Si è
conclusa pochi giorni fa la Confederations Cup 2017, che potrebbe anche essere
l’ultima edizione di questo torneo che potremo definire “pre-Mondiale”. A
trionfare è stata la Germania e nonostante sia una competizione che non accende
particolari entusiasmi e grandi attese ha comunque offerto spunti per alcune
riflessioni.
ü E’ stato il trionfo della Germania. La Nazionale
di Löw punta ad avere un ruolo da protagonista nel presente e soprattutto nel
futuro avendo vinto anche l’Europeo Under 21. La nazionale tedesca si è
distinta per organizzazione di gioco, talento e cinismo sotto porta. “Il calcio
è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine
la Germania vince“. La frase di Lineker è sempre attuale, anche a distanza di
quasi 30 anni.
ü Personalmente mi ha molto entusiasmato il
Cile che ha giocato un buon calcio, ha fatto fuori il Portogallo in semifinale
e dato filo da torcere ai tedeschi in finale. Questo è un gruppo che ha già
vinto due Coppa America consecutive e nonostante non abbia un buon ricambio
generazionale, per il Mondiale in Russia i sudamericani potranno dire la loro.
ü La Russia, padrona di casa, è stata la
delusione della Confederations Cup: in un girone non impossibile con
Portogallo, Messico e Nuova Zelanda i russi infatti hanno vinto solo il match
inaugurale contro gli oceanici incassando poi due sconfitte più che meritate
che sono costate l’eliminazione.
ü Torneo soddisfacente per la Nuova Zelanda,
cenerentola del torneo e giunta in Russia con l’obiettivo dichiarato di segnare
almeno un gol. Obiettivo raggiunto grazie al gol con cui è andata addirittura
in vantaggio contro il Messico prima di subire la rimonta.
ü Positiva anche la Confederations Cup dell’Australia,
conclusa con due punti, frutto dei pareggi contro Camerun e Cile.
ü L’uomo copertina di questa manifestazione
era senza ombra di dubbio Cristiano Ronaldo e ha confermato tutte le attese
riposte su di lui: due gol e due assist con tutto il Portogallo caricato sulle
sue spalle. Peccato per la semifinale persa (meritatamente, a voler esser
sinceri) ai rigori contro il Cile.
ü La delusione più grande è arrivata dal VAR:
la nuova moviola in campo faceva il suo debutto in una manifestazione
internazionale di un certo prestigio, ma ha lasciato più dubbi che certezze.
Nelle prime partite le decisioni degli arbitri sono state aiutate dalla
chiamata del VAR con però una perdita di tempo troppo elevata e lasciando
comunque troppi dubbi. L’episodio che ha fatto più discutere e che ha fatto
ammettere anche a Busacca che il VAR non è infallibile si è verificato nella
semifinale tra Portogallo e Cile, penalizzando i sudamericani poi vittoriosi ai
rigori. Insomma la cosa va rivista e migliorata.
Theseus
1 commento:
Stravedi per il Cile, vero? In effetti è una gran bella nazionale e, come scrivi tu, l'anno prossimo ai Mondiali potrà dire la sua.
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