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martedì 16 agosto 2016

STORIE DI BIDONI - CAIO Ribeiro Decoussau

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.

CAIO Ribeiro Decoussau
Luogo di Nascita: San Paolo (Brasile)
Data di Nascita: 16/08/1975
Ruolo: Attaccante
Squadra: Inter

Caio (Ribeiro Decoussau) fu uno dei primi, magrissimi acquisti dell’era Moratti. Stella del San Paolo e protagonista del Mondiale Under 20 disputato con la maglia del Brasile, fu pagato dal Patron nerazzurro circa 5 milioni di Dollari.
Arrivò quasi in contemporanea agli argentini Javier Zanetti e Sebastian Rambert (due giocatori dai destini alquanto contrapposti, ma questa è un’altra storia). Faccia da perenne bambino, sguardo sorridente e apparentemente rassicurante, in campo si dimostrò l’esatto contrario di quel che poteva far trasparire con la sua innocente tranquillità. Evanescente come il vapore acqueo, con la maglia nerazzurra debuttò il 29 Novembre 1995, in un Inter-Lazio di Coppa Italia.
Il suo score con la squadra meneghina si riduce alla sei apparizioni in campionato più due misere comparsate in Coppa Italia, senza riuscire ad adattarsi ai ritmi del campionato italiano. Ciononostante, il “bambinello” viene girato in prestito al Napoli, che promette di farlo giocare titolare in coppia con Nicola Caccia, nella speranza che riesca, con una magia, a segnare gol con continuità. Purtroppo per lui però, dopo aver visto di cosa era capace, ben presto lo staff tecnico dei partenopei lasciò il suo posto ad Alfredo Aglietti, che giocò titolare fino alla fine del campionato. Per lui venti fugaci apparizioni, nessun gol, il resto della stagione in naftalina ed il mesto ritorno in Brasile in estate dove, tra l’altro, non riuscirà mai ad affermarsi pienamente. Questo è tutto. Tornerà nuovamente in Europa per una breve (e deludente) parentesi nella Serie B tedesca, nel semi-sconosciuto Rot-Weiss Oberhausen, per poi far rientro nuovamente in Patria e ritirarsi ad appena 30 anni per intraprendere la carriera di modello e di telecronista e commentatore. Evidentemente ha capito in tempo che i suoi ammiccanti sorrisi rendono molto di più su di una elegante passerella piuttosto che su un banale campo di calcio.
Articolo tratto da: www.calciobidoni.it/

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1 commento:

Brother ha detto...

Caio. Già uno che si chiama così non andrebbe proprio preso in considerazione. Un bidone che più bidone non si può.