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giovedì 6 ottobre 2016

BUFFON, VAI COL LISCIO. DE ROSSI RIMEDIA (ma è un'Italia inguardabile....)

Qualificazioni Mondiali Russia 2018 – Girone G
ITALIA-SPAGNA 1-1
55’ Vitolo – 82’ De Rossi (rig.)

ITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Romagnoli; Florenzi, Montolivo (dal 30’ p.t. Bonaventura), De Rossi, Parolo (dal 31’ s.t. Belotti), De Sciglio; Pellé (dal 15’ s.t. Immobile), Eder. (Donnarumma, Perin, Astori, Ogbonna, Darmian, Criscito, Candreva, Verratti, Bernardeschi). All.: Ventura.
SPAGNA (4-3-3): De Gea; Carvajal, Piqué, Ramos, Alba (dal 22’ p.t. Nacho); Koke, Busquets, Iniesta; Vitolo (dal 39’ s.t. Thiago Alcantara), Costa (dal 22’ s.t. Morata), Silva. (Reina, Rico, Roberto, Martinez, Herrera, Vazquez, Isco, Nolito, Callejon). All.: Lopetegui.
ARBITRO: Brych (Ger).

Non sappiamo se sia questione di cuore o di un organo posizionato un po’ più in basso della schiena, ma l’Italia riesce ad uscire indenne da una sfida che l’ha vista soccombere per ampi tratti contro una Spagna messa in campo decisamente meglio. Alla fine ci pensa de Rossi su rigore a pochi minuti dal novantesimo a rimediare all’errore clamoroso di Buffon (gli anni passano per tutti, noi ci affidiamo ancora a lui…) ad inizio ripresa.

Una sola novità per l'Italia: Montolivo preferito a Bonaventura. Per il resto, come confermato dallo stesso Ventura alla vigilia, assetto annunciato. In porta Buffon; difesa a tre con Barzagli, Bonucci e Romagnoli; Florenzi sulla corsia destra e De Sciglio su quella mancina; De Rossi in cabina di regia assistito da Parolo e Montolivo; Pellè ed Eder la coppia d'attacco.

La Spagna, fin dalle battute iniziali, dimostra di voler imporre la propria identità. Italia, dal canto suo, preposta a chiudere gli spazi per poi ripartire con i suoi elementi più rapidi. Gli iberici hanno maggiore qualità in fase di possesso, e questa superiorità la manifestano oggettivamente. Diego Costa a non dare punti di riferimento, retroguardia azzurra chiamata ripetutamente a compiere gli straordinari.
Gli attaccanti azzurri? Isolati dal mondo. Palloni non giocabili per Pellè ed Eder, costretti ad aggiungersi tra i metodisti per cercare di tenere la squadra corta. E, nelle poche potenziali occasioni concesse dalla Spagna, i ragazzi di Ventura palesano gravi limiti di idee.
Il lungo dominio iberico si concretizza ad inizio ripresa grazie a Vitolo, ma soprattutto grazie alla complicità di Buffon. De Sciglio si fa tagliar fuori dalla corsa di Vitolo su un lancio di Busquets, Buffon sbaglia completamente i tempi dell’uscita e l’attaccante del Siviglia insacca a porta vuota.
Italia visibilmente scossa. Ventura, per provare a dare un senso alla serata azzurra, butta nella mischia Immobile per Pellè. E il centravanti della Lazio, quantomeno, profonde immediatamente una grossa componente caratteriale.
Vitolo, da posizione favorevolissima, si divora la seconda marcatura personale di giornata. Il leit-motiv della partita non cambia: Spagna gigante in tutto e per tutto.
Con la forza della disperazione, l'Italia riesce a procurarsi un rigore nitido con Eder. Ingenuo, nella situazione, Sergio Ramos. De Rossi spiazza De Gea e regala un pareggio ormai insperato all'Italia.
L’Italia porta a casa un punto prezioso ma evidenzia tutti i suoi limiti. Pari meritato? Forse non del tutto, perché la mezz’ora finale non basta a riscattare due terzi di gara in apnea.
Ma per ora può andar bene così, anche se andiamo a dormire terzi nel girone dietro Albania (per i punti) e Spagna (per la differenza reti). Almeno il cuore (chiamamolo cuore...), agli azzurri non manca mai. L’impressione è di averla davvero scampata bella, con una reazione d’orgoglio arrivata giusto in tempo. Ma la strada è lunga. E tutta in salita.

2 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Mancano i talenti. E se qualche talento c'é, gli si preferisce il solito gruppo di noti.

Nerazzurro ha detto...

Ogni riferimento a Buffon Casadei (non) è puramente casuale...