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giovedì 6 luglio 2017

CONSIDERAZIONI SPARSE SULLA CONFEDERATIONS CUP

Si è conclusa pochi giorni fa la Confederations Cup 2017, che potrebbe anche essere l’ultima edizione di questo torneo che potremo definire “pre-Mondiale”. A trionfare è stata la Germania e nonostante sia una competizione che non accende particolari entusiasmi e grandi attese ha comunque offerto spunti per alcune riflessioni.

ü E’ stato il trionfo della Germania. La Nazionale di Löw punta ad avere un ruolo da protagonista nel presente e soprattutto nel futuro avendo vinto anche l’Europeo Under 21. La nazionale tedesca si è distinta per organizzazione di gioco, talento e cinismo sotto porta. “Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince“. La frase di Lineker è sempre attuale, anche a distanza di quasi 30 anni.


ü Personalmente mi ha molto entusiasmato il Cile che ha giocato un buon calcio, ha fatto fuori il Portogallo in semifinale e dato filo da torcere ai tedeschi in finale. Questo è un gruppo che ha già vinto due Coppa America consecutive e nonostante non abbia un buon ricambio generazionale, per il Mondiale in Russia i sudamericani potranno dire la loro.

ü La Russia, padrona di casa, è stata la delusione della Confederations Cup: in un girone non impossibile con Portogallo, Messico e Nuova Zelanda i russi infatti hanno vinto solo il match inaugurale contro gli oceanici incassando poi due sconfitte più che meritate che sono costate l’eliminazione.

ü Torneo soddisfacente per la Nuova Zelanda, cenerentola del torneo e giunta in Russia con l’obiettivo dichiarato di segnare almeno un gol. Obiettivo raggiunto grazie al gol con cui è andata addirittura in vantaggio contro il Messico prima di subire la rimonta.

ü Positiva anche la Confederations Cup dell’Australia, conclusa con due punti, frutto dei pareggi contro Camerun e Cile.

ü L’uomo copertina di questa manifestazione era senza ombra di dubbio Cristiano Ronaldo e ha confermato tutte le attese riposte su di lui: due gol e due assist con tutto il Portogallo caricato sulle sue spalle. Peccato per la semifinale persa (meritatamente, a voler esser sinceri) ai rigori contro il Cile.

ü La delusione più grande è arrivata dal VAR: la nuova moviola in campo faceva il suo debutto in una manifestazione internazionale di un certo prestigio, ma ha lasciato più dubbi che certezze. Nelle prime partite le decisioni degli arbitri sono state aiutate dalla chiamata del VAR con però una perdita di tempo troppo elevata e lasciando comunque troppi dubbi. L’episodio che ha fatto più discutere e che ha fatto ammettere anche a Busacca che il VAR non è infallibile si è verificato nella semifinale tra Portogallo e Cile, penalizzando i sudamericani poi vittoriosi ai rigori. Insomma la cosa va rivista e migliorata.
 Theseus 

1 commento:

Salvatore ha detto...

Stravedi per il Cile, vero? In effetti è una gran bella nazionale e, come scrivi tu, l'anno prossimo ai Mondiali potrà dire la sua.