua postazione, tra le due panchine. C'è un altro messaggio: "Penso che insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la stronza". Insomma, distruggerà la Sla, la malattia che lo ha colpito nel 2005 e che lo ha costretto all'immobilità. Il ricavato della partita di stasera servirà per creare la "Fondazione Borgonovo", stanzierà fondi per la ricerca e garantirà a

"Grazie di tutto, o Borgo, grazie di tutto" canta la Fiesole alla fine, chiamando a raccolta il resto dello stadio. Baggio guida ancora la carrozzina di Stefano, accompagnato da Alessandra e Andrea, un altro dei quattro figli di Borgonovo. La Maratona in piedi, applaude. Poi arriva l'ultimo passaggio sotto la curva. "Borgo-gol" e "Roberto Baggio", sono i cori che chiudono la serata. Solo l'emozione è senza fine. (Gazzetta.it)
Leggi anche: IL DRAMMA DI STEFANO BORGONOVO
1 commento:
www.pianetasamp.blogspot.com
Il coraggio e la dignità che stanno dimostrando Stefano e la sua famiglia sono straordinarie...davvero ammirevoli!...ciao!
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